Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza.
L’accusa è di corruzione.
Liguria, Toti ai domiciliari, in carcere l’ad di Iren Signorini. Gdf, terminata la perquisizione in Regione Liguria
Sotto la lente le elezioni regionali liguri del 2020. Misure cautelati per altre 9 persone. Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il gip ha disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è stato arrestato con l’accusa di corruzione. Toti è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal gip di Genova in un’inchiesta della Procura guidata da Nicola Piacente sulle elezioni regionali liguri del 2020. «Non posso rilasciare dichiarazioni, lo sapete» si è limitato a dire il governatore uscendo dal suo appartamento di Genova con la Guardia di finanza per andare nella caserma delle Fiamme gialle.
Perquizioni Gdf in appartamento di Toti con il governatore
La Guardia di finanza, secondo quanto si apprende, sta effettuando una serie di perquisizioni e acquisizioni nell’appartamento genovese di Toti, in piazza Piccapietra, alla presenza dello stesso governatore. Con il presidente della Regione dovrebbe trovarsi anche il suo avvocato Savi. Perquisizioni in corso anche negli uffici del Consiglio regionale, in via Fieschi.
L’avvocato di Toti: è sereno e conta di spiegare tutto
«Ho parlato con il presidente, il mio assistito è sereno e conta di spiegare tutto» ha detto l’avvocato di Toti Stefano Savi uscendo dall’appartamento assieme al governatore e alla Guardia di finanza. Toti, ha detto Savi «continuerà a lavorare. Come abbiamo potuto vedere fino a questo momento sono tutti fatti a cui possiamo dare una spiegazione nell’ambito di una legittima attività di amministrazione per l’interesse pubblico».
Capo di Gabinetto Toti «ha agevolato la mafia»
Misure cautelari sono state adottate anche per altre e 9 persone, fra cui Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti: è accusato di corruzione elettorale, aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. perché, per l’accusa, avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. È accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione.
Ai domiciliari anche l’imprenditore nel settore logistico e immobiliare Aldo Spinelli. In carcere l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren, che cede in Borsa in seguito alla notizia dell’arresto. Secondo l’inchiesta l’imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse.
La promessa di posti di lavoro e appartamenti di edilizia residenziale migliori per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità di Riesi (Caltanissetta) di Genova (almeno 400 preferenze) verso la lista “Cambiamo con Toti Presidente” e verso l’indagato Stefano Anzalone e alcuni altri candidati della predetta lista non sottoposti a indagini. Queste le accuse di corruzione elettorale per il capo di gabinetto e coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista “Cambiamo con Toti Presidente” Cozzani al quale è stata contestata l’aggravante di cui all’art. 416-bis.1.
Nei confronti di Paolo Emilio Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.
Gli altri indagati
Indagato anche Francesco Moncada , consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A., sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale con l’accusa di corruzione. Stessa misura per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, figlio di Aldo Spinelli, e per Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini, ex presidente del porto.
L’inchiesta scaturisce dalla trasmissione di atti per competenza proveniente dalla Procura della Repubblica della Spezia che ha svolto indagini in un procedimento collegato, nell’ambito del quale in data odierna è stata data esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Spezia.
Gli indizi a carico degli indagati sono stati raccolti nel corso di attività di intercettazione, pedinamento e osservazione, adottate successivamente alla trasmissione degli atti da parte della Procura della Spezia. L’indagine, inizialmente concentrata su ipotesi di corruzione elettorale, si è successivamente sviluppata su specifiche vicende riguardanti finanziamenti ritenuti illeciti per la compagine politica facente capo a Giovanni Toti, erogazioni ritenute illecite di varie utilità in favore dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, l’individuazione delle determinazioni sollecitate, promesse e/o adottate dagli indagati pubblici ufficiali a fronte dei finanziamenti e utilità ricevuti. Sono in corso perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica.
Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/corruzione-arrestati-domiciliari-toti-AFHsuxtD
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