Crollo verticale delle azioni di Pfizer sfinita dalle decine di migliaia di casi e azioni legali per effetti avversi o letali dei cosiddetti “vaccini” che due anni fa ci volevano imporre per legge
Lunedì, le azioni Pfizer hanno chiuso nuovamente in negativo, confermando il momento no del colosso farmaceutico dovuto principalmente al calo della domanda per i suoi prodotti contro il Covid-19. La società, difatti, ha praticamente azzerato gli ingenti guadagni legati alla pandemia.
Crollano le azioni Pfizer
- Le azioni Pfizer sono scivolate dell’1,6%, chiudendo a 28,96 dollari, il valore più basso dal 26 marzo 2020.
- Escludendo marzo 2020, quando il mercato azionario crollò brevemente a causa dei vari lockdown imposti dai governi, il prezzo delle azioni Pfizer ha raggiunto i minimi da dicembre 2016.
- Le azioni Pfizer sono scese di oltre il 50% dal picco di 57 dollari fatto registrare a dicembre 2021. Un crollo che è coinciso con un calo significativo delle vendite dei due prodotti di punta contro il Covid: l’antivirale orale Paxlovid e il vaccino.
- Dopo aver registrato ricavi e profitti record nel 2022, nel 2023 al momento la fortuna di Pfizer si è esaurita. Nei primi nove mesi dell’anno, come dichiarato in una nota del 31 ottobre, ha infatti fatto registrare un calo del 42%, oltre che la prima perdita trimestrale dal 2019.
In cifre
Da dicembre 2021, la capitalizzazione di mercato di Pfizer ha subito una perdita di 170 miliardi di dollari.
Background
Includendo i dividendi, quest’anno Pfizer ha registrato un ritorno sugli investimenti del -40%, la quindicesima perdita più elevata di qualsiasi società dell’S&P 500. Anche altri titoli farmaceutici che hanno registrato un’impennata durante lo sviluppo iniziale e l’adozione dei trattamenti anti-Covid hanno registrato un rallentamento, tra cui Moderna (in calo di circa l’80% rispetto al picco del 2021), BioNTech (in calo di circa il 70% rispetto al picco del 2021) e Johnson & Johnson (in calo di quasi il 20% rispetto al picco del 2021).
Il recente crollo di Pfizer è avvenuto dopo che la società ha tagliato le previsioni di vendita per il 16 ottobre, con le vendite del suo vaccino in calo del 70% su base annua e i ricavi di Paxlovid in calo del 95%. Pfizer “ha finalmente gettato la spugna sul potenziale di rinvigorimento” della domanda per i suoi due principali prodotti Covid, ha scritto l’analista di UBS Colin Bristow in una nota ai clienti il mese scorso.
Aspetti contrari
Anche se gli equilibri sono cambiati, non è tutto nero per i titoli farmaceutici. Le case Eli Lilly e Novo Nordisk sono entrambi cresciuti di oltre il 70% negli ultimi 12 mesi grazie all’aumento di popolarità dei rispettivi farmaci dimagranti. Adesso, infatti, sono le due aziende farmaceutiche di maggior valore al mondo per capitalizzazione di mercato. Pfizer, che alla fine del 2021 valeva più sia di Eli Lilly che di Novo Nordisk, ora vale meno della metà di ognuna di essa.
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