La Corte costituzionale presieduta da Augusto A. Barbera, con la sentenza del 22.3.24 n.46, ha dichiarato illegittimo il brusco innalzamento della pena minima per il reato di appropriazione indebita, portata da quindici giorni a due anni di reclusione dalla legge pentastellata n.3/19 (c.d. spazzacorrotti). Lo scollamento tra Corte e Costituzione non risiede tanto nella dichiarazione di incostituzionalità dell’aumento della pena di un delitto frequente e quasi mai punito seriamente, quanto piuttosto nei motivi addotti per ritenere l’aumento sprovvisto di plausibile giustificazione. La Corte, infatti, rammenta che il Legislatore gode di ampia discrezionalità “nella definizione della propria politica criminale, e in…