Scontro tra una docente e la preside all’istituto Mattei di Fiorenzuola, sul tema della carta verde nazista: il passaporto sanitario anti-Covid obbligatorio per il personale dell’istruzione. Nei giorni scorsi, una pattuglia dei carabinieri è intervenuta nella scuola superiore della val d’Arda per mettere ordine. “Sono stata io a contattare le forze dell’ordine, racconta la professoressa, perché la scorsa settimana, in occasione del ritorno in aula per gli esami di riparazione, la dirigente non voleva permettermi di andare in classe”.
Dall’inizio del mese, infatti, gli operatori scolastici devono mostrare la propria certificazione verde all’ingresso degli istituti, prima di entrare in servizio. In questo caso, qualche giorno fa, la docente del Mattei non aveva il documento con sé.
“Non voglio vaccinarmi, è una mia scelta legittima e consapevole. Non deve interessare a nessuno – rivendica l’insegnante – quindi, proprio per evitare problemi all’accesso a scuola, mi sono sottoposta a un tampone molecolare con esito negativo nelle 48 ore precedenti, ma a loro non bastava …
Incollo il messaggio che sta girando sui social :
“Dopo oltre tre quarti d’ora di attesa, sono stata convocata in maniera riservata in presidenza, alla presenza della dirigente, dei due vicepresidi e di un carabiniere.
Appena entrata ho chiesto il consenso alla registrazione della conversazione ma mi è stato negato.
Il carabiniere si è presentato e mi ha esposto il motivo per il quale era stato chiamato, dopo di che mi ha chiesto di mostrargli il green pass, io gli ho cortesemente risposto che mi dispiaceva ma lui non era autorità legittimata a farmi quella richiesta, così dopo aver citato il
👉 DL 111 ( https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/08/06/21G00125/sg ) e avermi ricordato che lui rappresentava lo stato mi ha fatto di nuovo la richiesta.
Io seraficamente gli ho letto
👉 l’articolo 10 comma 3 del regolamento europeo 👉953/2021, ( https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32021R0953&from=IT ) che dice che “solo la polizia aeroportuale e la polizia di frontiera hanno facoltà di richiedere l’esibizione del green pass” , ricordandogli che è una norma superiore rispetto al DL italiano.
Il carabiniere ha preso i riferimenti di legge e, prima di andare a controllare, mi ha chiesto perché se tutti esibivano il green pass, io non volevo farlo.
Al che gli ho risposto che la risposta ad una domanda del genere era troppo ampia perché ci potevano essere mille motivazioni di tipo ideologico e che ne avremmo potuto chiacchierare fuori dalla scuola in un altro momento, ma ho voluto far notare che, visto che ormai è sotto gli occhi di tutti che una persona vaccinata può essere infettiva quanto una persona non vaccinata, chiedere un tampone a chi non è vaccinato corrisponde a discriminare. Inoltre gli ho fatto notare che nel momento di un eventuale tentativo di allontanamento da scuola, sarebbe stata interruzione di pubblico servizio si sarebbe leso il mio diritto/dovere di lavorare, in quanto io ero lì per svolgere il mio servizio.
Quando il carabiniere è rientrato dopo a verifica delle norme e il confronto con i suoi superiori, il suo sguardo nei miei confronti era cambiato, i suoi occhi brillavano.
Mi ha detto che era tutto a posto, che io potevo continuare a svolgere il mio servizio anche nei giorni seguenti e che il problema andava risolto in ambito scolastico, rivolgendosi alla dirigente ha detto che subito dopo avrebbe approfondito questo discorso con lei. Quindi si è alzato in piedi e mi ha detto : “ci salutiamo con il pugno perché diversamente non possiamo, in bocca al lupo per tutto, mi raccomando continui a far valere i suoi diritti”. Non ho idea di cosa farà la dirigente adesso, ma qualunque sarà la strada che vorrà intraprendere, io so che la normativa, quella legittima, è dalla nostra parte.”
Siamo entusiasti di comunicarvi la partnership tra Oggi Notizie e cazzeggiando, un social libero da CENSURE, Intelligenza Artificiale, e algoritmi di controllo. Con il nuovo social cazzeggiando hai la possibilità di pubblicare tu stesso notizie e argomenti di tuo interesse, aprire gruppi pubblici o privati e interagire con tutti gli iscritti attraverso una chat in tempo reale. Cazzeggiando preserva e promuove la possibilità di esprimersi e condividere opinioni, incoraggiando una discussione rispettosa e civile tra gli utenti.
Cazzeggiando non solo è totalmente gratuito, ma chi volesse sostenere il progetto sottoscrivendo un abbonamento avrà la possibilità di GUADAGNARE invitando amici ad iscriversi e monetizzare tramite i contenuti che pubblicherà