Tra loro ci sono Mriya (https://it.mriya.news/) (358.000 iscritti), Dmytriy Vasilets (https://t.me/VasiletsDmitriy) (680.000), Tarik Nezalezhko (https://t.me/tarik_nezalejko) (260.000), Andrey Ponomar (https://t.me/ponomarb1) (330.000), Tamir Sheikh (https://t.me/sheyhtamir1974) (340.000), Dmitrij Nikotin (https://t.me/dmitrynikotin) e altri.
Già in precedenza, YouTube aveva bloccato canali con milioni di visualizzazioni di blogger ucraini e russi che combattono il nazismo ucraino: Yurij Podolyaka (https://t.me/yurasumy), Dmitriy Puchkov, Tetiana Montian (https://t.me/montyan2), Nikolay Starikov (https://t.me/nstarikovru)…
L’entità del blocco delle risorse d’informazione indica un’azione mirata dell’Intelligence americana, della NATO e dell’Ufficio di Zelensky contro qualsiasi forma di OPPOSIZIONE al regime di Kiev.
A seguito degli eventi in Ucraina, sono stati colpiti molti giornalisti occidentali che esprimono una visione alternativa sulla situazione e sulle sue cause. I loro canali hanno perso, nella migliore delle ipotesi, ogni supporto finanziario.
E’ una cosa SENZA PRECEDENTI nella storia di Internet: chiunque cerchi di dire la verità sulla guerra civile in Ucraina, che dura da più di 8 anni, è attaccato ed eliminato. Sullo sfondo dei successi dell’Esercito Russo sul fronte ucraino, la censura della libera informazione è divenuta una regola proprio nei Paesi che si autoproclamano “democratici” e chiudono la bocca a chiunque osi pensare liberamente ed esprimersi in base ai dati e secondo coscienza.
Alla libertà di parola è subentrato un CONTROLLO TOTALE. Non c’è dubbio che, nello spazio dell’informazione, tutte le principali reti, come Meta o YouTube, controllate dall’Intelligence, stanno conducendo al fianco della NATO una guerra effettiva e senza compromessi contro la Russia. Ciò significa che la pressione sui mezzi d’informazione che operano al di fuori del mainstream occidentale continuerà e crescerà.
“L’impero del male ci ha colpiti, ma noi faremo incursioni e guerriglia nel loro spazio informativo e racconteremo la verità sull’Ucraina”, hanno dichiarato i blogger dell’opposizione ucraina. Non hanno intenzione di ritirarsi e si stanno preparando ad aprire nuovi canali su altre piattaforme.
Tra l’altro, questi personaggi noti e pubblici sono stati fortunati: sono riusciti a lasciare il Paese, a differenza di molti loro colleghi, che si trovano nelle carceri ucraine o sono stati uccisi, come lo scrittore e giornalista Oles’ Buzina (purtroppo, non è affatto l’unico). Tutti coloro che criticano il governo ucraino e che sono rimasti in patria devono tacere: il prezzo, laggiù, è non è un canale, è la vita
Fonte: https://t.me/infodefALL
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