Spesso viene chiesto dove siano le prove delle malattie dei vaccinati o delle loro morti improvvise, e in tal caso non si deve far altro che indicarle.
Sono lì, ad esempio, nel database del VAERS, un archivio digitale nel quale vengono registrati gli effetti avversi dei sieri negli Stati Uniti, e si tenga presente che i numeri qui sono molto al ribasso perché spesso diverse morti causati dai vaccini non finiscono nemmeno nel VAERS.
Nonostante una stima al ribasso, già nel 2021, il primo anno della vaccinazioni, i numeri delle morti e delle malattie iniziavano ad essere contati nell’ordine delle centinaia di migliaia, e stessa situazione si poteva riscontrare nel database europeo dell’Eudravigilance.
Ci sono gli studi scientifici pubblicati sulle riviste del settore sempre puntualmente ignorati dagli organi di stampa che 5 anni orsono si affrettano a pubblicare decine e decine di studi falsi, nei quali si attribuiva al vaccino Covid una sicurezza e una efficacia contro il cosiddetto virus Sars-Cov2, ad oggi ancora non isolato, quando nel 2021 non si poteva sapere praticamente nulla di certo sui sieri, semplicemente per il fatto che essi erano sperimentali.
Non si sapeva all’epoca nemmeno il vero contenuto dei vaccini perché stando a quello che veniva scritto nei vari bugiardini i principali sieri distribuiti dalle case farmaceutiche, quali Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson, erano nei primi due casi a base della molecola chiamata mRNA, mentre negli altri due contenevano il famoso adenovirus di scimpanzé.
Nulla di questo però risultava corretto. Nulla di questo risultava vero.
Le case farmaceutiche hanno sviluppato un tipo di farmaco che ha molto poco a che fare con la biologia, e molto di più a che fare invece con la tecnologia informatica, se si pensa che le analisi fornite dal professor Pablo Campra dell’università di Almeria indicano la presenza dell’ormai celebre grafene nei sieri assieme a dei componenti elettronici noti come nanobot, sui quali si è detto più volte in passato.
Il vaccino è, in altre parole, un composto estremamente elaborato, sul quale sono stati investiti decine di milioni di dollari, ma non di certo per migliorare la salute delle persone, come mendacemente le case farmaceutiche e i governi Conte e Draghi hanno provato a far credere.
L’interazione di questi due principali elementi tutto fa tranne che portare qualche beneficio a chi li riceve, visto che il grafene è già di per sé una sostanza tossica per il sistema immunitario, e causa di diversi trombi, come riconosciuto persino in tempi non sospetti da diversi ricercatori scientifici, non di certo vicini al cosiddetto mondo “no vax”, sempre per utilizzare questa espressione priva di senso partorita dai vari quotidiani.
Per i nanobot il discorso è forse ancora più complesso e distopico perché questi oltre che a creare una sorta di tracciamento in tempo reale delle persone che li ricevono, portano delle implicazioni ancora più inquietanti se si pensa che la letteratura scientifica, quella vera ignorata dai media, ne parla apertamente.
Gli esperimenti di Israele sui nanobot
Già nel 2016, ad esempio, un gruppo di scienziati israeliani guidati dal professor Schachar Arnon, della Efi Arazi School di scienze informatiche presentava una ricerca estremamente avanzata e che sarebbe stata considerata fantascientifica soltanto qualche decennio prima.
Arnon e i suoi collaboratori erano riusciti a mettere nei cervelli di alcuni scarafaggi dei nanobot attraverso i quali erano in grado di controllare i loro movimenti e le loro azioni.

Uno scarafaggio “illuminato”
Tramite un segnale da remoto, questi scarafaggi si attivavano improvvisamente ed emanavano una luce verde non appena ricevevano l’impulso esterno.
Sembra assurdo, ma è una realtà testata da degli scienziati israeliani che hanno ricevuto lauti finanziamenti dal governo israeliano e dalle case farmaceutiche per sviluppare questo tipo di tecnologia di cui francamente si intravedono soltanto effetti negativi ed estremamente pericolosi per il libero arbitrio dell’uomo, poiché un domani, queste tecnologie potrebbero essere utilizzate anche per fini politici e per costruire un tipo di massa in preda all’abulia e controllata a distanza da dei burattinai chiusi nella stanza dei bottoni.
L’umanità quindi ridotta a poco più di un gregge telecomandato come in un videogioco, ed è esattamente questo il tipo di uomini e donne che desiderano i signori del mondo farmaceutico che sedevano su questo impero, per fortuna declinante, in mano alle solite famiglie della finanza internazione.
E’ ricorrente poi la presenza degli israeliani in questo tipo di progettualità distopiche.
Lo stato ebraico si può dire difatti che sia stato il primo ad interessarsi ai nanobot più di ogni altro, già quando nel 2013, lo scienziato israeliano, Ido Bachelet, presentava entusiasta in una conferenza questi dispositivi e le loro “strabilianti” applicazioni.
La presentazione del funzionamento dei nanobot da parte di Ido Bachelet
Bachelet ne parlava come la frontiera futura della medicina, e di come questi invisibili apparecchi elettronici sarebbero stati in grado di curare meglio i pazienti, ma in realtà lui stesso probabilmente e le case farmaceutiche avevano in mente ben altro.
Non passò un anno da quella sua conferenza che a chiamarlo fu proprio la Pfizer, che “illuminata” dalla sua prolusione deciso di iniziare una collaborazione con lui che non è affatto da escludere sia stata decisiva per l’inserimento dei nanobot nei vaccini Covid.
Si arriva così agli anni più recenti delle vaccinazioni che stanno provocando una ondata di morti improvvise, turbo tumori di vario tipo che si sono portati via anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo, e una serie di disturbi neurologici tutti ovviamente taciuti dai soliti organi di stampa che oltre a mettere sul banco degli imputati pizze, panini, mozzarelle, adesso hanno pensato “bene” di dare anche la colpa all’ora legale.
I disturbi neurologici nei vaccinati
Oltre a questi fenomeni, ce n’è un altro preoccupante che alcuni studi scientifici hanno messo in rilievo, ed è quello che riguarda la stretta correlazione tra i vaccini Covid-19 e disturbi neurologici di vario tipo.
Si legge sempre più spesso di persone colpite improvvisamente da aneurismi celebrali, e si apre la sezione di Google notizie, se ne può, purtroppo, avere una prova diretta.
C’è il caso, ad esempio, di Delia Perevengo, una direttrice amministrativa di Torino morta a 57 anni per un aneurisma cerebrale, ma c’è anche il caso di Jacopo Apolloni, morto a 18 anni per la stessa ragione, per non parlare del piccolo Mattia Cossettini, morto a 9 anni anche lui per un aneurisma cerebrale.
A far luce su quanto sta accadendo potrebbe essere uno studio intitolato “Impatto della malattia Covid-19 e delle vaccinazioni Covid-19 sui ricoveri ospedalieri per malattie neurologiche”, pubblicato di recente da alcuni neurologi italiani guidati dal dottor Andrea Salmaggi dell’ASST di Lecco.
Già nel 2021, nella regione Lombardia, si poteva riscontrare come la percentuale dei vaccinati affetti da malattie quali aneurismi celebrali, encefaliti, TIA, e mieliti, fosse di gran lunga superiore a quella dei non vaccinati.

Le statistiche sui ricoveri dei vaccinati e loro malattie neurologiche pubblicate dal gruppo del dr. Salmaggi
I vaccini, già allora, stavano producendo i loro devastanti effetti e oggi si sta vedendo la reale e vastissima portata dei danni che questi farmaci, veri e proprie armi sintetiche, stanno provocando sui corpi delle persone che li hanno ricevuti.
Anche fuori dai confini nazionali, sono stati pubblicati altri studi che sembrano corroborare le conclusioni dei neurologi italiani.
E’ il caso della ricerca realizzata da due scienziati iraniani come Roya Hosseini e Nayere Askari dell’università di Kernan che in un loro studio pubblicato nel febbraio del 2023 sull’European Journal of Medical Research giungono in pratica alle stesse conclusioni dei loro colleghi italiani.
Hosseini e Askari si sono serviti dei numeri a disposizione pubblicati nel citato VAERS, e hanno rilevato la stretta causalità tra le vaccinazioni e l’insorgere di ischemie, aneurismi cerebrali, sclerosi multiple, epilessie e la paralisi di Bell che, come molti ricorderanno, era alquanto frequente nelle prime vaccinazioni del 2021.
Un altro caso che ha fatto scalpore e sembra confermare la strettissima relazione tra le vaccinazioni e le malattie neurologiche è stato quello dei dieci infermieri di un ospedale di Boston che hanno sviluppato tutti un tumore al cervello, e, secondo quanto riporta il sito People’s Voice, avrebbero tutti ricevuto il vaccino.
Situazione praticamente analoga per tre vigili del fuoco di Arezzo che hanno sviluppato tre glioblastomi, ma i sindacati e i mezzi di comunicazione invece di mettere in rilievo i numeri dei vaccinati che stanno morendo per malattie neuronali, preferiscono, ovviamente, depistare e provare a dare la colpa alle tute dei tre uomini, purtroppo deceduti.
E’ dunque certamente pacifico che gli ingredienti del siero sembrano avere molteplici e devastanti effetti, ma maggiori studi sarebbero necessari per approfondire il nesso di casualità tra il grafene e i nanobot da un lato e dall’altro sui loro effetti sul cervello e sull’equilibrio psichico della persona vaccinata.
I disturbi psichici dei vaccinati
Non si contano anche qui gli studi pubblicati sulle riviste scientifiche di mezzo mondo sui danni psichici provocati dalle vaccinazioni.
C’è il famoso e già citato studio della Corea del Sud particolarmente attendibile, se si considera che il campione è davvero vasto e riguarda il 50% della popolazione vaccinata di Seoul.
I risultati sono disarmanti e preoccupanti allo stesso tempo.
Una volta ricevuti i vari sieri, indipendentemente dalla marca, numerosi vaccinati hanno iniziato a presentare disturbi dissociativi di vario tipo che hanno di fatto alterato la loro personalità.
E gli stessi casi sono stati riscontrati, tra gli altri, dal dottor Patrick Flannery, dell’istituto di Studi Biologici di San Diego che si è trovato di fronte il caso di una 20enne che dopo il siero ha iniziato a soffrire di allucinazioni e catalessi.
In diversi altri casi, le tendenze suicide sono ricorrenti come quelle che ha riscontrato lo psichiatra turco Umit Haluk Yesilkaya, che ha studiato il caso di 42enne vaccinato che ha sviluppato disturbi psicomotori e ha tentato ripetutamente il suicidio.
I numeri sui disturbi psichici e sui tentativi di suicidio erano già allarmanti il primo anno della vaccinazione, ed erano tutti registrati nel database VigiBase, che, soltanto nell’aprile del 2021, riportava già 100mila casi di patologie psichiatriche insorte nei vaccinati dopo aver ricevuto i vari sieri.
Quegli assurdi suicidi senza una spiegazione
I numeri oggi sono ancora più allarmanti, e ci sono alcuni casi in Italia di strani e assurdi suicidi che meritano di essere analizzati da vicino come quello di Matteo Caucci, un giovane di 29 anni di Ancona.
Matteo lavorava a Bologna, dove apparentemente conduceva una vita normale.
Il papà, Luigi, un artigiano, lo era andato a prendere con la propria auto il 10 febbraio proprio nel capoluogo felsineo per riportarlo a casa, nelle Marche.
Arrivato al chilometro 27 dell’A14, Matteo però avverte un malore intestinale e chiede al padre di accostare un momento per provare a cercare un po’ di sollievo.
All’improvviso, accade qualcosa di imprevedibile e assurdo. Matteo invece di restare sulla corsia di emergenza, in attesa che il malore passasse, prende e inizia a correre verso l’autostrada dove viene drammaticamente travolto da due tir.

L’autostrada A14, il luogo dove Matteo ha perso la vita
Sono tutti sgomenti. Il padre di Matteo che ha visto morire sotto i propri occhi il figlio in quella assurda maniera e i due autisti che si sono ritrovati a travolgere incolpevolmente il povero giovane.
Non c’è alcun senso logico in questa vicenda, perché non risulta che Matteo avesse alcuna intenzione di suicidarsi, tantomeno così all’improvviso e così follemente, né si può pensare che un malore intestinale lo abbia portato a correre verso il centro di un’autostrada dove passano quei giganti della strada a centinaia di chilometri orari.
Matteo però non risulta l’unico ad essere morto in questa assurda maniera.
Ci sono altri casi nella cronaca locale, ignorati ovviamente dai media nazionali, che presentano le stesse inspiegabili anomalie che meriterebbero delle indagini ben più approfondite.
E’ il caso di un uomo che, ancora una volta sull’A14, la domenica del 1 febbraio ha accostato la propria auto nella corsia di emergenza per poi compiere lo stesso gesto folle di Matteo.
Si è gettato anche lui contro un TIR, ma l’articolo di Rimini Today è avaro di particolari, forse volutamente, e non si sofferma a capire come siano andate veramente le cose e se quest’uomo avesse qualche disturbo psichico.
Il Resto del Carlino rivela qualche particolare in più dell’uomo che si chiamava Davide Cesarini, un 48enne vicedirettore della filiale RivieraBanca a Tavullia.

Davide Cesarini
Nessuno si aspettava un gesto simile. Davide sembrava conosciuto nella zona, e non presentava apparentemente nessun disturbo psichiatrico o una qualche forma di depressione che facesse pensare ad un gesto simile nella stessa altrettanto drammatica maniera con la quale è morto Matteo Caucci.
A Roncadelle, nel bresciano, sull’autostrada A4, stesso identico scenario.
Un uomo si è gettato improvvisamente davanti ad un TIR che lo ha inevitabilmente travolto uccidendolo sul colpo.
Nessuna spiegazione apparente anche lì per questa assurda morte.
Se si cerca nella citata sezione di google notizie si vedrà che questo tipo di eventi sono diventati più frequenti dopo il 2021, mentre negli anni addietro i casi simili sembrano veramente pochi.
E’ un territorio inesplorato. Se queste persone avevano ricevuto il vaccino, allora nei loro corpi c’erano quegli elementi che sono emersi nell’analisi di Campra e che sono in grado di provocare, come visto, tutta una serie di disturbi psichici.
La vaccinazione è stata certamente un mezzo per giungere ad un vasto depopolamento come auspicava proprio il forum di Davos nel 1991 in un suo documento riservato, e come annunciato nel 2014 da Bill Gates nella sua conferenza Tedx, nella quale affermava che il “buon lavoro dei vaccini” avrebbe aiutato in tal senso.
C’è però l’altro aspetto più inquietante, ovvero quello degli effetti che questi sieri producono sulla mente delle persone, che si ritrovano, purtroppo, non di rado a perdere la ragione e a morire nelle maniere più impensabili e senza una spiegazione logica.
Il vaccino è stato senza dubbio ciò che ha accompagnato l’uomo verso la soglia del transumano, e non è affatto certo che chi abbia partecipato a tale esperimento possa riuscire a tornare a fare una vita normale, senza subire gli effetti di questi sieri.
La “scienza” che ha sviluppato questi letali farmaci è estremamente avanzata, ma nemica dell’umanità, e il mondo ha bisogno quanto prima di un’altra scienza, una vera che sia al servizio dell’uomo e che voglia aiutarlo a guarire, se possibile, da ciò che questi “vaccini” hanno provocato.
Molte persone e molti bambini stanno morendo.
C’è bisogno di verità e di giustizia per tutte le vittime di questa strage.