Mariano Bizzarri, oncologo e saggista italiano, ricercatore presso il dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università La Sapienza di Roma nonché Direttore del laboratorio di Biologia dei Sistemi presso il medesimo dipartimento, sbotta sul Fatto Quotidiano: “Che vaccino è quello che , nonostante tre dosi assicura una protezione che tende a svanire dopo tre mesi?”
Come dargli torto.
Sono preoccupanti le conclusioni dello studio del Mit: malattie neurodegenerative, miocardite, trombocitopenia immunitaria, paralisi, malattie del fegato, ridotta immunità e risposta a guasti del Dna…
Il professor Bizzarri si pone alcune domande e “tre diversi studi scientifici, pubblicati nelle ultime settimane, suggeriscono alcune incontrovertibili risposte”, scrive.
Il primo lavoro – firmato tra gli altri dal presidente Aifa, Giorgio Palù – mostra come il virus responsabile del Covid-19, pur essendo molto simile a quello originario rinvenuto nei pipistrelli, sia più probabilmente un virus modificato in laboratorio e sfuggito.
Il secondo punto: “The Lancet ha pubblicato i risultati di un’ampia analisi relativa all’efficacia dei vaccini. La protezione assicurata contro le forme gravi della malattia e il ricovero ospedaliero, dopo tre dosi del vaccino Pfizer, si aggira intorno all’80%. Disgraziatamente, dopo solo tre mesi, e per tutte le varianti (incluso quella attualmente preponderante, la Omicron), scende intorno al 50% (e anche sotto, secondo alcuni report). Lo studio omette di valutare l’importanza del vaccino nel prevenire il contagio, dando per scontato che la riduzione nella trasmissibilità sia minimo. Domanda: ma che vaccino è quello che – nonostante tre dosi! – assicura una protezione che tende a svanire dopo tre mesi? Questi risultati pregiudicano l’utilità di una eventuale “quarta” dose, e pongono con urgenza la questione di mettere mano a un vaccino vero, la cui efficacia – come accade per gli altri vaccini – duri nel tempo”, sottolinea giustamente Bizzarri.
Il terzo punto riguarda un articolo pubblicato sulla rivista Food and Chemical Toxicology a firma di Stephanie Seneff – direttore di ricerca al Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston che evidenzia gli effetti collaterali del vaccino. Le conclusioni : “La vaccinazione induce una profonda compromissione nella trasmissione del segnale dell’interferone-1, il che ha diverse conseguenze negative per la salute umana; (le modificazioni indotte dal vaccino) hanno potenzialmente un nesso causale con malattie neurodegenerative, miocardite, trombocitopenia immunitaria, paralisi, malattie del fegato, ridotta immunità adattativa, ridotta risposta al danno del Dna e sviluppo di tumori”.
Sono cose che ripetiamo da mesi e mesi purtroppo.
Inoltre Nature Scientific Report ha pubblicato un’analisi epidemiologica che mostra come l’incidenza di miocarditi sia salita di oltre il 25% tra i giovani sottoposti a vaccino con parallelo incremento delle morti cardiache improvvise.
Sono le stesse farmaceutiche ormai a preparare il paracadute, i dati sono di dominio pubblico e non ci vorrà molto tempo perchè siano chiamate a rispondere delle loro responsabilità (gravissime!)
Nel rapporto annuale alla US Securities and Exchange Commission (ente regolatore sulla sicurezza del mercato), la BioNTech afferma esplicitamente che i dati di efficacia e sicurezza del vaccino sviluppato insieme a Pfizer potrebbero non essere sufficienti per ottenere l’approvazione definitiva da parte della Food and Drug Administration (FDA). “Durante le nostre sperimentazioni cliniche (…) possono verificarsi eventi avversi significativi, che potrebbero ritardare o interrompere le sperimentazioni cliniche, ritardare o impedire l’approvazione normativa o l’accettazione sul mercato di uno qualsiasi dei nostri prodotti candidati”. “Le nostre entrate dipendono fortemente dalle vendite del nostro vaccino contro il Covid-19 e le nostre entrate future dal nostro vaccino contro il Covid-19 sono incerte (dato che) il profilo di sicurezza del nostro vaccino contro il Covid-19, compresi gli effetti collaterali precedentemente sconosciuti o l’aumento dell’incidenza o della gravità degli effetti collaterali noti possono essere un fattore di rischio”.
Prevedendo grossi problemi legali per le aziende e richiamando alle proprie responsabilità anche la classe politica, complice e coautrice di questo disastro conclude: “
Servirà un nuovo vaccino, ma che funzioni. E bisognerà ripartire facendo chiarezza sui tanti, troppi punti oscuri di tutta questa vicenda. Di questo bisognerebbe informarne soprattutto il presidente dell’Ordine dei medici che sabato 30 ha fatto approvare – senza dibattito e in spregio a qualunque regola democratica – il bilancio dell’ordine. Non una parola sull’epidemia, sui problemi, sulle critiche piovute a centinaia da medici diuturnamente impegnati sul campo. Anzi: chi sollevava questioni è stato silenziato o gli è stato addirittura impedito di votare. Democrazia morta, nell’indifferenza di quanti hanno trasformato l’Ordine in una cinghia di trasmissione – un organo sussidiario, alla lettera – del ministero della Salute”.
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