Finita l’emergenza sanitaria dovuta al Covid è finito anche il periodo delle vacche grasse per le aziende del farmaco. I guadagni record di Big Pharma nel periodo 2020-2022 sono stati seguiti da clamorosi tonfi in borsa. Tuttavia le multinazionali stanno già esplorando nuove possibili strade di business, attraverso uno strumento piuttosto subdolo: la manipolazione delle coscienze dei più giovani.
La scuola mobile firmata Pfizer
La Pfizer ha infatti inaugurato l’Esperienza mobile della Scuola di Scienze. Di cosa si tratta? È un programma in collaborazione con le scuole destinato ai bambini e ragazzi di età compresa tra i 9 e i 14 anni e prevede “una gita di mezza giornata presso il nostro ufficio per un’esperienza di apprendimento pratico e basato sulla scienza, in cui saranno esposti a un’azienda multinazionale, incontreranno colleghi e scopriranno cosa facciamo. La visita includerà anche un corso didattico di 90 minuti su argomenti come Drug Discovery, Microbiologia, Immunologia e altro ancora”.
Le gite agli innocui planetari vengo quindi sostituite con marchette ad un’azienda privata con un forte interesse a formare la coscienza di futuri clienti consumatori. Il video dell’iniziativa pubblicato dall’azienda farmaceutica sembra il promo di un parco divertimenti, stile Disneyland, ma dai contorni inquietanti di una pellicola distopica.
“Il futuro della scienza ci impone di essere più creativi”, recita all’inizio del filmato una certa Melissa, senza cognome, direttore delle relazioni con lo Stato federale per conto della Pfizer. “L’esperienza mobile della scuola di scienze Pfizer è una fantastica escape room interattiva per gli studenti vivere la scienza”, scandisce un altro dipendente della multinazionale, senza nome.
La Pfizer e i bambini
Nella clip si possono vedere gruppi di bambini entrare gioiosi nel bus targato Pfizer, vestire il camice bianco e assistere alle lezioni impartite dai dipendenti della multinazionale. Il tutto sotto la supervisione di un inquietante cane robot, molto simile a quelli utilizzato da alcuni corpi di polizia per stanare i delinquenti.
Dobbiamo ricordare che da un punto di vista prettamente storico la Pfizer non ha avuto grandi fortune con i bambini. Come quanto avvenne nel villaggio nigeriano di Kano nel 1996, quando un’epidemia di meningite permise alla Pfizer di sperimentare il suo farmaco su 200 bambini.
Risultato? 11 bambini deceduti, farmaco ritirato dal mercato e Pfizer obbligata a sborsare 75 milioni di dollari come compensazione. Questo capitolo difficilmente troverà spazio nel programma scolastico della Pfizer. Ricordiamo poi che la multinazionale era già entrata nelle scuole italiane con un programma dedicato alla lotta alla disinformazione. Insomma Big Pharma sta provando ad oliare gli ingranaggi dei luoghi dove si formano le coscienze del futuro.
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