Nuovo Studio Esplosivo del Chimico Segalla sulle Nanoparticelle Pericolose dei Sieri mRNA
«Studiando meticolosamente tutta la documentazione prodotta da EMA per giustificare l’approvazione del cosiddetto vaccino Comirnaty della Pfizer/ BioNTech ho scoperto, non senza sconcerto e indignazione, che in quella stessa documentazione era contenuta la prova schiacciante che EMA sapeva, o quantomeno non poteva non sapere, che quel prodotto era inadeguato alla somministrazione intramuscolare».
E’ quanto dichiara il chimico italiano Gabriele Segalla alla luce del suo nuovo studio pubblicato in peer-review sulla rivista scientifica americana International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research (IJVTPR), con il titolo “Citotossicità Apparente e Citotossicità Intrinseca dei Nanomateriali Lipidici Contenuti in un Vaccino a mRNA COVID-19”.
Palesi errori nella Valutazione Scientifica dell’European Medicines Agency
Tale studio rivela non solo la responsabilità di Pfizer/BioNTech ma soprattutto i gravi e palesi errori contenuti nel rapporto ufficiale di valutazione scientifica di EMA (European Medicines Agency) del 19 febbraio 2021, con cui è stata convalidata l’immissione sul mercato europeo di un preparato medicinale imperfetto e inadatto all’inoculazione intramuscolare.
Dopo il primo studio pubblicato il 26 gennaio 2023, il dott. Segalla ha approfondito ulteriormente la questione, riuscendo a risalire a quella che potrebbe essere definita la “pistola fumante”, sul cui calcio si riscontrano le impronte inconfutabili di EMA.
«Un altro pericolo taciuto dal fabbricante e da EMA – continua Segalla – riguarda la stessa piattaforma mRNA. I lipidi ionizzabili utilizzati per la formazione delle nano particelle che veicolano l’mRNA, sebbene apparentemente neutri ed innocui, una volta introdotti e rilasciati all’interno della cellula, attraverso un meccanismo di tipo “cavallo di Troia”, assumono una elevata carica elettrica positiva, rivelando così tutta la loro citotossicità intrinseca e il loro potenziale distruttivo intracellulare».
«Il preparato medicinale denominato Comirnaty di Pfizer-BioNTech è una dispersione acquosa di nanomateriali lipidici, destinata a costituire, dopo lo scongelamento e la diluizione, il prodotto finito per iniezione intramuscolare. Nel presente studio vengono esaminate alcune evidenti criticità chimico-fisiche del preparato, in particolare per quanto riguarda il pKa (costante di dissociazione acida) apparente e intrinseco del suo principale eccipiente, il lipide ionizzabile cationico ALC-0315».
Si legge nell’abstract della ricerca condotta da Segalla, dottore in Chimica Pura (Chimica Organico – Biologica), specialista in Chimica delle micro-emulsioni e dei sistemi colloidali, CEO & Chief Scientist di Multichem R&D Italy che poi sintetizza i motivi della pericolosità di tali sostanze.
«L’altissimo valore del suo pKa intrinseco provoca, dopo l’internalizzazione e la fuoriuscita endosomiale delle LNP, un improvviso aumento della sua concentrazione di carica cationica e di conseguenza la formazione di citochine pro- infiammatorie e ROS (specie reattive dell’ossigeno), che possono disgregare la membrana mitocondriale e rilasciarne il contenuto, causare errori di traduzione dell’RNA, polimerizzazione delle proteine e del DNA, mutazioni del DNA, distruzione della membrana nucleare e conseguente rilascio del suo contenuto».
Le Nanoforme Tossiche di un Farmaco Imperfetto
Il meccanismo pericoloso e potenzialmente nocivo del ROS era stato illustrato dal chimico lombardo nella sua precedente ricerca in cui aveva segnalato le nanoforme tossiche dei sieri genici mRNA di Comirnaty denunciando anche le successive modifiche apportate dalla Pfizer-Biontech al prodotto “difettoso” che, pertanto, a suo giudizio, poteva essere definito un “farmaco imperfetto” tale da configurare una violazione all’articolo 443 del Codice Penale.
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Il nuovo studio, basato anche su 36 referenze letterarie, non solo conferma tale pericolosità ma getta clamorose ombre sull’operato dell’EMA, l’ente di regolazione dei farmaci dell’Unione Europea, che non si sarebbe accorto di una macroscopica criticità del cosiddetto vaccino Covid (ritenuto in realtà una terapia genica dallo studio di una biologa francese).
Si legge ancora nel sommario del documento scientifico appena pubblicato:
«Inoltre, il valore apparentemente basso di pKa (6,09) di ALC-0315 associato ad altri lipidi nei LNP, non è adatto all’applicazione intramuscolare. Il suo valore è troppo basso per consentire una corretta trasfezione delle cellule ospiti, nonostante quanto affermato da EMA (European Medicines Agency) nel suo Assessment report del 19 febbraio 2021, in flagrante contraddizione con la stessa fonte bibliografica ivi citata».
Segalla: “Immediata Sospensione delle Vaccinazioni Covid a base di mRNA-LNP”
«Inoltre, l’eccezionale penetrabilità, la mobilità, la reattività chimica e l’accumulo sistemico di nanoparticelle lipidiche cationiche incontrollabili, con alti livelli di citotossicità, rilasciate in sedi biologiche imprevedibili, anche lontane dal sito di inoculazione, sono tutti fattori che possono portare a un disastro medico senza precedenti. Si raccomandano ulteriori studi e verifiche immediate, tenendo nel frattempo in considerazione, in accordo con il principio di precauzione, l’immediata sospensione delle vaccinazioni con i vaccini COVID-19 a base di mRNA-LNP».
Si conclude così il sommario dello studio del chimico italiano.
Le sue conclusioni sulla pericolosità infiammatoria degli eccipienti ALC e delle nanoparticelle rilanciano in modo assai più grave gli allarmi già segnalati dall’affidavit pubblicato dal tenente colonnello americano Theresa Long, Ufficiale Medico US Air Force, da una ricerca della biofisica del MIT Stephanie Seneff ma soprattutto dello studio di alcuni ricercatori del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia della prestigiosa Thomas Jefferson University di Philadelphia.
Ecco perché il chimico italiano nelle conclusioni del suo lavoro scientifico ha invocato l’immediata sospensione delle vaccinazioni con tutti i vaccini COVID-19 a base di mRNA e nanoparticelle lipidiche ionizzabili.
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