Man mano che si sviluppano gli studi di fase IV (“sul campo”) ed emergono dati dai seppur deficitari sistemi di farmacovigilanza, risulta sempre più evidente che il rischio di malattie cardiovascolari e di trombosi (venosa o arteriosa) è aumentato nei soggetti sottoposti a “vaccini” anti-COVID. Ciò dipende soprattutto dal meccanismo di funzionamento dei prodotti biotecnologici, basati sulla produzione di proteine Spike, e rappresenta una novità inattesa rispetto agli studi di registrazione e persino rispetto alle teorie che avevano presentato questi prodotti biotecnologici come molto vantaggiosi per la rapidità di realizzazione. In questa relazione, che riprende e approfondisce precedenti articoli dello…