E mò so cavolfiori amari! SI COMINCIA A FARE UN PO’ DI PULIZIE DI STAGIONE
La frode contro Trump finisce in Procura a Roma. Avviso di garanzia anche alla miliardaria Michele Roosevelt che voleva comprare Alitalia. I Pm indagano per ‘false notizie’
#ItalyDidIt. Sono sei gli iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Roma, per i quali i sostituti procuratori Valentina Margio e Roberto Felici hanno spiccato altrettanti avvisi di garanzia “in ordine ai reati di cui agli artt. 185 D.Lvo 58/98 (TULF)” che all’articolo 1 recita: che “chiunque diffonde notizie false o pone in essere operazioni simulate o altri artifizi concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari, è punito con la reclusione da uno a sei anni e con la multa da euro ventimila a euro cinque milioni”.
Tra i nomi dei sei indagati compaiono l’avvocato catanese Alfio D’Urso, divenuto noto al pubblico dopo aver pubblicato un video in rete in cui dichiarava di essere depositario dell’affidavit di Arturo D’Elia, “ex capo del Dipartimento Informatico di Leonardo SpA, arrestato dalla Procura della Repubblica di Napoli per manipolazione dei dati tecnologici e impianto di virus nei principali computer di Leonardo SpA nel dicembre 2020.”
“D’Elia – sempre secondo le parole di D’Urso – veniva indicato come la ‘manina’ che dietro pressioni di persone vicine all’Ambasciata degli Stati Uniti di Roma, avrebbe intrapreso “l’operazione per trasferire i dati delle elezioni statunitensi del 3 novembre 2020 dal significativo margine di vittoria di Donald Trump a Joe Biden in un certo numero di stati in cui Joe Biden stava perdendo i totali dei voti”.
Tra gli indagati del Pm Roberto Felici (lo stesso che ha ottenuto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi nel RubyTer) c’è poi il nome dell’ereditiera repubblicana statunitense Michele Edwards Roosevelt, presidente di Usaerospace, compagnia area che nel marzo scorso propose al Governo italiano un piano industriale da 1,5 miliardi di dollari per rilevare e rilanciare Alitalia.
A settembre del 2019 aveva già rilevato la compagnia low cost islandese “WOW AIR”, fallita nel marzo precedente.
Michele Ballarin, nata in West Virginia nel 1955, ereditiera secondo le cronache statunitensi di un ricchissimo reduce dello sbarco in Normandia, partecipò alle elezioni per il congresso degli Stati Uniti nel 1986. Nel 2009 il ministro degli Esteri Ucraino, Ohryzko, invia una email a Hillary Clinton, all’epoca segretario di Stato durante la presidenza di Barak Obama, chiedendole di ritirare la repubblicana e cristiana Michele Roosevelt, dai negoziati per la liberazione di una nave cargo ucraina sequestrata dai pirati somali. La missiva fu resa pubblica dal sito Wikileaks di Juliane Assange.
A Marzo del 2020, Michele Roosevelt col suo ente caritatevole “Us Charitable Trust” di diritto U.S.A., avvia una collaborazione, in piena emergenza Covid, con il Policlinico Gemelli di Roma, “per assicurare cure e assistenza alle persone colpite dall’ epidemia di Coronavirus. “Basata sulla comune radice cattolica, riporta il Sole 24 Ore, (…) in base all’ accordo stipulato, US Charitable Trust sosterrà gli investimenti in attrezzature e materiali che il Gemelli sta realizzando su più fronti e in particolare il Centro delle Malattie Infettive, potenziandone la capacità di risposta ai rischi della crescita di fenomeni epidemici. Il Centro venne intitolato a “Leon Roosevelt Edwards”, marito di Michele, il cui nome da “signorina” è Michele Ballarin.
Tra gli indagati della Procura di Roma, compare anche il nome di Carlo Goria, rappresentante in Italia della US Charitable Trust. Il Presidente della Fondazione Gemelli, Giovanni Raimondi, aveva dichiarato che “l’ aiuto in questo momento di grande difficoltà del nostro paese consolida le basi di una relazione destinata a durare nel tempo”.
Risulta indagato anche il giornalista romano, esponente della Lega e direttore de L’Unico, Riccardo Corsetto, che recentemente ha annunciato di essere candidato al consiglio comunale di Roma, ha scritto su Facebook di aver ricevuto “un avviso di garanzia da parte della Procura di Roma che mi informa di essere indagato in un procedimento penale riguardo un articolo giornalistico da me firmato il 29 dicembre 2020 sul tema del presunto ItalyGate (dal titolo “Conte, Finmeccanica e l’Ambasciata USA dietro la frode per far fuori Trump. Le dichiarazioni bomba dell’ex 007 americano”, ndr) circa i presunti brogli elettorali ai danni del Presidente statunitense Donald Trump e alle presunte interferenze attivate sul voto americano con l’utilizzo deviato di sistemi satellitari appartenenti a un colosso industriale della Difesa italiana.” “Chiederò – ha aggiunto il direttore – “di rendere subito dichiarazioni spontanee ai pubblici ministeri, con fiducia nel loro operato e con la convinzione che il diritto di cronaca e di informazione, in una società che aspira al giusto, valgano ancora qualche rischio personale. Ho tranquillizzato mia moglie che tutto si risolverà subito (si è spaventata nel leggere che rischio 6 anni di carcere per un articolo), e che il “reato di cronaca” a maggior ragione di quello di “opinione” non possa trovare asilo nel nostro Paese.”
Nel procedimento di Piazzale Clodio, (n. 8766/21, ndr) si legge che la parte offesa sarebbe proprio Leonardo Spa, il colosso industriale già noto col nome storico di Finmeccanica, partecipato oggi al 30% dal Governo italiano, e attivo nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. L’azienda è strutturata in 5 divisioni operative: Elicotteri, Velivoli, Aerostrutture, Elettronica e Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni.
https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/10/15/mps-condannati-a-6-anni-profumo-e-viola
CEO di Leonardo Spa è Alessandro Profumo, condannato a 6 anni per aggiotaggio e false comunicazioni sociali nel 2020 dal Tribunale di Milano e che la scorsa settimana ha presentato appello.
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