Si prevedono molti arresti e poltrone sfilate sotto i globalisti
Art. Il fatto quotidiano
Uscita dall’Oms, amnistia per il 6 gennaio, Messico: ecco i 50 ordini esecutivi di Trump (e 78 revoche di decreti di Biden)
Una lista dei principali provvedimenti varati dal nuovo presidente Usa nel primo giorno di servizio alla Casa Bianca
Non solo il cambio di nome per il Golfo del Messico, i provvedimenti contro l’immigrazione dalla frontiera sud e l’avvio e l’avvio di un iter per modificare i diritti di cittadinanza negli Stati Uniti. Ma anche l’uscita dagli Accordi sul clima di Parigi e dall’Organizzazione mondiale della sanità e l’amnistia per 1500 rivoltosi dell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. Donald Trump nel suo primo giorno di insediamento lunedì ha firmato una cinquantina di ordini esecutivi, annunciando che ne varerà altrettanti martedì, e revocato 78 disposizioni del suo predecessore Joe Biden.
“Emergenza nazionale” immigrazione e modifica dello ius soli – Con uno dei primi “ordini esecutivi” firmati (decreti presidenziali che non richiedono l’approvazione del Congresso) Trump ha dichiarato lo stato di “emergenza nazionale” al confine meridionale del Paese con il Messico. La misura consente di attingere alle risorse e al personale del ministero della Difesa per controlli alla frontiera e anche per riprendere e ultima la costruzione del muro di confine. Il 47° presidente Usa ha anche cancellato un’app che consentiva ai migranti di notificare all’ufficio di frontiera, la US Customs and Border Protection, l’intenzione di entrare negli Stati Uniti e di programmare appuntamenti con le autorità per inoltrare una richiesta asilo.
Trump ha anche firmato un ordine che mira a ridefinire la cittadinanza per nascita, il processo attraverso il quale a tutte le persone nate negli Stati Uniti viene automaticamente concessa la cittadinanza americana. L’ordinanza, che si applica ai bambini nati dopo 30 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, impedisce il riconoscimento della cittadinanza Usa a figli i cui genitori sono presenti illegalmente negli Stati Uniti, e blocca la cittadinanza anche in situazioni in cui la madre si trova temporaneamente negli Stati Uniti, per esempio con un visto, e il padre non è cittadino.
Tra le misure adottate c’è anche la designazione delle gang e i cartelli del crimine organizzato centroamericano come organizzazioni terroristiche straniere, nell’intento di rafforzare gli strumenti di contrasto allo spaccio di droga e rispondere in particolare all’epidemia della dipendenza da Fentanyl che dilaga tra gli americani.
Ritiro dall’Organizzazione mondiale della sanità – Non sarà un processo immediato, ma lunedì Donald Trump ha avviato il percorso per l’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Trump ha sempre criticato l’Oms e aveva già avviato le pratiche per l’uscita dall’organizzazione delle Nazioni Unite a luglio 2020, mentre dilagava la pandemia di Covid-19. Dopo la vittoria a novembre dello stesso anno, però, Joe Biden aveva bloccato il processo e mantenuto gli Stati Uniti dentro l’ente incaricato di coordinare la risposta internazionale alle emergenze sanitarie.
Il testo dell’ordine esecutivo di lunedì cita come motivi per il ritiro degli Stati Uniti “la cattiva gestione da parte dell’organizzazione della pandemia Covid che ha avuto origine a Wuhan, in Cina, e di altre crisi sanitarie globali, l’incapacità di adottare le riforme urgentemente necessarie e l’incapacità di dimostrare l’indipendenza dall’inappropriata influenza politica degli Stati membri dell’Oms”. Trump ha anche accusato l’organizzazione di aver aiutato la Cina a nascondere le origini del Covid-19 e a permetterne la diffusione. Riprendendo un discorso già fatto a proposito della Nato, Trump ha ridotto la questione a un tema economico e ha spiegato di ritenere “ingiusto” che gli Stati Uniti siano i più grandi finanziatori dell’organizzazione, mentre la Cina dona somme molto inferiori.
Martedì il portavoce del ministero della Salute cinese Guo Jiakun ha risposto che “il ruolo dell’Oms andrebbe rafforzato, non indebolito”, perché svolge un ruolo centrale e di coordinamento nella governance della salute globale.
Graziati 1500 rivoltosi del 6 gennaio – Come annunciato, appena tornato alla Casa Bianca Trump ha disposto la grazia presidenziale per circa 1.500 persone coinvolte nelle rivolte del 6 gennaio al Campidoglio. Tra loro c’è anche il leader dei Proud Boys condannato a 22 anni di carcere per sedizione. Parallelamente Nel mirino di Trump, ha chiarito, ci saranno invece gli “ex funzionari governativi” che andranno “ritenuti responsabili per interferenza elettorale”.
Uscita dagli Accordi di Parigi e “Drill, baby, drill” – Nell’ambito del progetto per dichiarare una “emergenza energetica nazionale”, Trump ha ribadito il suo intento di raddoppiare l’uso dei combustibili fossili negli Usa, parlando di “oro liquido sotto i nostri piedi”. Intanto, però, ha firmato un ordine che porta gli Stati Uniti fuori dall’accordo di Parigi sul clima del 2015.
“La crisi dell’inflazione è stata causata da una massiccia spesa eccessiva e dall’aumento dei prezzi dell’energia” – ha detto Trump durante il suo discorso inaugurale – “Ecco perché oggi dichiarerò anche un’emergenza energetica nazionale. Trivelleremo: Drill, baby, drill”.
La nuova amministrazione repubblicana si propone di snellire le autorizzazioni e rivedere i regolamenti che “impongono oneri eccessivi alla produzione e all’uso dell’energia, comprese l’estrazione e la lavorazione di minerali non combustibili”. Ha dichiarato che intende annullare le azioni dell’amministrazione Biden che promuovono l’energia eolica e i veicoli elettrici.
Proroga per tenere online TikTok – Trump ha poi firmato un’ordinanza che concede a TikTok una proroga di 75 giorni per conformarsi alla legge che richiede all’azienda cinese di trovare un nuovo proprietario per evitare il divieto della piattaforma. L’ordine esecutivo ordina al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti di non applicare il Foreign Adversary Controlled Applications Act, approvato con ampio sostegno bipartisan al Congresso e firmato ad aprile dall’ex presidente Joe Biden. Sabato la Corte costituzionale Usa aveva rigettato il ricorso presentato da ByteDance, che possiede il social, decisione che aveva spinto l’azienda cinese a chiudere TikTok negli Usa per alcune ore.
Un altro ordine esecutivo impone al governo federale Usa di “ripristinare la libertà di parola e impedire la censura governativa della libertà di parola”.
Creato il dipartimento per l’efficienza del governo (Doge) per Elon Musk – Trump ha istituito anche l’annunciato Dipartimento per l’efficienza del governo (Doge), organo consultivo e non un dipartimento governativo ufficiale. L’ufficio sarà guidato da Elon Musk, miliardario Ceo di Tesla e Space X e proprietario del social X. Non ci sarà invece Vivek Ramaswamy, imprenditore del biotech da 600 milioni di dollari, che era stato chiamato da Trump come co-responsabile del Doge. Lunedì fonti dello staff trumpiano hanno fatto sapere che Ramaswamy lascerà il posto la prossima settimana per avviare una candidatura come governatore dell’Ohio.
Contemporaneamente, Trump disposto anche un blocco normativo che impedisce ai burocrati di emanare ulteriori regolamenti finché l’amministrazione non avrà il pieno controllo del governo.
Ripristino della pena di morte federale – Trump ha anche firmato il ripristino della pena di morte federale. L’ordine di Trump prevede anche l’uso della pena di morte in tutti i casi in cui qualcuno venga condannato per l’omicidio di un agente delle forze dell’ordine o se un migrante privo di documenti viene condannato per un crimine per il quale è prevista la pena di morte. Prima di lasciare il mandato, Joe Biden aveva commutato le condanne a morte 37 prigionieri che si trovavano nel braccio della morte federale, su quaranta totali.
Revocati 78 decreti di Biden: via il codice etico anti-discriminazione e “ripristino della verità di genere” – Trump ha revocato 78 azioni esecutive dell’era Biden, molte delle quali firmate da Joe Biden il primo giorno della sua amministrazione. La pagina del nuovo sito della Casa Bianca afferma che le revoche saranno “il primo di molti passi che il governo degli Stati Uniti intende intraprendere per riparare le nostre istituzioni e la nostra economia”.
Le politiche revocate includono: un ordine esecutivo che richiedeva alle agenzie federali di estendere i divieti di discriminazione sessuale per includere l’orientamento sessuale e l’identità di genere; un ordine che richiedeva agli incaricati del ramo esecutivo di firmare un impegno etico; un ordine che consentiva alle persone transgender di prestare servizio nelle forze armate statunitensi; e un ordine che vietava il rinnovo dei contratti per le prigioni private.
Trump ha anche cercato di invertire gli sforzi dell’era Biden per ampliare le designazioni dell’identità di genere, anche sui passaporti. Un altro ordine firmato da Trump lunedì richiede alle agenzie federali di trattare gli uomini e le donne biologici come sessi separati, di smettere di promuovere “l’ideologia del gender” e di richiedere ad alcune agenzie di tornare a riconoscere solo “maschio” e “femmina” sui moduli delle pratiche federali.
Inchiesta sull’amministrazione Biden contro “Censura alla libertà di parola” – Due ordini esecutivi firmati da Trump chiedono al nuovo Dipartimento di Giustizia e all’Intelligence Nazionale di aprire ampie indagini sulla “censura della libertà di parola” o sulla “weaponization” delle forze dell’ordine e delle agenzie di intelligence da parte dell’amministrazione Biden. Durante la campagna elettorale Trump si è impegnato a punire i democratici. “Il popolo americano ha visto la precedente amministrazione impegnarsi in una campagna sistematica contro i suoi oppositori politici percepiti, armando la forza legale di numerose agenzie federali preposte all’applicazione della legge e della comunità di intelligence contro questi oppositori politici percepiti sotto forma di indagini, azioni penali, azioni civili e altre azioni correlate”, recita uno degli ordini esecutivi.
Cuba torna “Stato sponsor del terrorismo” – Tra gli altri ordini dell’era Biden cancellati c’è anche quello che revocava la designazione di Cuba come Stato sponsor del terrorismo. I rapporti con l’isola che fu guidata da Fidel Castro tornano quindi a prima del processo di normalizzazione. Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel Bermúdez ha risposto martedì accusando Trump di agire con “arroganza” e di fomentare una “crudele guerra economica” contro l’isola: “Il presidente Trump, in un atto di arroganza e disprezzo per la verità, ha appena ripristinato la designazione fraudolenta di Cuba come Stato sponsor del terrorismo. Non sorprende. Il loro obiettivo è continuare a rafforzare la crudele guerra economica contro Cuba a fini di dominio”.
Revocate sanzioni contro i coloni israeliani in Cisgiordania – L’elenco degli ordini revocati emesso dalla nuova amministrazione non specifica le singole ragioni per cui ha invertito le mosse di Biden. Trump ha anche revocato le sanzioni ad alcuni coloni ebrei accusati di fomentare la violenza in Cisgiordania, stabilite dall’amministrazione Biden a febbraio 2024. E il suo ordine sull’intelligenza artificiale del 2023 mirava a monitorare e regolare i rischi dell’intelligenza artificiale.
Biden aveva spiegato di aver imposto le sanzioni in quanto “gli alti livelli di violenza dei coloni estremisti, gli sfollamenti forzati di persone e villaggi e la distruzione di proprietà” avevano “raggiunto livelli intollerabili e costituiscono una seria minaccia per la pace, la sicurezza e la stabilità della Cisgiordania e di Gaza, di Israele e della più ampia regione del Medio Oriente”.
Licenziati 4 funzionari via social: “Altri mille” rischiano lo stesso trattamento – Dopo la raffica di firme nello Studio ovale della Casa Bianca, Trump ha annunciato altri provvedimenti via social. Su Truth, piattaforma di sua proprietà, ha comunicato di aver licenziato quattro alti funzionari governativi nominati da Biden. “Siete licenziati!”, ha scritto a caratteri cubitali Trump rivolgendosi a Jose Andres del President’s Council on Sports, Fitness and Nutrition, Mark Milley del National Infrastructure Advisory Council, Brian Hook del Wilson Center for Scholars e Keisha Lance Bottoms del President’s Export Council.
Trump ha aggiunto che “Oltre mille altri” rischiano il posto a breve: “Il mio ufficio del personale presidenziale è impegnato attivamente nell’identificazione e nella rimozione di oltre mille persone nominate dal presidente nella precedente Amministrazione”. Il motivo del licenziamento: “Non sono in linea con la nostra visione di rendere di nuovo grande l’America”.
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