Avv. Angelo Di Lorenzo
Avvocati Liberi
L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), la Fondazione AIOM, Osservatorio Nazionale Screening (ONS), PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), PASSI d’Argento e la Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (SIAPeC-IAP), hanno fatto un censimento della diagnosi e delle terapie delle neoplasie raccolto nel volume “I numeri del cancro in Italia 2023”, presentato a Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità.
Nel post pandemia abbiamo assistito ad una ondata di casi eccezionali di tumori, se si considera l’incremento di ben 1⃣8⃣.4⃣0⃣0⃣ diagnosi rispetto al 2020 ed un ➖3⃣% di screening.
Sebbene dal censimento emergano i progressi fatti negli ultimi 13 anni (dal 2007 al 2019 guarda caso) in cui sarebbero state evitate 268.471 morti oncologiche, solo nell’ultimo anno – il 2023 – In Italia sono state stimate 3⃣9⃣5⃣.0⃣0⃣0⃣ nuove diagnosi di tumore: 208.000 negli uomini e 187.000 nelle donne, con un trend in crescita esponenziale previsto per i prossimi due decenni di circa il 3⃣0⃣%, ossia 1⃣,3⃣% in media ogni anno negli uomini e 0⃣,6⃣% nelle donne.
Certo le previsioni sono funeste, ma l’ottimismo per le cure manifestato da tali gruppi di ricerca non manca, sono tutti entusiasti della disponibilità di terapie sempre più innovative che fino a un decennio fa erano molto limitate, soprattutto in situazioni rare o difficili (si pensi alla caratterizzazione molecolare nel tumore del rene o dell’epatocarcinoma, o ai farmaci immunoterapici di nuova generazione per i tumori solidi).
Anche il Ministro della Salute Orazio Schillaci, nella prefazione del suo ultimo libro, richiama la necessità di continuare a lavorare “per rafforzare la cultura della prevenzione primaria e secondaria, a partire dai più giovani: dall’adozione di stili di vita salutari per ridurre i fattori di rischio individuali alla promozione degli screening, aumentandone i livelli di copertura, riducendo la disomogeneità territoriale e aprendo alla prospettiva di estenderli a tumori attualmente non compresi nei programmi nazionali”.
Tutto bello quindi, grandi prospettive e immensi finanziamenti alla ricerca ed alle farmaceutiche si auspicano, ma nessuno osa toccare l’argomento delle cause e delle colpe.
Qualcuna di queste eminenti associazioni si è posta il dubbio del perché vi è stata un’ondata anomala di tumori durante e dopo la pandemia❓
Con tutta questa grande capacità diagnostica e terapeutica che si sbandiera in ogni dove, qualcuno si è chiesto come mai il trend dei tumori è destinato a salire in maniera esponenziale nei prossimi anni❓
Certamente gli effetti della pandemia si sono ripercossi sulla prevenzione secondaria già dal 2021-2022, quando gli italiani sono stati richiusi in casa insieme ai loro tumori, lasciati così proliferare nei corpi solo perché non era covid-19.
Alla fine del 2022 c’è stato un miglioramento della copertura preventiva rispetto al 2021, grazie ad un ritorno alle campagne di sensibilizzazione ed agli inviti alla popolazione per gli screening periodici o precauzionali (ad es. Pap test o HPV test).
Ma le vere cause dei “turbo cancer” nessuno le indaga, nessuno ha nemmeno il coraggio di affrontare l’argomento per paura di essere censurati, banditi, marchiati con una lettera scarlatta e costretti all’abiura.
Fintanto che il sistema sanitario nazionale e le istituzioni sanitarie non diventeranno finalmente trasparenti e onesti, la popolazione non darà più fiducia alle sue indicazioni, perchè fessa lo è come lo è un contadino, puoi fregarla una sola volta, ed non aspettatevi di riuscirci due volte.
Provate a chiedere oggi, a qualsiasi persona sana e assennnata, di farsi un vaccino a mRNA o a vettore virale contro il tumore e vedete quale sarà la risposta.
Credo che la risposta si sentirebbe fisicamente.
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