Come gruppo di cittadinanza attiva LiberAZIONE S.A.R.D.A. (Libertà Azione Salute Amore Resilienza Democrazia Autodeterminazione) siamo stati messi a conoscenza di quanto di seguito esposto e lo pubblichiamo a sostegno della verità.
In data 7 Settembre 2021 è stato pubblicato sull’ Unione Sarda, a firma Michele Masala, un articolo riportante le dichiarazioni dell’assessore Biancareddu sulla situazione vaccinale nelle scuole sarde (vedi immagine)
Il titolo, a caratteri che colpiscono l’occhio del lettore, riporta: “DICIOTTO PRESIDI NON SONO ANCORA VACCINATI” il che sposta, di fatto, l’attenzione verso alcuni dirigenti che vengono dipinti, dallo stesso Biancareddu, come dei fuori legge.
È doveroso ricordare che il DL 111 del 6 agosto all’art. 1 comma 6, inserisce nel precedente DL 52 del 22 aprile 2021, l’art 9-ter, che rende obbligatorio per il personale docente e ATA il possesso e l’esibizione della certificazione verde Covid 19 (il così detto Green Pass)
“Dal 1° settembre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione, tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario, nonché gli studenti universitari, devono possedere e sono tenuti a esibire la certificazione verde COVID-19 di cui all’articolo 9, comma 2. “
Masala riporta, virgolettate, le parole dell’assessore che sono oggetto di questo nostro articolo, in quanto fuorvianti della verità.
Egli asserisce infatti, in riferimento ai dati sulla campagna vaccinale, che: “Il dato è incoraggiante, ma è chiaro che se di 537 dirigenti il 93,2% risulta vaccinato, questo significa che in 18 non hanno fatto il vaccino, e non va bene”.
Ha inoltre aggiunto che “Andranno monitorati perché è grave che un dirigente scolastico non abbia il Green Pass”
Anche qui si configura come doverosa una precisazione che riguarda le modalità di ottenimento della certificazione verde Covid 19, altresì descritta nel DL 52 del 22 aprile 2021 che all’Art 9 comma 2 recita:
“Le certificazioni verdi COVID-19 attestano una delle seguenti condizioni: a) avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo; b) avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della salute; c) effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2.”
Appare quindi chiaro che l’assessore Andrea Biancareddu crea, con tali asserzioni, confusione tra il possedere la certificazione verde e l’aver fatto il vaccino; che, come dimostrato, non risulta essere requisito essenziale per l’ottenimento della stessa certificazione.
A seguito dell’articolo di Masala la prof.ssa Francesca Spampani, dirigente scolastico dell’Istituto TCG “Don Gavino Pes” di Tempio Pausania, le cui posizioni sul Green Pass sono note; scriveva al direttore dell’Unione Sarda una lettera che di seguito riportiamo, senza ottenere la doverosa risposta.
Gentilissimo Direttore Emanuele Dessì,
mi chiamo Spampani Francesca e sono il Dirigente scolastico dell’IIS TCG “Don Gavino Pes” di tempio Pausania.
Con la presente Le chiedo formalmente la possibilità di avere poter replicare alle dichiarazioni dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, contenute nell’articolo comparso circa 5 giorni fa sul quotidiano da Lei diretto e dal titolo “Diciotto presidi non sono ancora vaccinati”. Le spiego, ovviamente, le ragioni della richiesta. Nell’articolo l’assessore dichiara, dopo aver estrapolato il numero dei dirigenti non vaccinati dalle statistiche fornite (da chi?) dichiarando quanto segue: “andranno monitorati perché è grave che un dirigente scolastico non abbia il green pass”, dimostrando con tale affermazione di disconoscere la norma. Il D.L. 111/2021 infatti nel modificare il decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87, dopo l’articolo 9-bis inserisce l’art. 9 ter che introduce l’obbligo del green pass per l’accesso ai locali scolastico da parte del personale scolastico dal primo settembre 2021 secondo le modalità stabilite dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato ai sensi dell’articolo 9, comma 10. Occorre leggere l’Art. 9 del D.L. 52/2021 relativo alle Certificazioni verdi COVID-19 per comprendere quando un cittadino possa entrare in possesso della succitata certificazione verde e a tal fine si cita l’art. in argomento:
2. Le certificazioni verdi COVID-19 attestano una delle seguenti condizioni:
a) avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo;
b) avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della salute;
c) effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2.
Evidentemente l’assessore disconosce la legge oppure si tratta di un lapsus freudiano da amministratore zelante. Quale che sia la causa di questa fuorviante e sbalorditiva asserzione, preme sottolineare che è fatto grave ed imbarazzante che un assessore della giunta in carica non conosca la legge e per tale motivo additi i dirigenti scolastici che non abbiano effettuato la vaccinazione come fuori legge, lasciando intendere che si tratta di pericolosi individui meritevoli di controlli ulteriori rispetto a quelli già previsti dalle norme vigenti. E viene da chiedersi a che titolo proponga tali controlli ulteriori e da chi sarebbero svolti. Forse all’assessore non è chiaro che la certificazione verde si ottiene con altre due condizioni, oltre quella del completamento del ciclo vaccinale, ragion per cui, giova ribadirlo, i dirigenti che non abbiano effettuato la vaccinazione, qualora ricorra una delle alternative di cui al citato art. 9, agiscono secondo le norme e nulla è dato commentare che non scada in personali considerazioni di cattivo gusto, oltre che lesive della dignità professionale della categoria. Insomma si vaccini chi vuole e chi può e le considerazioni personali di un assessore sono quantomeno fuorvianti, se non, ripeto, offensive. Non mi risulta, ad oggi, che la Sardegna abbia introdotto l’obbligo vaccinale.
Concludendo, visto il ruolo ricoperto di amministratore è doverosa la rettifica e le pubbliche scuse che non sono ad oggi giunte. La reputazione di parte della categoria è stata infangata mentre essa non ha fatto altro che rispettare le norme vigenti in merito o, per lo meno, l’assessore non può certo pronunciarsi sul contrario. Mi rattrista che siano gli amministratori con frasi inesatte o inopportune (sarà l’assessore a dircelo) a creare un pericoloso clima da caccia alle streghe.
In fede,
Francesca Spampani
Il giorno 8 settembre, quindi successivamente all’articolo cartaceo, usciva un secondo articolo sulla testata on line. L’articolo si configura con un titolo e dei contenuti leggermente differenti, quasi a voler fare un primo passo indietro rispetto alle gravose asserzioni del primo.
Potete leggerlo a questo link: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/scuola-in-sardegna-quasi-il-90-del-personale-ha-fatto-il-vaccino-anti-covid-fvuxrtru
Siamo oggi a sostenere la richiesta della prof.ssa Spampani che, a fronte delle dichiarazioni fatte dall’assessore regionale all’istruzione, basate sulla pericolosa non distinzione fra condizione di non vaccinati con quella di mancato possesso della certificazione verde, che induce i lettori a credere che esista un obbligo vaccinale cui alcuni dirigenti non starebbero ottemperando CHIEDE UN DOVEROSO CHIARIMENTO E PUBBLICHE SCUSE ALLA CATEGORIAIl direttivo di L.A.S.
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