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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Partito Libertario che oggi ha depositato un atto di citazione per dichiarare illegittimi, sotto il profilo costituzionale, il green pass e l’obbligo vaccinale.
Oggi il Partito Libertario ha depositato l’atto di citazione con ricorso d’urgenza al Tribunale di Roma contro il Presidente del Consiglio, il Consiglio dei Ministri e il Ministro della Salute per fare dichiarare l’illiceità costituzionale e sotto il profilo del diritto europeo della dichiarazione dello stato di emergenza, del green pass rafforzato e dell’obbligo vaccinale.
Hanno proposto l’azione numerosi cittadini, tra i quali tutti i dirigenti del Partito Libertario, nonché l’Associazione di tutela dei diritti del cittadino “Diritto e Mercato”, presieduta dall’Avv. Fabio Massimo Nicosia, presidente altresì del Partito Libertario.
L’atto è stato predisposto dall’Avv. Nicosia insieme ai difensori Avv.ti Francesco Giunta e Salvatore Ceraulo, a loro volta dirigenti del Partito Libertario.
Con questo atto, si praticano le strade giuridiche più aggiornate e innovative in materia di illeceità costituzionale, secondo un orientamento giurisprudenziale recentissimamente ribadito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite, orientamento che consente, insieme all’invocazione della violazione del diritto eurounitario, di evitare la strettoia dell’elevazione della questione di costituzionalità, al fine di fare dichiarare immediatamente l’illegalità degli atti impugnati.
Si è denunciata in particolare la persecuzione del gruppo sociale “non vaccinati”, in atto da mesi da parte dei vertici istituzionali e dei mass-media filo-governativi, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto della Corte Penale Internazionale (leggi l’art. 7 in fondo all’articolo), il quale include tali persecuzioni tra i “Crimini contro l’umanità”.
Si è sottolineata l’illegalità dell’attuale dichiarazione di stato di emergenza per scadenza dei termini ultimi, stante anche la dichiarata rivendicazione del governo del potere, del tutto abusivo, di proclamare stati di emergenza a piacere, al di fuori di alcuna previsione costituzionale o normativa.
Si è denunciata l’illegalità del meccanismo estorsivo, per il quale si sottraggono diritti umani e fondamentali ai cittadini, per poi graziosamente “restituirglieli” per il caso che accettino di vaccinarsi, anche contro coscienza e volontà, subendo la minaccia.
Si è denunciata la ripetuta violazione del principio di uguaglianza e di non discriminazione, nonché la totale assenza dei presupposti previsti dalla stessa Corte Costituzionale, per potersi procedere all’obbligo vaccinale, stante l’inefficacia dimostrata dei vaccini e la grande quantità di reazioni avverse denunciate al sistema dell’eurovigilanza.
Si è evidenziato come anche solo i 16 morti, di cui l’AIFA ha riconosciuto la correlazione vaccinale, sono sufficienti a negare legittimità giuridica e morale a qualsiasi costrizione vaccinale, di fatto o formale.
Si è inoltre sottolineato come la necessità di prescrizione medica, prevista per questi vaccini, contrasti radicalmente con l’idea stessa che essi possano essere resi obbligatori, così come si sono lamentate le numerose violazioni dei principio del cosiddetto “consenso informato”, che, per la precisione, è “consenso libero e informato”, quando questa “libertà” di coscienza è sistematicamente violata dal sistema di minacce posto in essere dai decreti-legge impugnati e, in particolare, dal meccanismo del green pass rafforzato.
Fonte: Nicola Porro
Articolo 7 Crimini contro l’umanità
- Ai fini del presente Statuto, per crimine contro l’umanità s’intende uno degli atti di
seguito elencati, se commesso nell’ambito di un esteso o sistematico attacco contro
popolazioni civili, e con la consapevolezza dell’attacco:
a) Omicidio;
b) Sterminio;
c) Riduzione in schiavitù;
d) Deportazione o trasferimento forzato della popolazione;
e) Imprigionamento o altre gravi forme di privazione della libertà personale in violazione di
norme fondamentali di diritto internazionale;
f) Tortura;
g) Stupro, schiavitù sessuale, prostituzione forzata, gravidanza forzata, sterilizzazione
forzata e altre forme di violenza sessuale di analoga gravità;
h) Persecuzione contro un gruppo o una collettività dotati di propria identità, inspirata da
ragioni di ordine politico, razziale, nazionale, etnico, culturale, religioso o di genere sessuale
ai sensi del paragrafo 3, o da altre ragioni universalmente riconosciute come non permissibili
ai sensi del diritto internazionale, collegate ad atti preveduti dalle disposizioni del presente
paragrafo o a crimini di competenza della Corte;
i) Sparizione forzata delle persone;
j) Apartheid;
k) Altri atti inumani di analogo carattere diretti a provocare intenzionalmente grandi
sofferenze o gravi danni all’integrità fisica o alla salute fisica o mentale.
SCARICA LO STATUTO DI ROMA DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE
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