Il dott. Raffaele Ansovini è un ricercatore impegnato nello studio dei vaccini e dei virus da oltre 30 anni, marchigiano di origine, ha preso il coraggio a due mani e ha fatto causa a Pfizer e Moderna facendo aprire il fascicolo Ansovini vs Pfizer & Moderna. Un gesto forte al punto che la magistratura esita a dare seguito agli accertamenti. Di fatto però il dottore è molto sicuro delle sue affermazioni, per lui non ci sono dubbi, i vaccini “sono pericolosi” e lo ha scritto nero su bianco nella denuncia che ha presentato il 7 marzo scorso alla procura di Urbino. Ansovini chiarisce che la pericolosità è dovuta al fatto che “non è controllabile la loro meccanica funzionale” e proprio questo limite potrebbe essere la causa delle morti improvvise che il dottore spiega definendole infarti provocati da “crampi al ventricolo”.
Ma non solo, ci sarebbe un altro aspetto molto grave da evidenziare, dice il dott. Ansovini, e cioè, che normalmente, una cellula è infettata solo da un virus, mentre questi vaccini attivano una doppia infezione che la natura umana “non ha mai sopportato né avuta”.
Inoltre, e ancora non ci sono dubbi nelle sue parole, “i vaccini sono “altamente sperimentali”, “esprimono un concetto camuffato” e solo per questo dovrebbero essere fermati. Parla anche del grafene: per lui è una nanotecnologia, impiegata come un veicolante per far uscire i vari componenti nel periodo di integrazione nei mitocondri.
E infine alla domanda “c’è una soluzione per recuperare la salute delle persone vaccinate?” La risposta è affermativa ma è fondamentale bloccare la quarta dose. Perché mentre i danni provocati dalle tre dosi si potranno arginare, quelli della quarta no.
Un quadro serio quello che ha delineato e a fronte del quale il magistrato sulla cui scrivania è finita la denuncia del dott. Ansovini, invece di far scattare le indagini per garantire la tutela e la sicurezza di tutta la popolazione teme più per il procurato allarme che ne potrebbe derivare e non procede.
Così facendo però rischiamo che, se avesse ragione il dottore Ansovini, la magistrata della Procura di Urbino si renderebbe complice di una strage e forse questo qualcuno dovrebbe ricordarglielo. Alla fine non sarebbe meglio scoprire che il dott. Ansovini ha torto che dover constatare che aveva ragione ma non è stato fatto quello che si sarebbe potuto per salvare molte vite?
E in tal caso si potrà parlare di strage di Stato complice la magistratura?
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