Quante vittime ha provocato il coronavirus? Bella domanda! L’unico dato sicuro è che non è esiste dato ufficiale o affidabile. I dati forniti dalla Protezione Civile tutti i giorni alle ore 18.00 vanno inquadrati in un’ottica diversa da quella finora rappresentata dai media attivi nel terrorismo mediatico. In primis, c’è da osservare che il dato dei deceduti riporta la dicitura “Conferma dati in attesa di ISS“. ISS sta per Istituto Superiore della Sanità, di cui è presidente il rotariano Brusaferro. Da quando è iniziata l’emergenza da nuovo coronavirus, la “conferma” del numero effettivo dei deceduti dall’ISS non è mai arrivata! Ad oggi, quindi, nessuno sa o conosce quante persone hanno perso la vita a causa dell’epidemia.
Ciò nonostante, quel dato “non confermato” viene rappresentato da tutti i media come “confermato“, portando avanti un inganno abbastanza plateale della opinione pubblica, che viene così indotta a credere che il coronavirus abbia effettivamente ucciso oltre 34.000 persone, quando in realtà ancora non è nota la causa della morte di queste persone. Poichè la fonte è il ministero della salute, dovremmo avere a disposizione dati precisi. Invece, nessuno si preoccupa di capire e nel frattempo la gente vive nel terrore.
Così viene perpetrato l’inganno.
E’ la stessa Protezione Civile che spiega (e il suo capo Antonio Borrelli lo faceva tutte le sere prima che venisse disposta la cancellazione della conferenza stampa delle ore 18.00) che quel dato è ciò che arriva dalle singole unità ospedaliere dove vengono registrati i decessi di persone che al momento della morte avevano contratto il virus, senza però precisare se il virus sia stato la causa effettiva del decesso! In breve, attribuiscono al coronavirus tutti i decessi registrati negli ospedali senza stabilire la causa degli stessi. Dal loro punto di vista, poichè il coronavirus è mortale, tutti quelli che sono morti e lo avevano contratto sono deceduti a causa di esso. La conseguenza è una percezione dell’epidemia palesemente falsata dal punto di vista della sua gravità. L’inganno viene portato avanti più o meno consapevolmente dal ministero della salute nel contesto della sua politica che consiste nel sostenere la tesi che solo con il vaccino si ritornerà alla normalità.
Il terrore a beneficio delle multinazionali del farmaco.
Se, infatti, venisse accertato quante persone sono morte a causa del coronavirus e quante invece, pur avendo contratto il coronavirus, sono decedute per altre cause, l’inganno non potrebbe più essere sostenuto. L’epidemia apparirebbe ridimensionata e la domanda del vaccino cadrebbe mettendo a rischio gli immensi profitti che le multinazionali del farmaco si aspettano di incassare tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. In questi giorni è arrivata la notizia che quattro Paesi, tra cui l’Italia, hanno acquistato 400 milioni di dosi dalla AstraZeneca e stimando un costo di almeno 1.000,00 euro a dose, la controversa multinazionale, spesso al centro di scandali per farmaci non sicuri, si è assicurata la bella somma di 400 miliardi di euro (che equivalgono a mezzo Pil italiano).
Il terrore a beneficio delle politiche del Governo Conte.
All’inizio, tuttavia, l’ISS stava dando i dati effettivi dei morti da coronavirus. Uno studio compiuto sulle cartelle cliniche dei deceduti rivelò che su 355 casi, solo lo 0,8% era deceduto a causa del virus. Se si usa questo dato come parametro, si potrebbe stimare che su 34.000 persone decedute, meno di 2.000 sarebbero state determinate solo dall’epidemia. Se questo dato venisse confermato, ovviamente, cadrebbe tutto il castello di carte del Governo Conte, al quale gli italiani chiederebbero: hai chiuso un intero Paese per due mesi per una epidemia meno letale di una comune influenza? Nel frattempo, gli italiani aspettano di conoscere la verità. Quello che si sta profilando è inquietante. Al di là dell’inganno consumato consapevolmente ai danni del popolo italiano da parte delle autorità, pochi giorni fa il premier Conte, sentito dai magistrati di Bergamo, ha dichiarato che è stato lui a decidere di non istituire le zone rosse da quelle parti. I vertici dell’ISS sentiti in procura hanno dichiarato di avere più volte sollecitato il Governo in quella direzione, ma Conte ha sempre detto di no! Viene spontaneo chiedersi: voleva che la situazione si aggravasse ancora di più?
Fonte: Formazione corsi di magistratura
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