“Gli Stati Uniti e la zona euro non dovrebbero dare per scontato lo status internazionale delle loro valute, poiché paesi come Cina e Russia cercano di creare i propri sistemi.”
“Lagarde ha affermato che si sta disegnando “una nuova mappa globale”, con alcuni paesi che cercano valute di fatturazione alternative come il renminbi cinese o la rupia indiana, accumulando oro o istituendo i propri sistemi di pagamento.”
“La BCE spera inoltre che una versione elettronica dell’euro possa incrementarne l’uso all’estero, sebbene abbia avvertito che ciò comporterebbe anche rischi come l’apertura di una porta per il riciclaggio di denaro o l’agevolazione delle corse su valute più deboli in tempi di crisi.”
E’ direttamente Christine Lagarde (Presidente BCE), soprannominata con immenso affetto “LaGaffe”, a confermarci il cambio di Sistema Economico imminente, con la nuova valuta dei BRICS, il ritorno agli stati sovrani e al Gold Standard.
Il tonno si dibatte furiosamente ma ormai è nella rete. Lo stesso, non ha alcuna possibilità di fuga.
FRANCOFORTE, 17 aprile (Reuters) – Gli Stati Uniti e la zona euro non dovrebbero dare per scontato lo status internazionale delle loro valute, poiché paesi come Cina e Russia cercano di creare i propri sistemi.
Il regno di 80 anni del dollaro come valuta di riserva mondiale è stato messo in discussione da alcuni commentatori alla luce dell’ascesa della Cina come potenza globale, del crescente debito interno e delle sfide geopolitiche all’influenza occidentale dall’Ucraina a Taiwan .
Lagarde ha affermato che si sta disegnando “una nuova mappa globale”, con alcuni paesi che cercano valute di fatturazione alternative come il renminbi cinese o la rupia indiana, accumulando oro o istituendo i propri sistemi di pagamento.
“Questi sviluppi non indicano alcuna imminente perdita di dominio per il dollaro USA o l’euro”, ha detto Lagarde in un discorso. “Finora, i dati non mostrano cambiamenti sostanziali nell’uso delle valute internazionali”.
“Ma suggeriscono che lo status di valuta internazionale non dovrebbe più essere dato per scontato”, ha detto al Council on Foreign Relations di New York.
Circa il 60% delle riserve valutarie mondiali e del debito internazionale è denominato in dollari, con l’euro al secondo posto al 20%, secondo i dati compilati dalla BCE.
Le autorità statunitensi hanno finora respinto l’idea che il primato globale del biglietto verde, nato con l’accordo di Bretton Woods del 1944, stesse per finire e hanno persino suggerito che potesse essere rafforzato dal lancio di un dollaro digitale.
La BCE spera inoltre che una versione elettronica dell’euro possa incrementarne l’uso all’estero, sebbene abbia avvertito che ciò comporterebbe anche rischi come l’apertura di una porta per il riciclaggio di denaro o l’agevolazione delle corse su valute più deboli in tempi di crisi.
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