A volte si ha quasi l’impressione che sia passato un secolo dalla farsa pandemica, come se quell’evento catalizzatore così oscuro nella storia dell’umanità fosse stato risucchiato nel tempo.
Il tempo è una delle forze più potenti che esistono nella creazione divina e la sua forza sembra essere riuscita a cancellare dalle menti i ricordi bui e cupi di quel periodo.
Eppure guardarsi indietro aiuta a capire. Guardarsi indietro aiuta a comprendere ancora meglio quanto è accaduto, soprattutto perché adesso gli eventi si possono giudicare con un distacco e una lucidità ancora maggiore di quella che forse nel caso di alcuni, travolti dalla paura, non ci sono state.
L’umanità è stata ad un passo dal precipitare definitivamente in un baratro. Un baratro dove il precedente ordine naturale delle cose composto dall’intoccabilità divina del diritto naturale e dall’esistenza delle nazioni, sarebbe stato rovesciato da una tirannia globale nella quale la cristianità sarebbe stata il nemico supremo.
L’umanità avrebbe assistito, se la farsa pandemica avesse avuto successo, alla più grave persecuzione della storia contro i cristiani e i cattolici, in quanto è il popolo di Dio che la libera muratoria e il talmudismo si propongono di annientare proprio per via della loro fede in Cristo, da sempre somma avversaria di coloro che anelano a instaurare un Nuovo Ordine Mondiale.
Il Grande Reset sarebbe stato il trionfo supremo certamente del transumanesimo con l’uomo-macchina che avrebbe preso il posto dell’uomo così come lo creò Dio, fino a giungere ad una progressiva cancellazione del dono fatto da Dio agli uomini, il libero arbitrio, sostituito invece dal controllo da remoto attraverso dei microchip che avrebbero reso l’umanità simile ad una mandria di bestiame, ovvero esattamente la concezione che i membri del Club di Roma hanno di larga parte degli uomini, definiti come “mangiatori inutili”.
Non si è precipitati definitivamente nel baratro però per una semplice ragione. Ci sono stati dei leader politici, sinceri cristiani e anche non cristiani in diversi casi, che si sono uniti per impedire che il mondo finisse preda di questa tremenda e opprimente schiavitù.
Quello che è necessario fare per risalire alla causa primaria delle forze che hanno sventato il Grande Reset di Davos, è cercare di ripercorrere gli eventi e le mosse di quei leader politici che hanno, di comune intento, mandato a monte il piano per la nascita del governo unico mondiale.
I leader nella battaglia contro il mondialismo: Trump e Putin
A rappresentare il sommo ostacolo, il katehon politico se si vuole, contro tale piano sono stati principalmente due uomini politici: il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente della Russia, Vladimir Putin.
Sono stati questi due capi di Stato attraverso le loro azioni a impedire che la farsa pandemica proseguisse e si manifestasse la tanto agognata repubblica universale alla quale i massoni aspirano da più di 300 anni.
Sin dai primi momenti della manifestazione della farsa pandemica in Cina, i due presidenti si sono mossi con la piena consapevolezza che si trattava di una frode per instaurare una serie di misure repressive, già preconizzate dalla fondazione Rockefeller, della libertà personale fino a giungere al crollo della economia mondiale, dopo il quale sarebbe stata presentata al mondo intero la “soluzione” voluta dai davosiani, dai membri del Bilderberg e da tutta la lista di club globalisti, ovvero la fine della sovranità delle nazionali e la loro sostituzione con il moloch del governo totalitario mondiale.
Trump denuncia subito la farsa pandemica
Donald Trump lo intuì subito. Sin dai primi istanti disse chiaramente che i mezzi di comunicazione nel gennaio e nel febbraio del 2020 stavano trasmettendo una immagine estremamente distorta di quanto accadeva in Cina, e il presidente era già certamente informato che i cinesi che svenivano per la strada non erano affetti da nessun Sars-Cov-2, tra l’altro mai isolato, ma che in realtà erano soltanto attori pagati per inscenare tale messinscena.
Certamente lo sapeva anche il presidente Putin, ma nel marzo del 2020 purtroppo i proprietari dei mezzi di comunicazione mondiali, tutti riconducibili ai soliti fondi “eletti” di BlackRock e Vanguard, erano riusciti a precipitare il mondo Occidentale in uno stato di paura profonda, che aveva, almeno in quel periodo, attecchito negli animi delle persone, soprattutto in quelle più scristianizzate e dominate dalla paura della morte.
E’ questo un punto di vitale importanza. Se i popoli Occidentali ed europei avessero conservato la loro fede, avrebbero anche conservato la loro razionalità e sin dal primo istante sarebbero stati immuni, è proprio il caso di dirlo, da quella feroce e aggressiva campagna terroristica.
Non è stato questo il caso, e in quel tremendo periodo la paura dominava gli uomini. Le persone si scansavano per le strade pur di evitare il passante, quasi convinte che ormai il vicino di casa che il giorno prima magari salutavano cordialmente fosse divenuto portatore di qualche misterioso e letale malore.
Sui balconi c’erano dei personaggi che cantavano canzoni e battevano la mani al grido di “andrà tutto bene”, forse convinti che quello che stava accadendo era tutto un gioco di società e che poi alla fine di questo si sarebbero distribuiti dei premi.
A distanza di quattro anni, ci si chiede che fine abbiano mai fatto quelle persone e se non sono loro oggi purtroppo, le stesse che stanno morendo come mosche per la “epidemia” dei “malori improvvisi”.
Davos aveva preparato tutto. Aveva già stabilito almeno negli anni’90 che la “pandemia” era la crisi artificiale ideale per precipitare i popoli in uno stato di paralisi tale da consentire ai vari leader mondialisti di manipolare come meglio credevano le masse.
La storica rivista della famiglia Rothschild, l’Economist, nota anche per le sue numerose copertine a sfondo esoterico, si rallegrava di quanto accadeva attraverso la pubblicazione di una copertina nella quale si vedeva l’uomo comune che passeggiava per la strada con il suo cane, ma il cane non era l’unico ad avere il guinzaglio.
La copertina dell’Economist del 28 marzo del 2020
Anche l’uomo comune infatti veniva rappresentato come dotato di guinzaglio, mosso da una mano invisibile che era evidentemente quelle delle “grandi” famiglie dell’alta finanza, quali i già citati Rothschild assieme ai sempre presenti Rockefeller, Warburg e Morgan.
Trump nella sua posizione da presidente degli Stati Uniti aveva compreso molto bene che la risposta migliore in quel momento non poteva essere più quella di negare direttamente l’esistenza della farsa pandemica, considerato lo stato di assoluta paura che dominava le masse.
La risposta migliore era quella di disinnescare la bomba, ovvero ridurre la portata della falsa emergenza descrivendola per quella che era, una comune influenza stagionale, e invitare le persone a curarsi come avrebbero fatto per qualsiasi altro malanno stagionale.
Trump ha subito parlato di cure per tale ragione, e ha provato a disinnescare la bomba della paura. Ha criticato le restrizioni che venivano imposte dai vari governatori e ha suggerito apertamente di riaprire le attività commerciali per tornare alla normalità prima che il Paese precipitasse in una devastante crisi economica.
Il tweet di Trump dove parla delle cure con la idrossiclorochina
Sapeva il presidente degli Stati Uniti che doveva far uscire il suo Paese dall’impasse delle restrizioni e delle chiusure e allora ha scelto il male minore che gli avrebbe consentito di togliere a Davos e agli altri il pretesto per continuare all’infinito con la trappola delle eterne restrizioni e dell’inevitabile collasso economico.
Ha scelto il male minore dell’approvazione dei vaccini. Questo punto è uno dei cavalli di battaglia dei falsi controinformatori e ormai i lettori hanno già probabilmente imparato a riconoscerli in automatico.
Il falso controinformatore infatti non ha alcun interesse a prendere in esame la posizione nella quale si trovava Trump e non vuole nemmeno prendere in esame il fatto che la sua mossa è riuscita a mettere fine alle restrizioni.
Il suo scopo è un altro. Il suo scopo è quello di far apparire Trump “in combutta” con il cartello farmaceutico di Bill Gates, nonostante questo gli sia sempre stato nemico e nonostante questo abbia finanziato generosamente i democratici, i vari partecipanti alla farsa pandemica e la successiva frode elettorale del novembre del 2020.
I depistaggi che vengono diffusi da tali professionisti della menzogna servono tutti a togliere alle persone qualsiasi speranza e a rinchiuderle nel territorio del nulla, quello del “ci salviamo da soli”, nel quale ognuno diventa il piccolo dio di sé stesso e dove trionfa indisturbato l’inganno di luciferiana memoria.
Trump invece attraverso quella mossa ha salvato più vite di quello che non avrebbe fatto se avesse deciso di ostacolare l’immissione dei sieri sul mercato.
Attraverso quella approvazione, la farsa in America è stata praticamente colpita al cuore e non c’era più il pretesto formale per proseguire con le folli restrizioni.
Trump è andato anche oltre. Ha dichiarato di essersi preso il cosiddetto Covid, non certo per fare pubblicità all’operazione terroristica del coronavirus come facevano quei ripugnanti politici e uomini di spettacolo prostituiti alla massonerie e al cartello farmaceutico di Bill Gates.
Lo ha fatto invece per disinnescare la inesistente pericolosità del cosiddetto Sars-Cov2, e difatti le prime parole da lui pronunciate dopo la cosiddetta degenza ospedaliera sono state “non abbiate paura del Covid”.
A queste parole è seguito un gesto fortemente simbolico. Trump dopo le dimissioni dall’ospedale Walter Reed, si è affacciato dal balcone della Casa Bianca per togliersi la mascherina.
Quello era il suo messaggio all’America e al mondo. Non sottomettevi a questa tirannia che vi vuole imbavagliati per il resto dei vostri giorni. Alzatevi e riprendetevi la vostra dignità e libertà di esseri umani.
Il mondialismo sapeva bene che se Donald Trump fosse rimasto alla Casa Bianca anche nei successivi 4 anni del suo mandato, non ci sarebbe stata alcuna possibilità per il Grande Reset.
Il “sogno” totalitario globale si sarebbe infranto contro gli Stati Uniti di Trump, passati da nazione nelle mani del governo segreto di Washington e forza propulsiva della governance globale, a suo più tenace oppositore assieme all’altro grande rivale, la Russia di Vladimir Putin.
I piani per rimuovere e uccidere Donald Trump
I cospiratori si sono dunque adoperati come hanno fatto per tutto il corso della storia. Hanno cercato ancora una volta di uccidere un presidente degli Stati Uniti, come fecero 60 anni orsono con John Fitzgerald Kennedy e come fecero più di 150 anni fa con il presidente Lincoln, “colpevole” di aver sottratto il suo Paese dalle grinfie della finanza rothschildiana attraverso l’emissione di una moneta statale americana, il famoso dollaro green back.
Trump subì almeno due attentati alla sua vita nell’agosto del 2020 e il presidente allora lo disse. “Dovrò stare via per qualche tempo” perché molte persone potenti mi vedono come una tremenda minaccia.
La frode nell’ottica dei cospiratori era l’operazione che avrebbe dovuto chiudere il cerchio. Alla Casa Bianca si sarebbe dovuto insediare un democratico per ricomporre l’ordine Euro-Atlantico e assestare il colpo definitivo al mondo intero attraverso una prosecuzione della farsa pandemica.
I vari membri di Davos si sono ritrovati invece con un pugno di mosche, con una presidenza Biden che copriva di ridicolo i democratici e permetteva invece la rimozione delle restrizioni in tutti gli stati americani.
Il cantiere che stava smontando la farsa pandemica in America si era messo all’opera e il mondialismo non poteva fare altro che starsene a guardare impotente, in quanto non erano evidentemente loro a governare la cosiddetta amministrazione Biden, che invece incredibilmente lasciava in piedi la politica estera di Trump e persino i suoi ordini esecutivi contro le ingerenze elettorali straniere.
Qualsiasi cosa abbiano fatto in quei mesi Donald Trump e i suoi uomini è stata la chiave di tutto. Sono riusciti a impedire l’accelerazione definitiva verso la società di Davos e del club di Roma e hanno innescato una reazione a catena, in grado di portare alla successiva rimozione delle restrizioni nei vari Paesi europei, i quali non avevano possibilità alcuna di proseguire da soli sulla strada della farsa pandemica senza un appoggio globale e soprattutto senza la indispensabile sponda degli Stati Uniti ai quali sono legati dal 1945.
Le contromosse di Putin
Mentre Trump sul lato Occidentale agiva per far fallire il piano per un Nuovo Ordine Mondiale, a Est, il suo alleato più prezioso, Vladimir Putin, si trovava in una posizione ancora migliore.
In Russia, le restrizioni non sono nemmeno mai state realmente applicate. I russi hanno vissuto in condizioni di assoluta libertà nel 2020 a differenza invece di quanto visto nei Paesi europei, e questo dovrebbe far capire una buona volta che le vere dittature sono le democrazie liberali Occidentali fondate sul culto illuminista dei diritti umani, e non i Paesi fondati invece su forti leadership patriottiche e cristiane.
Putin sapeva anch’egli che non c’era nessuna pandemia e ha giocato una brillante mossa che Trump non poteva permettersi per via del fatto che gli Stati Uniti sono fortemente legati al settore privato, soprattutto per ciò che riguarda il mondo farmaceutico.
Il presidente russo, come Trump, ha scelto di non negare direttamente la farsa pandemica perché sapeva che i media avevano creato una realtà parallela e lo avrebbero accusato di “negazionismo”, e allora ha giocato una brillante carta.
Ha approvato un vaccino russo prodotto dall’istituto statale Gamaleya, che a differenza dei sieri distribuiti in Occidente, non è un letale preparato a base di grafene e nanobot, ma un innocuo siero anti-influenzale che infatti non ha prodotto la strage di malori improvvisi, laddove è stato distribuito, si pensi, ad esempio, oltre alla stessa Russia, alla repubblica di San Marino.
La Russia non solo non è mai praticamente entrata nella farsa pandemica, ma ne è uscita subito dopo l’estate del 2020, quando aveva giocato i vari istituti legati al cartello farmaceutico di Bill Gates, che già forse pregustavano la distribuzione dei loro sieri sul territorio della federazione russa.
La farsa pandemica è stata così attaccata da ogni lato. Il club di Davos che era convinto di aver risolto il “problema” Trump si è ritrovato con un’amministrazione americana “inutile” e “dannosa” ai suoi occhi, e con Vladimir Putin che al tempo stesso dava l’accelerazione definitiva al mondo multipolare e la spallata decisiva al vecchio “ordine” dell’anglosfera.
La crisi artificiale che era stata accuratamente preparata nel corso dei decenni non ha portato alla manifestazione della governance globale, ma il suo fallimento ha dato vita invece ad uno scenario diverso.
Quello nel quale la globalizzazione si estingue con il conseguente ritorno sulla scena degli Stati nazionali.
Sotto certi aspetti si può affermare che il post – farsa pandemica abbia contribuito definitivamente a mettere fine a tutto l’impianto geopolitico partorito nel XX secolo.
C’è stata evidentemente una partita a scacchi nel biennio dal 2020 al 2022. A giocarla sono stati da un lato i nemici giurati dell’umanità, le massonerie e i club mondialisti, che volevano erigere la loro tirannia globale.
Dall’altro lato, ci sono stati leader come Trump e Putin affiancati da altri valorosi politici come Orban, Bolsonaro e Lukashenko.
C’è stata indubbiamente molta sofferenza, e ci sono stati molti morti che purtroppo, spesso per loro colpa, si sono pienamente prostrati al culto del siero, ma ciò non è certo responsabilità di Trump e Putin.
Molte persone erano disumanizzate già per loro conto molto prima, e il 2020 non ha fatto altro che far emergere tutti i risultati della secolarizzazione e della perdita dei valori cristiani.
È indubbio però che i fini dell’operazione terroristica del coronavirus non sono andati a compimento.
La partita a scacchi è stata giocata ed è stata persa dal mondialismo.
Il ritorno ufficiale di Trump può quindi considerarsi soltanto come lo scacco matto definitivo.
Adesso manca soltanto l’ultimo tassello per completare l’opera. Manca l’abbattimento dell’Unione europea, ma questa prim’ancora che Trump si insedi ufficialmente, sembra dare già pesanti segnali di sgretolamento.
Il 2025 promette di essere un anno estremamente interessante e uno estremamente difficile per l’UE.
Il Nuovo Ordine Mondiale sembra giunto all suo ultimo giro di boa.
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