Ha agito provocando il COVID-19 (è la malattia sintomatica da infezione da virus Sars-CoV-2) nelle persone predisposte (una minoranza degli infettati) attraverso:
➡️le reazioni dell’ organismo auto-immuni ed infiammatorie (vi ricordate l’ interleuchina 6 e la tempesta citochinica, che portavano alle fibrosi polmonari, renali, miocardiche….❓❓);
➡️l’ attivazione della cascata emocoagulativa (che portava alla trombosi polmonare ed alla coagulazione intravascolare disseminata);
➡️le sovra-infezioni polmonitiche batteriche (che sempre seguono le infezioni virali).
Le tre principali cause del COVID-19 (fibrosi, trombosi, sovra-infezioni batteriche su tessuto fibrotico e trombotico) potevano essere prevenute, ma non curate una volta comparse.
Vi erano pertanto 5 giorni di tempo dalla comparsa dei sintomi per evitare che dopo 7-9 giorni le reazioni auto-immuni ed infiammatorie portassero alle fibrosi tissutali, che l’ attivazione della cascata emocoagulativa portasse alle trombosi vascolari, che le sovra-infezioni batteriche si indovassero su un tessuto fibrotico e trombotico.
E che lo sapessero lo dimostra il fatto che dopo il 5° giorno dei sintomi non davano più nè gli anticorpi monoclonali nè i farmaci anti-virali “perchè è ormai troppo tardi”.
Tutte cose ben note dall’ Aprile 2020, visto che gli Infettivologi di Bologna hanno allora fatto un video esplicativo per Medici su YT, prontamente oscurato, sulle base delle autopsie (abusive….tre secoli che non si vietavano ❗️) fatte dagli anatomo-patologi di Bergamo.
Servivano farmaci di uso comune (oltre ad un buon monitoraggio delle condizioni cliniche, in buona parte telefonico, del paziente): FANS e cortisone (× prevenire le fibrosi), eparina (x prevenire le trombosi), antibiotici (x prevenire le sovra-infezioni batteriche),vit. C e D, NAC 600, idratazione, event. O2 (x il supporto).
Andavano però dati subito e nel modo corretto (noto da Aprile 2020), non dopo 7-9 giorni dall’ inizio dei sintomi (quando le complicanze irreversibili erano già in atto).
Ma cosa volete che potessero fare nelle rianimazioni, quando arrivavano dei ruderi umani perché NON CURATI quando si poteva e si doveva, se non sedarli ed accompagnarli alla morte❓
Era troppo tardi, dire “più rianimazioni” equivaleva a dire “più tombe”: era all’ inizio dei sintomi che andava curato efficacemente ed in modo adeguato il paziente con il COVID-19.
Il famoso protocollo ministeriale in sei punti è stato quanto di peggio si sarebbe mai potuto fare:
1⃣DIVIETO DELLE AUTOPSIE: il mezzo migliore e più rapido per vedere la corretta causa della morte e per studiare nuove patologie. Erano tre secoli che non si vietavano ❗️ E non bastavano le protezioni usate per andare a casa a prendere le persone dispnoiche e piene di tosse, visto che di norma un morto non tossisce, non è dispnoico, non si agita ❓
2⃣TACHIPIRINA (=Paracetamolo): è l’ unico farmaco che non si doveva dare in quanto è antidolorifico ed anti-febbrile, ma NON anti-infiammatorio (che era l’unica cosa che serviva).
3⃣VIGILE ATTESA: ma quando mai abbiamo adottato l’astensione terapeutica (=vigile attesa) con una polmonite in persone per lo più anziane, fino alla comparsa delle inevitabili complicanze gravi ed irreversibili proprio per l’ inutile e colpevole attesa❓”Timing is life❗️
4⃣CORTISONE: veniva indicato solo per i casi che avevano già sviluppato una grave insufficienza respiratoria, che era invece proprio quella che doveva prevenire e che poi non poteva più curare (vuol dire chiudere le porte della stalla quando i buoi sono già scappati).
5⃣ANTIBIOTICI: da dare solo in caso di polmonite batterica sovrapposta conclamata; prevenzione zero❗️
6⃣EPARINA: solo ai pazienyi allettati, come nelle case di riposo (follia pura❗️).
Quanti morti si sono avuti con questo folle protocollo ministeriale❓
E gli Ordini dei Medici muti😱
Fonte: Avvocati liberi
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