Una commissione medica militare ha stabilito il possibile nesso causale tra la vaccinazione anti-covid e un grave evento avverso in una signora
ove giorni dopo la vaccinazione con Astrazeneca, una donna della bassa friulana era stata colpita da un evento ischemico che l’ha portata a una invalidità del 100%. Ora la Commissione medica del Dipartimento militare di medicina legale di Padova ha stabilito che può sussistere un nesso di causa tra la vaccinazione e l’evento avverso, primo passo verso il riconoscimento di un indennizzo in base alla legge 210/92.
Gabriele Agrizzi, avvocato:
“Questo parere adesso determina una procedura che fa stabilire al ministero della Salute un riconoscimento di un indennizzo che oggi ammonta a circa 920 euro al mese, sulla base di questo provvedimento. La corresponsione materiale di questo equo indennizzo avverrà dopo che sono stati ovviamente fatti i percorsi burocratici necessari”.
“Questa è la prima pronuncia da parte di una Commissione medica ospedaliera a livello nazionale”.
Quello che è accaduto alla donna è stato ricondotto a una sindrome denominata Vitt.
Paolo Schincariol, responsabile dell’assistenza farmaceutica ospedaliera dell’area giuliana e componente del comitato tecnico scientifico dell’Aifa afferma:
“Nel 2021 a febbraio sono apparse in letteratura le prime segnalazioni di sindromi che gli addetti ai lavori hanno da subito chiamato ”sindrome trombocitopenica trombotica causata da vaccino”. Sono dei fenomeni ischemici che si vengono a causare, a verificare a livello di certi distretti vascolari e di organi quali il distretto cerebrale e quello addominale che possono portare anche conseguenze serie nel paziente, come disabilità permanente. Ovviamente bisogna essere certi che, essendo una sindrome molto rara, sia esattamente attribuibile come conseguenza alla somministrazione di vaccino”.
“È stata registrata, sebbene in via remota con percentuali bassissime, per i cosiddetti vaccini a vettori virali, mentre non sono state fatte segnalazioni a riguardo per i vaccini a Mrna (come Moderna e Pfizer)”.
Sul territorio dell’Asugi, le ultime delle circa 84mila dosi di Astrazeneca sono state somministrate nell’ottobre del 2021.
“Quindi impossibile oggi attribuire qualsiasi relazione tra la somministrazione di un vaccino Astrazeneca e un fatto ischemico che in questi pazienti dovesse verificarsi oggi, perché c’è un nesso di tempo di pochi giorni”.
Immagini di Renato Orso
Montaggio di Antonio Salerno
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