Hanno iniziato a manifestarsi due giorni fa sopra i cieli del New Jersey, e molti residenti hanno iniziato a chiedere da dove mai fossero venuti.
Sono apparentemente droni, ma nessuno, ad oggi, è ancora riuscito a identificarli con certezze.
Sono poi apparsi ieri sui cieli della Germania, vicino la fabbrica del colosso chimico della BASF, e poi nei pressi della base NATO di Ramstein.
Non appena c’è stata l’apparizione tedesca, si sono visti quasi in contemporanea dall’altra parte del mondo, sopra Los Angeles, e anche lì, nessuno è stato ancora in grado di risalire alla loro provenienza.
A vedere alcune immagini di questi droni sembra quasi che stiano cercando di spargere qualche sostanza sopra i cieli oppure di aprire qualche campo elettromagnetico per fini che di primo acchito non sembrano chiari, ma se si guarda un po’ indietro al passato e ai vari progetti delle agenzie di intelligence americane, forse si può comprendere meglio cosa sta accadendo.
Negli anni’90 c’era un ricercatore e scrittore che può definirsi un vero e proprio pioniere del giornalismo investigativo indipendente.
Il suo nome era Serge Monast, ed era originario della parte francofona canadese del Quebec. Monast aveva uno sguardo alquanto lungimirante e delle fonti molto privilegiate se si pensa che già nel 1994 scriveva saggi sul pericolo dei vaccini e le loro applicazioni nel campo degli esperimenti militari.
Monast in quell’anno scrisse anche un altro saggio dal titolo “Project Blue Beam”, la cui lettura dimostra quanto fosse avanti rispetto alla sua epoca il ricercatore canadese.
In questo saggio, Monast riportava come la NASA già nel 1983 avesse allo studio delle tecnologie molto sofisticate che in un futuro molto prossimo sarebbero state in grado di proiettare degli ologrammi molto realistici e in grado di ingannare molte persone nel mondo.
Oggi se si guarda agli ologrammi che sono per esempio utilizzati in alcuni concerti di stelle della musica, si resta impressionati per quanto questi siano divenuti realistici.
In un concerto di qualche anno fa, ad esempio, di Snoop Dogg si vede il famoso rapper, coinvolto anche nella rete pedofila di Puff Diddy, cantare assieme all’ologramma di Tupac Shakur, ucciso in una sparatoria nel 1996 a Las Vegas, i cui mandanti ed esecutori ad oggi ancora non sono stati individuati.
L’ologramma di Tupac al concerto con Snoop Dogg
L’immagine è così realistica che persino Snoop Dogg sembra esserne rimasto un po’ sconvolto perché a tratti sembrava più di partecipare ad una cerimonia dell’evocazione delle spirito di un morto, più che ad un concerto pop.
Gli usi però, già discutibili, non sono limitati soltanto a quelli dell’intrattenimento.
La psy-op “aliena”: una vecchia ossessione del mondialismo
Gli ideatori di questa tecnologia avevano in mente già in quegli anni l’uso di questi ologrammi per proiettare sui cieli le immagini dei cosiddetti UFO per far credere che la Terra fosse vittima di una presunta e fantomatica “invasione aliena”.
E’ questa un’altra delle ossessioni dei vari appartenenti alle élite mondialiste che sono da sempre alla ricerca di casus belli artificiali necessari per provocare quei disordini pianificati dai quali poi scaturisce la “soluzione” desiderata dagli stessi artefici del problema, ovvero il governo mondiale.
A ventilare per primo la possibilità che la Terra potesse subire una invasione “aliena” è stato il presidente Ronald Reagan che in tre distinte occasioni, e in una di queste di fronte all’assemblea delle Nazioni Unite, l’archetipo del governo globale, disse che l’umanità sarebbe stata costretta a mettere da parte “le sue differenze” in caso di un attacco da parte di una presunta civiltà aliena.
I discorsi di Reagan sulla “minaccia aliena”
Attraverso l’espressione “mettere da parte le proprie differenze” non si intende altro che rinunciare alla propria sovranità per cederla ad una entità esterna sovranazionale che non sarebbe altro che un moloch globale che imporrebbe il suo dominio su tutto il pianeta.
Si è avuto un saggio di questa filosofia ai tempi della farsa pandemica. Sul tavolo dei vari cospiratori c’erano certamente diverse opzioni.
C’era una terza guerra mondiale, attacchi informatici globali, si ricordi Cyber Polygon, l’invasione aliena e una “pandemia”.
Quest’ultimo scenario era stato preparato accuratamente già nel 2010, quando una delle famiglie più importanti nella gerarchia mondialista, i Rockefeller, fecero uscire la nota pubblicazione dal titolo “Operazione Lockstep”, che in inglese sta a significare “operazione a tappe serrate”.
A tappe serrate perché i creatori della falsa pandemia avevano in mente una tabella di marcia molto precisa e molto rigida dalla quale sarebbe dovuta uscire fuori alla fine della crisi quell’entità appunto transnazionale che si sarebbe imposta su tutte le nazioni del pianeta.
Sarebbe stata la definitiva nascita del Nuovo Ordine Mondiale, citato innumerevoli volte dai suoi adepti quali Kissinger, Sarkozy, George Bush padre, e dalle parti dell’Italia persino da un personaggio come Zaia e da Massimo D’Alema, uno degli esponenti più importanti della palude dello stato profondo italiano.
E’ noto che i piani non sono andati come previsto.
L’attesa governance mondiale non solo non si è manifestata, ma si è andati incontro invece ad uno scenario opposto attraverso la progressiva crisi delle varie istituzioni globaliste e verso il ritorno degli Stati nazionali sulla scena della storia.
Le élite mondialiste sembrano però affette da crisi spasmodiche.
Non si rassegnano al fatto che la storia non ha preso il corso da loro sperato, e allora compulsivamente, ossessivamente, cercano a tutti i costi di provocare crisi artificiali che non possono essere più provocate per una semplice ragione.
Non ci sono gli attori necessari per mettere in atto tale piano, e soprattutto non ci sono né gli Stati Uniti, sotto la leadership di Trump, nemesi di questi poteri assieme al presidente Putin, né appunto gli altri governi che contano, come quello russo e cinese, senza i quali nessuno scenario di crisi può auspicare di avere probabilità di successo.
Non sembra però essere abbastanza. La realtà è qualcosa che costoro fanno fatica ad accettare, e allora ecco che come affetti dal riflesso del cane di Pavlov si lanciano all’inseguimento di un altro scenario di crisi.
Gli avvistamenti dei droni lasciano pensare che sia allo studio qualche tentativo di ricorrere appunto al vecchio scenario della “invasione aliena”.
Monast: il ricercatore che rivelò il piano dietro Blue Beam
Monast lo disse forse prima di tutti quando nel 1994 fece uscire il suo saggio, nel quale spiegò come ovviamente tale “minaccia” sarebbe stata soltanto il risultato delle tecnologie a disposizione della NASA, e non certo la reale manifestazione di entità provenienti da altri pianeti.
Serge Monast
A seguire poi questa stessa tecnologia sarebbe stata utilizzata per annunciare l’avvento del falso Cristo della New Age che viene chiamato dai vari seguaci della teosofia come Lord Maitreya e che nella religione ebraica altri non è che il cosiddetto moschiach.
Monast dopo aver scritto questo saggio ne scrisse forse uno ancora più importante nel 1995 dal titolo “I protocolli di Toronto” nel quale parlava degli incontri di alto livello tenuti dalla massoneria internazionale nella città di Toronto nel 1967 e nel 1985.
I partecipanti di questa società segreta amavano chiamarsi 666, il famigerato numero della Bestia citata nell’Apocalisse, in quanto erano composti dalle 6 banche più importanti del mondo, le 6 corporation più grosse e le 6 imprese agricole più vaste.
Questo vertice si può definire come una cupola del potere mondialista, ma il ricercatore canadese, come si diceva, è stato un pioniere dei suoi tempi e ha iniziato a scrivere di tutto questo quando Internet era ancora nei primissimi anni della sua esistenza.
Sua figlia fu rapita in quegli anni, e non si è più saputo nulla di lei. Monast invece morì a soli 51 anni, nel 1996, per un attacco cardiaco nonostante non avesse mai sofferto di nessuna patologia cardiaca.
Non è certo l’unico personaggio scomodo che muore improvvisamente di infarto, e stessa sorte è toccata, per esempio, a Stanley Kubrick morto per attacco cardiaco nel 1999 soltanto una settimana dopo aver terminato il suo film più importante, Eyes Wide Shut, e dopo aver avuto un’accesa discussione con i produttori della Warner che volevano tagliare 20-25 minuti del suo lungometraggio, che, ad oggi, a distanza di 25 anni, non è ancora uscito in versione integrale.
L’induzione di attacchi cardiaci sembra essere il metodo prediletto da parte delle agenzie di intelligence per eliminare personaggi scomodi, tanto che sono state sviluppate delle armi specifiche in grado di sparare dei dardi di ghiaccio intrisi di tossine contro le persone da colpire, le quali poi muoiono d’infarto dopo essere state colpite.
La CIA presentò questa sua arma già nel 1975 e diverse morti sospette sono state archiviate frettolosamente come infarti naturali proprio grazie a questa tecnologia.
Gli agenti CIA mostrano la pistola dell’infarto
La morte di Monast sembra essere propria una di queste, e il “torto” del ricercatore del Quebec è stato quello di denunciare con molto anticipo la stretta relazione tra la New Age e gli alieni da un lato e l’avvento del falso messia anticristico.
Sono certamente questi dei filoni privilegiati di quella che da queste parti si chiama falsa controinformazione.
Sono coloro che da diversi anni, a livello internazionale, David Icke, e a livello nostrano, Corrado Malanga, che i cosiddetti extraterrestri riuscirebbero, non si sa bene come, a infrangere ogni legge della fisica e a viaggiare miliardi di anni luce per poi venire qui e di fatto, propalare, guarda caso, una nuova falsa religione.
Se si leggono le testimonianze delle cosiddette vittime di “rapimenti alieni” si vedrà che queste entità suggeriscono chiaramente che Gesù Cristo non sia mai esistito e che in realtà sono loro i nuovi “dei” da adorare.
Si parla di vibrazioni, frequenze, chakra e si entra nel campo appunto dove vuole che si entri il mondialismo, ovvero la falsa religione della società teosofica fondata dalla massona e satanista Madame Blavatksy.
L’ufologia, in altre parole, non è altro che una branca della demonologia e della massoneria in quanto questa non ha il solo scopo di fondare una nuova religione fondata sul culto di questi presunti esseri extraterrestri, che altro non sono che i classici demoni del passato.
Esiste una vasta bibliografia dalla quale si può attingere per trovare le prove che il fenomeno ufologico è strettamente legato a quello demoniaco, e che ogni qual volta la persona subisce il cosiddetto “rapimento alieno” subisce in realtà gli stessi fenomeni negativi dai quali è affetta la persona posseduta dai vari demoni.
Il più grande inganno del XX secolo è forse proprio questo. Quello di far credere che la Bibbia sia una sorta di libro mal tradotto che contenga i segreti della falsa esistenza di un’altra razza aliena, e non sorprende che ai vari impostori e massoni che scrivono false traduzione dei testi sacri, i media mainstream srotolino il tappeto rosso e si premurino di dargli tutta la visibilità necessaria.
Quante volte nel corso dei decenni passati i vari talk show più noti in Italia, quali quello del massone Maurizio Costanzo, hanno dato spazio a sedicenti contattisti o a sedicenti maghi e ciarlatani che asserivano che la Bibbia non era altro che una menzogna?
E’questa davvero la battaglia più importante, dato che gli agenti della teosofia e della massoneria quali David Icke si sono infiltrati nel campo della resistenza al totalitarismo mondialista per seminare menzogne anticristiane e anticristiche di vario tipo che portano dritti tra le fauci della New Age e della falsa religione del Nuovo Ordine Mondiale.
Icke stesso ripete di sovente “salvati da solo”, che è appunto il falso motto di questa religione gnosticista che vuole separare l’uomo dalla Provvidenza per portarlo sulla strada invece di quei poteri e di quella falsa religione che vogliono distruggerlo.
Gli “alieni” sono parte integrante di questa agenda e le élite si sono sempre lasciati sul tavolo questa opzione.
Questo spiega anche l’ossessione di Hollywood per il genere della fantascienza che ha avuto il compito di preparare il grande pubblico a questa idea, ovvero quella che ci sono civiltà aliene provenienti da altri mondi e che queste aspirino alla conquista del pianeta.
Independence Day, diretto e scritto nel 1996 da due registi e sceneggiatori di origine ebraica, Roland Emmerich e Dean Devlin, è forse la rappresentazione perfetta del piano del quale parlava lo stesso Reagan.
Una razza aliena giunge sul pianeta per conquistarlo e l’unica speranza per rovesciare le sorti di questa battaglia è la chiamata comune all’unione di tutti i Paesi della Terra, comandati ovviamente dall’impero americano nelle mani di un ristretto manipolo di finanzieri e membri della potente lobby sionista.
I droni che si stanno vedendo nei cieli sembrano essere un prodromo a questo tentativo di creare un’altra crisi artificiale anche perché sono accompagnati dalla comparsi di strane luci che lasciano appunto pensare che chi dispone di questa tecnologia abbia iniziato a fare le prove tecniche.
L’esecuzione definitiva però, come si diceva poc’anzi, appare di difficile realizzazione soprattutto perché mancano all’appello gli Stati Uniti che dovrebbero dare la decisiva spinta per attuare questo piano.
Il mondialismo però ormai è separato dalla realtà e sembra trovarsi in una sorta di dimensione parallela.
Qualsiasi tentativo di spingere in una direzione, non farà altro che provocare esattamente gli effetti contrari a quelli desiderati.
Il Nuovo Ordine Mondiale è ormai nella fase dell’accanimento terapeutico.
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