Ogni trattamento sanitario invasivo e rischioso richiede il consenso del paziente: a maggior ragione quando il soggetto e sano e l’intervento è a fini di prevenzione.La questione del consenso o del dissenso all’atto sanitario ha a che fare con la deontologia professionale medica e con aspetti civilistici e anche penalisticiUn medico che vaccinasse un adulto o un minore senza acquisire prima il consenso (può essere espresso anche in forma orale ma la forma scritta è da preferirsi), integrerebbe un illecito civilistico oltre che deontologico, e in taluni casi anche penalistico.La questione è ben consolidata da quasi due decenni di prassi…