“Non raccomandiamo di tenere posti vuoti sugli aerei”, ha detto l’UE. Mentre sul litorale, 3/5/10 metri di distanza e braccialetti
Regione. No all’obbligo di lasciare il posto vuoto in aereo (al chiuso), ma sì al distanziamento sulle spiagge (all’aperto) di 3 metri tra un ombrellone e l’altro e tra una fila e l’altra (almeno in Liguria; per Inail i metri di distanza dovrebbero essere addirittura 5) e braccialetto elettronico che vibra in caso di vicinanza inferiore ad un metro.
Un paradosso che a raccontarlo può sembrare al limite dell’incredibile ma che, pur sempre con i condizionali e nel campo delle ipotesi (aeroporti ancora chiusi, fatta eccezione per voli essenziali e discussioni in corso), sembra essere la fotografia del momento della Fase 2.
Mentre nei giorni scorsi, non senza fatica, Regione Liguria e bagni marini hanno trovato una quadra sul distanziamento in spiaggia, che porterà in ogni caso ad una riduzione di almeno un terzo delle capacità medie dei vari stabilimenti, e hanno lanciato il braccialetto “iFeel-You”, le compagnie aeree hanno tirato su le barricate contro la proposta di mantenere un sedile vuoto sugli aerei low-cost per garantire il distanziamento.
Tra le principali promotrici del “no”, ad esempio, Ryanair, il cui numero uno Michael O’Leary ha recentemente definito l’ipotesi, senza mezzi termini, “idiota”. Ed è stata proprio la commissaria Ue per i Trasporti, Adina Valean a confermare la bocciatura di tale procedura: “In questo momento non raccomandiamo in maniera specifica di avere dei posti vuoti sugli aerei, tuttavia raccomandiamo d’indossare una mascherina e altri dispositivi di protezione”.
In fase di studio, però, anche altre ipotesi, come la riduzione drastica del numero di passeggeri per aereo o la possibilità di girare il sedile per evitare l’eccessiva vicinanza tra un passeggero e l’altro. Ma anche queste sono state osteggiate con forza dalle compagnie aeree (in particolare per motivi economici).
Per dare un’idea di cosa significherebbe il solo utilizzo dei dpi come norma anticontagio a bordo di un aereo low-cost è esplicativo un video pubblicato da “Repubblica”, girato da una donna turca, di ritorno nel Regno Unito dopo essere stata nel paese d’origine a trovare il figlio. Immagini in un luogo piccolo e chiuso che fanno riflettere e che, soprattutto in una Regione come la Liguria, che basa sul turismo all’aria aperta e sulla movida una buona fetta dell’economia, non possono che apparire come un incomprensibile paradosso.
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