Infondo all’articolo i video degli interventi
Sabato 23 ottobre si è tenuta ad Olbia, in piazza Terranova Pausania, la manifestazione di opposizione verso le misure restrittive del governo, in particolare modo quella dell’imposizione al lasciapassare verde; in risposta all’appello di Trieste ad essere presidio in ogni città.
TRIESTE CHIAMA, OLBIA RISPONDE
Alla soglia della seconda settimana in cui, per accedere al posto di lavoro, siamo obbligati ad avere il Qr Code, 300 persone, cittadini, hanno ancora una volta scelto di esercitare un loro diritto: quello di manifestare liberamente ed esprimere il proprio pensiero!
C’era qualcosa di diverso però sabato in piazza.
Si respirava un’aria nuova, di comunione e consapevolezza… In quella a cui è stata volutamente data la forma di un presidio/sit-in in risposta all’appello dei portuali di Trieste (ma ormai tutti sappiamo che non sono solo loro a manifestare), ci sono stati momenti molto toccanti, durante i quali le persone presenti erano profondamente coinvolte con il cuore e con la mente da quello che accadeva in piazza.
Interventi importanti, come quello di Massimo Selis, caporedattore di Idee&azione, che ha parlato di “paura” e di “caos” come opportunità di cambiamento, cosa su cui, finora, nessuno si è mai soffermato con la dovuta attenzione.
“Il male fondamentalmente non sa creare nulla. Il male sa soltanto imitare. Allora noi dobbiamo essere quelli che creano. Il male è divisivo. Noi dobbiamo andare nella direzione opposta. Noi dobbiamo costruire anche relazioni lasciandoci alle spalle l’individualismo di cui siamo imbevuti.”
“È sempre il bene che fa la storia”
A sollevare gli animi dei partecipanti ci ha pensato anche Federico, definendo “guerrieri” i presenti e mettendo in luce come le maschere sociali dell’essere imprenditore, commesso o operaio, stiano cadendo per lasciare spazio all’eroismo di ognuna delle persone che scendono in piazza.
“Un’ eroe è colui che scala una montagna, che va su una vetta, che scende… voi siete degli Eroi pacifici. Voi siete degli Eroi che tutti i giorni fate qualcosa per qualcuno…quello che prima non esisteva”
“Siamo un esercito numeroso di eroi, siamo il 35% della popolazione italiana, noi siamo 18 milioni. L’esercito più numeroso è quello cinese, che conta 2 milioni e 300 mila combattenti…”
“18 milioni di cuori, 18 milioni di anime, 18 milioni di persone che hanno deciso di perdere le cose che hanno e hanno deciso di tenere la loro anima integra. Voi avete un’anima integra!”
A fronte della divisione voluta dalle scelte governative, il popolo sta mettendo l’unione della caduta dei ruoli sociali. “Vogliono dividerci e invece ci hanno unito, noi non siamo più una classe sociale, siamo uomini, siamo anime”
Molto apprezzata è stata la testimonianza della Dirigente scolastica Francesca Spampani sulle contraddizioni dell’imposizione del greenpass in ambito scolastico. Molti cittadini non si sono resi conto, per esempio, che pur non essendo obbligatoria la certificazione per i minori, quest’ultimi la devono comunque possedere per lo scambio di formazione lavoro con le aziende, così come per i corsi preparatori al conservatorio che è considerato al pari di un’università.
Ha infine raccontato di come avrebbe voluto poter usare dei fondi che sono fermi, messi a disposizione per l’acquisto di tecnologie per didattica a distanza, convogliandoli in tamponi gratuiti per i ragazzi; ma le è stato impedito.
Domitilla, mamma e lavoratrice, ha preso la parola per raccontare la sua esperienza e mettere in risalto che ci sono cose belle in questo momento che appare così tragico. Tutti noi abbiamo perso amicizie per le nostre idee, ma ne abbiamo trovate altrettante. Si sono formati legami nuovi, nei luoghi più impensati. Persone disposte a condividere tutto e a darsi una mano, a offrire aiuto a chi è in difficoltà. “Attiriamo persone belle, il caso fa sì che conosciamo persone belle.”
Sono stati riprodotti anche due video, uno dopo la lettura del comunicato ufficiale del Comitato 15 ottobre, in cui Stefano Puzzer parla, subito dopo la conferenza stampa, seduto tra le persone presenti in porto, riportando l’esito dell’incontro con il governo.
L’altro, una video intervista molto toccante a Nino Rizzo – portuale – che, nonostante la bronchite contratta dopo la “doccia” a suon di idrante ricevuta il 18 ottobre, ha parlato di come lo sciopero continui con la volontà indefessa a creare sempre più consapevolezza e del fatto che Stefano Puzzer è sì il loro portavoce, ma è comunque sostenuto “da un gruppo di persone consapevoli di ciò che si sta facendo e di ciò che sta succedendo. Persone che sanno esattamente chi hanno davanti, ossia persone che si nutrono di violenza e di odio; quindi, per far sì che non diventino più forti, non dobbiamo usare violenza né tanto meno odio.
“Il covid è servito per giustificare distanziamento sociale e mascherina.
Distanziamento e mascherina hanno giustificato l’esigenza del vaccino.
L’esigenza del vaccino ha giustificato l’imposizione del Greenpass come finta possibilità di scelta.
Il Greenpass non è una misura sanitaria ma una misura politica di controllo che giustificherà chissà cosa altro.
Il greenpass è un’interruttore sui diritti e le libertà dei cittadini che prima non esisteva, lo ha creato il potere con la scusa della pandemia, non è il virus che interessa, ma è proprio avere a disposizione quell’interruttore.
Il popolo italiano ha impiegato un po’ di tempo per aprire gli occhi.
È sceso davvero in piazza solo con l’introduzione del Greenpass.
Si è alzato in piedi con l’imposizione del passaporto sanitario per lavorare, fatto che non solo va contro la Costituzione ma la rovescia: lo Stato invece che garantire il lavoro istituisce un ricatto per lavorare.
Non sprechiamo questa grande possibilità, non scendiamo a compromessi, non accontentiamoci e non gioiamo di eventuali piccoli passi indietro governativi.
Non pensiamo di dover tornare alla vita di prima.
Perché è proprio quello stile di vita che ci ha preparato al disastro attuale.”
Questa la parte conclusiva dell’intervento tenuto da Arianna del direttivo del gruppo ci cittadinanza attiva LiberAzione (LAS), che ha introdotto lo svolgersi dell’intero incontro.
È accaduto qualcosa di fondamentale nella serata del 23 ottobre in piazza Terranova Pausania, si è sollevato il livello di un’ottava ed era evidente dal coinvolgimento delle persone presenti che non si sono allontanate mai fino a che non è stato detto che la manifestazione volgeva al termine. Una luce di consapevolezza sul tempo presente è stata accesa, come accaduto nello stesso momento in tante altre piazze di Italia. Una nuova strada è stata indicata. Non solo opposizione ma costruzione del nuovo, in spirito di comunione. La vera risposta all’imposizione del controllo, del distanziamento, della discriminazione. Al Grande Reset imposto dalle élite rispondiamo con il grande cambiamento dell’umanità.
Ed ora i nuovi cittadini risvegliati chiedono già che si possa continuare a respirare ancora quest’energia di comunione così profonda.
Arianna e Belinda per il direttivo di LiberAZIONE
Interventi
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