La denuncia arriva da una fonte al di sopra di ogni sospetto: la direttrice stessa dello studio, storica sostenitrice dei trattamenti di genere per gli adolescenti. I bloccanti della pubertà non hanno migliorato la salute mentale nei bambini con disagio di genere, ammette, “molto probabilmente perché i bambini stavano già bene quando è iniziato lo studio”. Ma in nove anni e dopo aver ricevuto un finanziamento pubblico di 9,7 milioni di dollari, non ha ancora pubblicato nessun dato. Questo perché i risultati potrebbero essere utilizzati come arma dagli oppositori della cura, dice. Insomma, dobbiamo fidarci della scienza, ma solo quando la…