Ma siamo veramente sicuri che non sia studiato a tavolino tutto questo circo, per dirci … SVEGLIATEVI!
Torna all’attenzione della Stato Regioni, in versione aggiornata, il provvedimento che ridisegna le strategie vaccinale per il prossimo triennio. Come già anticipato su Quotidiano Sanità, tra le novità spiccano un Calendario vaccinale “distinto e facilmente aggiornabile” e la riorganizzazione dei servizi territoriali con la regia dei Dipartimenti di prevenzione delle Asl e il rafforzamento della Rete dei Mmg, pediatri, farmacie e personale preposto alle vaccinazioni. IL PIANO NAZIONALE VACCINI
23 MAR –
Mantenere lo status polio-free, eliminare morbillo e rosolia e rafforzare la prevenzione del cancro della cervice uterina e delle malattie correlate all’Hpv. E ancora, raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando Governance, Reti e percorsi di prevenzione vaccinale. Promuovere interventi vaccinali nei gruppi di popolazione ad alto rischio per patologia andando incontro alle esigenze del cittadino/paziente. E poi, ingranare la marcia dell’informatizzazione per le anagrafi vaccinali regionali mettendo quindi a regime l’anagrafe vaccinale nazionale. Infine, migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili da vaccino, ridurre le diseguaglianze esistenti, rafforzare la comunicazione e promuovere nei professionisti sanitari la cultura delle vaccinazioni e la formazione in vaccinologia.
Sono questi alcuni degli obiettivi del nuovo Piano nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-2025, che ritorna sul tavolo della Conferenza Stato Regioni in una versione aggiornata rispetto a quella presentata nel mese di gennaio e anticipata da Quotidiano Sanità.
Il nuovo testo presentato dal ministero della Salute, tiene infatti conto delle modifiche concordate in riunione con i tecnici delle Regioni. Tra le molte richieste le Regioni avevano indicato la necessità di evidenziare un percorso di condivisione con l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali e di dare maggior rilevanza alla “governance” dell’offerta vaccinale nazionale e regionale, indicando che ”la funzione di programmazione, monitoraggio e coordinamento è garantita dai Dipartimenti di Prevenzione o dalle Strutturazione di Sanità Pubblica previste”.
Sono state inoltre riviste la periodicità e le procedure di aggiornamento del Calendario nazionale vaccinale (novità di questo Piano) che si presenta come “documento distinto e, pertanto, facilmente aggiornabile in base ai futuri scenari epidemiologici, alle evidenze scientifiche e alle innovazioni in campo biomedico”.
Tra le novità inserite nel nuovo testo c’è quella sul vaccino contro il meningococco B (Men B) che viene raccomandato dal 2° al 5 mese di vita, e l’offerta al compimento dei 11-12 anni (tra i 12 e i 18 anni) della vaccinazione Men B che può essere integrata, alla luce della situazione epidemiologica della singola Regione/PA, per età, con ciclo in base al tipo di vaccino utilizzato.
Sono stati inoltre cancellati dagli obiettivi di copertura vaccinale previsti nel Calendario nazionale vaccinale, quelli a medio e breve termine e riviste anche le fasce di età entro le quali somministrare le dosi vaccinali.
Per il resto, il testo del Pnpv è rimasto sostanzialmente invariato, rispetto a quello anticipato. Tra i Punti di forza del nuovo Piano 2023-2025 spicca la riorganizzazione dei servizi vaccinali che fa tesoro dell’esperienza maturata durante la pandemia, la quale ha messo in luce le molte criticità del sistema. Tra le tante: la disomogeneità tra le procedure e l’offerta vaccinale in ogni Regione e Pa; il mancato raggiungimento dei valori target delle coperture vaccinali; le difformità nell’organizzazione e gestione del processo vaccinale (inclusa la registrazione delle vaccinazioni effettuate sul territorio nazionale) e le difformità logistiche e organizzative delle amministrazioni sanitarie locali necessarie a garantire l’erogazione e la piena fruibilità delle vaccinazioni inserite nel calendario vaccinale.
Punto cardine del nuovo Pnpv è il Calendario vaccinale, oltre a presentare l’offerta vaccinale attivamente e gratuitamente prevista per fascia d’età, contiene le vaccinazioni raccomandate a particolari categorie a rischio (per condizione medica, per esposizione professionale, per eventi occasionali, per vulnerabilità sociali ed economiche)”.
Riorganizzazione dei servizi e la rete Hub&Spoke
L’obiettivo sul fronte della riorganizzazione dei servizi è “raggiungere e mantenere le coperture vaccinali target rafforzando governance, reti e percorsi di prevenzione vaccinale”.
La riorganizzazione, si sottolinea quindi nel Piano, “deve condurre ad una unitarietà e una omogeneità dell’attività vaccinale sull’intero territorio nazionale, in ottemperanza coi Lea, per evitare disparità tra Regioni/PA e/o all’interno della medesima Regione/PA attraverso un’appropriata allocazione ai Servizi vaccinali di strutture idonee e di risorse umane adeguate sia sanitarie che non sanitarie”.
Il ruolo di regista è affidato ai Dipartimenti di Prevenzione che “garantiscono sul territorio le competenze specialistiche in tema vaccinale e la governance di tutte le offerte e i programmi di vaccinazione in ragione del loro ruolo a tutela della salute pubblica e al fine di perseguire gli obiettivi di copertura, omogeneità, accessibilità, equità e qualità nell’offerta vaccinale”.
Anche il monitoraggio degli obiettivi del Pnpv assume un ruolo strategico per la sua implementazione. E quindi, si sottolinea nel testo, sarà sviluppato separatamente per permetterne un facile aggiornamento “Un piano di monitoraggio che tenga conto degli indicatori già presenti nel Pno e nei Lea”. E sarà istituita presso la Direzione Generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute una Cabina di regia ad hoc – composta da un numero ristretto di rappresentanti delle istituzioni coinvolte e delle Regioni – con il compito di coordinare e monitorare l’implementazione del Piano, e mettere atto percorsi congiunti per superare le eventuali criticità che si potrebbero presentare.
Fonte: quotidiano sanità
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