Uno dei temi scientifici più importanti su cui discutere relativamente ai cosiddetti vaccini Covid e in particolare a quelli a mRNA dovrebbe essere se questi abbiano la capacità di prevenire il contagio e se i vaccinati possano contagiare o meno. Certezze in un senso o in un altro non ce ne sono: siamo, del resto, in fase sperimentale.
Cosa ha detto la prima autopsia su un paziente vaccinato?
La prima autopsia effettuata su un paziente vaccinato, i cui risultati sono confluiti in uno studio pubblicato sull’International Journal of infection diseases, ha dimostrato come il vaccino Pfizer/Biontech (uno di quelli a mRNA) non sia stato in grado di bloccare il decorso della malattia. Sembrerebbe quindi esclusa l’immunità sterilizzante, il che significa che i vaccinati possono contagiarsi e contagiare.
Cosa dice l’Istituto Superiore di Sanità?
Difatti le indicazioni ufficiali fornite dalle autorità sanitarie sono molto prudenti sul punto. L’Istituto Superiore di Sanità, nella “Sezione speciale Covid-19 Vaccini”, conferma che una eventuale malattia Covid-19 successiva alla vaccinazione può essere causata da un’infezione naturale del virus.
Cosa dice la nota informativa del vaccino Pfizer/Biontech?
La nota informativa del vaccino Comirnaty, questo il nome del siero Pfizer, chiarisce che lo stesso è utilizzato per la prevenzione del Covid-19, cioè della malattia, ma non per la prevenzione dell’infezione da Sars CoV2: due concetti ben diversi, come la scienza unanime riconosce.
La situazione in Israele
Anche quanto sta accadendo in Israele, dove i contagi a giugno hanno ripreso a salire nonostante il 57% della popolazione abbia ricevuto la vaccinazione completa con sieri a mRNA, sembra un’ulteriore conferma dell’incapacità dei vaccini di prevenire il contagio.
Cosa hanno scritto nel decreto legge?
Nonostante questi dati difficilmente contestabili, c’è da porsi una domanda: perché il decreto legge 44, convertito recentemente in legge, all’articolo 4 prevede l’obbligo a sottoporsi a vaccinazione gratuita per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2?
Prevedere un obbligo a sottoporsi a vaccinazione per prevenire la malattia Covid-19 sarebbe illegale! Nessuno può essere obbligato a prendere un farmaco per evitare una malattia. È come se dicessero: “sei obbligato a prendere il nimesulide, generico farmaco anti infiammatorio, per prevenire il mal di testa”.
Anche le comunicazioni contenenti la convocazione a sottoporsi alla vaccinazione, notificate dalle amministrazioni delle aziende sanitarie locali agli esercenti le professioni sanitarie, contengono l’erroneo riferimento al fatto che il vaccino prevenga l’infezione.
Sentite cosa è successo a Bolzano.
Cosa è successo nell’hub vaccinale di Bolzano?
Un’infermiera riceve la convocazione presso l’hub vaccinale per essere sottoposta al vaccino Pfizer. La comunicazione contiene il riferimento erroneo al fatto che il vaccino sia anti Sars CoV2.
Raggiunto l’hub vaccinale, l’infermiera decide di contattare il suo legale, l’avvocato Renate Holzeisen, la quale contesta dinanzi ai medici e al responsabile del centro vaccinale la circostanza che il vaccino Comirnaty non prevenga l’infezione, ma nel migliore dei casi solo la malattia, come abbiamo visto indicato anche nella nota informativa che viene fornita ai vaccinandi.
Ne sorge una discussione tra l’avvocato e i medici il cui contenuto è stato verbalizzato dai carabinieri del comando di Bolzano. L’avvocato chiede al medico una dichiarazione scritta che il vaccino prevenga l’infezione. Il medico si rifiuta di rilasciarla. I carabinieri verbalizzano tutto e anche che il medico non è in grado di rispondere alle questioni sollevate dall’avvocato.
Secondo quest’ultima i medici competenti dovrebbero sollevare la questione all’azienda sanitaria, perché, con queste premesse, il loro comportamento rischia di configurare il reato di falso ideologico.
Le contraddizioni della legge che impone l’obbligo
Questo episodio mostra le contraddizioni della legge che impone la vaccinazione coatta ai sanitari, molto probabilmente destinate a esplodere nelle prossime settimane.
Intanto, secondo i dati in possesso dell’avvocato Holzeisen, sono circa 150 gli infermieri che hanno già ricevuto la comunicazione di sospensione dall’attività lavorativa a seguito del rifiuto a sottoporsi al vaccino. “Se continuano così, interi reparti sono destinati ad essere chiusi”, ha commentato l’avvocato.
Fonte: Byoblu
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