L’Italia è il solo Paese al mondo che ha approvato una legge che introduce l’obbligo vaccinale per il personale sanitario. Una direttiva del Consiglio d’Europa è chiarissima sul punto, NESSUNO, ripeto, nessuno può essere discriminato per non volersi vaccinare. Forse ancor più grave è quel che alcuni paventano, ossia di discriminare addirittura i bambini non vaccinati, sarebbe qualcosa di folle. Se dovesse passare una cosa simile dovremmo vergognarci di essere italiani.
Se verranno sospesi dal servizio il 50% del personale medico che non ha voluto farsi somministrare il siero sperimentale, il sistema sanitario esploderà con conseguenze disastrose per la popolazione, in oltre, proprio perchè il consiglio di europa si è espresso sulla NON obbligatorietà dei vaccini, lo stato subirà danni catastrofici, non solo perchè dovrà riconoscere l’intera retribuzione non corrisposta, ma dovrà anche riconoscere un indennizzo per il danno pecuniario provocato, che si ripercuoterà dove? nelle tasche degli italiani naturalmente, essendo soldi pubblici.
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Consiglio d’Europa – Assemblea Parlamentare – risoluzione n. 2361/2021: considerazioni sulla distribuzione e somministrazione dei vaccini contro il COVID-19 Anno 2021
Il Consiglio d’Europa ha approvato una risoluzione contenente indicazioni relative alla distribuzione e alla somministrazione dei vaccini contro il COVID-19, prendendone in considerazione i risvolti pratici ed etici e fornendo agli Stati linee guida e principi da seguire per una campagna vaccinale efficiente, efficace, equa e su base volontaria.
Nella risoluzione si sottolinea la necessità di attuare una forte cooperazione tra gli Stati, in quanto la campagna vaccinale raggiungerà la massima efficacia soltanto se la distribuzione dei vaccini sarà veloce e su larga scala. Viene richiesto agli Stati di predisporre un programma per la distribuzione dei vaccini a breve e a lungo termine, individuando le categorie prioritarie e senza trascurare coloro che, almeno nelle prime fasi, non potranno essere sottoposti a vaccinazione.
L’Assemblea dà indicazioni (non vincolanti) agli Stati rispetto a varie questioni:
– Produzione dei vaccini: si richiede che nelle fasi di sperimentazione si rispettino elevati standard di qualità, anche in termini etici; che le autorità preposte alla verifica e all’autorizzazione dei vaccini siano indipendenti; che si seguano gli effetti dei vaccini anche a lungo termine e su larga scala; che si istituisca un adeguato sistema di compensazione per i danni causati dai vaccini; che si elimini ogni ostacolo in termini di proprietà intellettuale alla produzione e alla distribuzione e si eviti ogni ingiusto arricchimento delle case farmaceutiche;
– Allocazione dei vaccini: si richiede innanzitutto che venga rispettato il diritto di accesso alle cure mediche senza discriminazioni di alcun tipo; che la distribuzione tra gli Stati sia equa; che gli operatori sanitari in tutti gli Stati siano vaccinati prima dell’inizio della fase di vaccinazione di massa;
– Informazione e somministrazione dei vaccini: al fine di garantire un elevato livello di adesione, si invitano gli Stati a una corretta campagna di informazione, soprattutto relativa alla non obbligatorietà del vaccino, alla sua sicurezza e ai possibili effetti indesiderati, in modo da assicurare una scelta consapevole e libera, senza alcuna forma di discriminazione o svantaggio per coloro che decideranno di non sottoporsi al vaccino, sottolineando che eventuali certificazioni vaccinali dovrebbero avere solo lo scopo di monitoraggio.
Il testo della risoluzione è disponibile nel box download e a questo link.
Fonte: biodiritto