VINCIAMO ANCORA, L’IMPOSIZIONE DEI 30 KM/H IN CITTÀ AUMENTA L’INQUINAMENTO, IL DANNO AMBIENTALE, QUELLO ALLA SALUTE ED IL TRAFFICO CITTADINO.
🔥Avevamo ragione ancora una volta, ragazzi, come al solito.
🔺️Ricordate quando, all’atto della criminale imposizione delle città 30 Km/h, votata ad abituarci alla città smart e con il fine di colpire la mobilità privata del popolo (mai quella dei privilegiati), dimostrammo dati alla mano che aumentasse l’inquinamento e quindi il danno ambientale così come quello alla salute? (CLICCA QUI E VISIONA IL POST)
⚡️I servi del mainstream e del fact checking, unitamente al comune di Bologna dal sito ufficiale del progetto 30 km/h (CLICCA QUI E VISIONA LA NOTIZIA FALSA DEL COMUNE DI BOLOGNA), avevano diffuso la notizia che a 30 km/h si inquinasse meno e che chi affermasse il contrario raccontasse balle.
🔻Invece è esattamente il contrario, come avevamo affermato mesi e mesi addietro. Ora lo confermano persino i servi della RAI. A nessuno, però, è sovvenuto di ricordare pubblicamente che, ancora una volta, la controinformazione aveva ragione mentre l’informazione cosiddetta ufficiale e le istituzioni avevano propagandato NOTIZIE FALSE.
Art di https://www.rainews.it/
I motori termici sono progettati per avere la migliore efficienza intorno ai 70-80 km/h ed inoltre si allungano i tempi di percorrenza
a riduzione del limite di velocità a 30 km/h – misura che punta a rendere le città più vivibili, sicure e meno rumorose – provoca non solo un lieve aumento dei tempi di percorrenza ma ha anche delle emissioni inquinanti. E’ quanto rileva uno studio del MIT Senseable City Lab, del famoso Massachusetts Institute of Technology di Boston, focalizzato sulla città di Milano e presentato in occasione del terzo forum di The urban mobility council, il think tank della mobilità promosso dal Gruppo Unipol.
La riduzione della velocità a 30 km/h determina un aumento delle emissioni di monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM), soprattutto nelle ore più trafficate del giorno, perché, spiega lo studio, i motori termici sono progettati per avere la migliore efficienza di consumo intorno ai 70-80 km/h. In caso di applicazione del limite dei 30km/h nell’intero territorio del Comune di Milano, le emissioni di CO2 aumenterebbero dell’1,5%, mentre quelle di PM, particolarmente nocivi per la salute umana, del 2,7%.
La riduzione del limite di velocità nei vari scenari ha mostrato un lieve aumento dei tempi di percorrenza, con un incremento del tempo medio che va da 2 secondi (in uno scenario di riduzione dei limiti in tutte le strade della zona più centrale di Milano) al massimo di 89 secondi (nello scenario di riduzione dei limiti a tutte le strade non primarie sull’intero territorio cittadino). Tuttavia, l’impatto varia significativamente a seconda della zona e del tipo di strada, con aumenti più marcati durante le ore di punta.
La riduzione del limite di velocità a 30 km/h – misura che punta a rendere le città più vivibili, sicure e meno rumorose – provoca non solo un lieve aumento dei tempi di percorrenza ma ha anche delle emissioni inquinanti. E’ quanto rileva uno studio del MIT Senseable City Lab, del famoso Massachusetts Institute of Technology di Boston, focalizzato sulla città di Milano e presentato in occasione del terzo forum di The urban mobility council, il think tank della mobilità promosso dal Gruppo Unipol.
La riduzione della velocità a 30 km/h determina un aumento delle emissioni di monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx) e particolato (PM), soprattutto nelle ore più trafficate del giorno, perché, spiega lo studio, i motori termici sono progettati per avere la migliore efficienza di consumo intorno ai 70-80 km/h. In caso di applicazione del limite dei 30km/h nell’intero territorio del Comune di Milano, le emissioni di CO2 aumenterebbero dell’1,5%, mentre quelle di PM, particolarmente nocivi per la salute umana, del 2,7%.
La riduzione del limite di velocità nei vari scenari ha mostrato un lieve aumento dei tempi di percorrenza, con un incremento del tempo medio che va da 2 secondi (in uno scenario di riduzione dei limiti in tutte le strade della zona più centrale di Milano) al massimo di 89 secondi (nello scenario di riduzione dei limiti a tutte le strade non primarie sull’intero territorio cittadino). Tuttavia, l’impatto varia significativamente a seconda della zona e del tipo di strada, con aumenti più marcati durante le ore di punta.
“I risultati presentati al The Urban Mobility Council sono i primi di una ricerca che estenderà il suo raggio d’azione per aiutare sempre di più le amministrazioni a prendere decisioni migliori per la gestione della mobilità urbana“, ha dichiarato Carlo Ratti, direttore MIT Senseable City Lab e membro del comitato di indirizzo The Urban Mobility Council. “Grazie ai dati che ci forniscono i sistemi di trasporto, tra cui le applicazioni telematiche di Unipol, – ha aggiunto – capiremo come e fino a che punto la riduzione dei limiti di velocità nelle nostre città potrà accelerare il progresso verso città più sane, sicure e vivibili“.
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