Tutte le 700 cassette. E gli americani non possono ancora tornare sulla Luna, perché hanno perso anche la tecnologia.
Così oggi, quando qualsiasi smartphone ha più potenza di elaborazione di tutti i computer del 1969 messi insieme, la NASA sostiene che non possiamo tornare sulla Luna perché abbiamo “perso la tecnologia”.
Abbiamo perso la tecnologia per realizzare le tute spaziali e tutte le singole soluzioni ingegnose, dall’esclusiva protezione dalle radiazioni all’ingegnoso controllo della temperatura. Abbiamo perso i veicoli di lancio superpesanti senza i quali l’allunaggio è impossibile. Abbiamo perso la capacità e la tecnologia per realizzarli. Hanno perso tutto il suolo lunare (quasi 300 kg!) e ora stanno elemosinando diversi grammi di campioni da altri
Vi consigliamo di guardare la nostra pagina sulle buffonate della Nasa
Nastri mancanti dell’Apollo 11 (wikipedia)
Con i nastri mancanti dell’Apollo 11 ci si riferisce alle perdita definitiva dei nastri relativi alle trasmissioni SSTV (acronimo inglese che sta per slow-scan television) originali della missione Apollo 11, registrate nel loro formato originale su nastri di dati telemetrici durante il periodo del primo allunaggio nel 1969. Le registrazioni furono dichiarate perse dopo che un gruppo di ex impiegati NASA tentarono di ritrovarle nei primi anni 2000.
Repubblica.it
CAPE CANAVERAL – John Sarkissian � uno scienziato, ma ama le sottigliezze della lingua come un filosofo. “Voglio chiarire che i nastri non sono andati smarriti, perch� questo significherebbe che sono stati conservati malamente e ora non avremmo nessuna possibilit� di ritrovarli. Il problema � solo che non sappiamo dove sono”. I nastri in questione non sono una qualsiasi registrazione, ma un documento eccezionale: le riprese dello sbarco terrestre sulla luna.
Al momento sono naturalmente disponibili le registrazioni televisive dello storico evento datato 21 luglio 1969, quando Neil Armstrong scese la scaletta dell’Apollo 11 posando per la prima volta un piede umano sulla superficie lunare. Si tratta per� di immagini disturbate, trasmesse attraverso lo spazio, mentre l’avvenimento fu registrato anche con maggiore nitidezza dalle sofisticate apparecchiature di tre centri spaziali sulla Terra: uno in California, a Goldstone, e due in Australia, a Honeysuckle Creek e a Parkes. Dove siano finiti quei video � diventato per� un mistero.
Malgrado le assicurazioni di Sarkissan, ricercatore presso l’Osservatorio radio di Parkes, resta un fatto che i nastri al momento sono introvabili. “Siamo convinti che siano stati schedati e archiviati correttamente nel corso degli anni ’70 e che siano conservati presso la Nasa – si � giustificato l’astronomo – ma semplicemente non sappiamo dove”. Del resto, ha aggiunto ancora Sarkissan, “non bisogna farsi illusioni sulla qualit� di quelle immagini, le riprese non avevano nulla a che fare con l’alta definizione televisiva alla quale siamo abituati oggi”.
Parole che vogliono essere rassicuranti, ma che difficilmente riusciranno a ottenere l’obiettivo. La perdita dei nastri, per quanto forse momentanea, sta gi� mettendo in moto infatti le speculazioni su una materia che da sempre scatena fantasie e dietrologie. In molti mettono addirittura in dubbio che lo sbarco sulla luna sia mai davvero avvenuto e sospettano si sia trattato di semplice una messinscena a uso e consumo della rivalit� spaziale con l’allora Unione Sovietica.
Ora il fatto che prove presumibilmente inconfutabili dell’allunaggio siano andate clamorosamente smarrite non pu� che attizzare nuovi sospetti. Ed � difficile effettivamente immaginare che la Nasa, che a sua volta ha ammesso di non riuscire a ritrovare il materiale d’archivio, abbia custodito le preziose registrazioni come un qualsiasi altro documento.
Fonte: http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/nasa-perde-nastri/nasa-perde-nastri/nasa-perde-nastri.html
Parola di Samantha Cristoforetti
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