Già. Strano. Molto strano che, dopo un’ecatombe che sarebbe stata evitabilissima con un minimo di accortezza, e che ciononostante ha visto sterminare oltre mezzo milione di ucraini (per restare stretti con le stime), ci sia chi esprime una qualche forma di empatia, di umana comprensione o di solidarietà nei confronti di un figuro che, in cambio di una continua fornitura di cocaina e un fiume ininterrotto di danaro, insiste nel mandare al massacro il suo popolo, peraltro in una assordante sospensione di elezioni che denuncia platealmente un’autentica situazione di dittatura conclamata. Altrettanto strano che i medesimi commentatori spesso protagonisti della…