Lo studio ha trovato che il vaccino è inutile e che i vaccinati presentano un’incidenza dell’infezione maggiore dei non vaccinati.
1) CHE COSA DICE LO STUDIO?
Lo studio analizza i dati delle prigioni della California e hanno confrontato il tasso di infezioni nel gruppo di chi ha fatto la dose di bivalente con i non vaccinati. I ricercatori poi hanno osservato che il tasso di infezioni nel gruppo del “vaccino aggiornato” era il 3.24% (CI 3.06-3.42%), mentre nei non vaccinati del 2.72% (CI 2.50-2.94%), con una differenza assoluta di 0,52%, il che significa che chi ha ricevuto il “vaccino aggiornato” tendeva a risultare positivo maggiormente. Questa differenza, anche se piccola, è statisticamente significativa, con p = 0.000489. Lo stesso vale se si analizzano solo i dati degli over 50, dove la differenza diventa 0.97% (p = 0.0148).
Gli stessi ricercatori però non riescono ad accettare i dati che hanno trovato, perché provano a “salvare” l’intruglio sperimentale dicendo che il vaccino può proteggere dall’ospedalizzazione. Tuttavia loro stessi dicono che nel loro studio non hanno analizzato il tasso di ospedalizzazione perché non vi è alcun dato in merito. L’altra idiozia consiste nel dichiarare che la prevalenza di infezioni simile tra i due gruppi è data dal periodo di studio, il 2023, dove la circolazione del sars-cov-2 era molto ridotta. Sostengono infatti che se ci fossero stati più contagi, allora il vaccino avrebbe rivelato le sue “qualità” e mostrato meno contagi nei vaccinati. Questo è del tutto errato perché l’efficacia vaccinale per ogni vaccino esistente, si calcola basandosi sulle differenze o sui rapporti relativi di incidenza, per cui la sua formula matematica non risente della prevalenza.
2) TENTATIVO DI AUTOCENSURA
L’epoch times riporta che la rivista scientifica ha ricevuto una richiesta di ritrattazione dall’autore stesso dello studio perché quest’ultimo voleva scrivere uno studio finalizzato ad elogiare i vaccini, ma i suoi risultati hanno mostrato il contrario. Infatti dal profilo dell’autore su cureus si può notare che è un pro vax ed un ragazzino di 17 anni che ha scritto l’articolo usando chatgpt e che richiede la rimozione dell’articolo perché questo contiene “errori significativi”, ossia quegli errori che porterebbero a mostrare una maggior incidenza nei vaccinati, e che gli altri autori si sono limitati a supervisionare il suo lavoro. Cureus ha risposto che non ha fornito motivazioni sufficienti per ritrattare l’articolo, e che al momento rimarrà. Nuovi dettagli emergeranno in futuro, perché il California Correctional Healthcare Services sta indagando sulla scrittura del paper e vedrà se le dichiarazioni del ragazzo sono veritiere o meno.
3) I PROBLEMI DELLO STUDIO
Basta scrivere qualsiasi cosa e ti garantiscono la pubblicazione se elogi i veleni sperimentali. Il vero problema è proprio nell’interpretazione errata e forzatamente provax dei risultati. Chi ha approvato questo articolo non ha nemmeno letto l’analisi dei dati che è contraria alle conclusioni degli autori, per cui si sono inavvertitamente fatti un autogol clamoroso. Oltre alla manipolazione fallita dei risultati, il problema è proprio la “positività” dei presunti contagiati, perché nei metodi è scritto che la positività è stata rilevata tramite tamponi molecolari che i detenuti dovevano fare regolarmente come screening di massa. Ciò può invalidare tutti i risultati, perché il tampone non può essere usato come strumento diagnostico, ed essendo la prevalenza molto bassa, quasi tutti i positivi erano in realtà falsi positivi (1 , 2 ).
CONCLUSIONI
Lo studio ci dice o che la positività potrebbe essere un artefatto dei tamponi, oppure che la piccola differenza che si registra tra inoculati e non vaccinati può essere dovuta alla compromissione del sistema immunitario causata dal veleno sperimentale (1 , 2 , 3 , 4 ) assumendo ipotesi che il tasso di falsi positivi è uguale in entrambi i gruppi.
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