Mai e per nessun motivo, nemmeno all’epoca dell’epidemia di influenza spagnola, erano state imposte limitazioni individuali e sociali di simile portata. Si tratta a tutti gli effetti, degli arresti domiciliari o se si preferisce, della collocazione al domicilio coatto con obbligo di firma per tutti gli italiani, su cui pende addirittura la spada di Damocle del reato penale, in ragione di ogni violazione all’ordine impartito dall’ineletto Conte bis. Insomma, un trattamento sanitario obbligatorio di massa. Una mostruosità giuridica che assomiglia tanto ad un esperimento di ingegneria sociale, una classica finestra di Overton per abituare le masse a cambiamenti impensabili ed umanamente inaccettabili.
Nel belpaese hanno annichilito il fondamento della democrazia (sia pure incompiuta) grazie anche al silenzio generale. L’ultimo decreto del Conte bis che ha sancito un autentico “colpo di Stato” (incruento) si basa su un’emergenza sanitaria tutta da dimostrare in quanto a potenziale virulenza, origine e diffusione, poiché l’inquinamento che entra nel respiro fa tante più vittime ogni giorno, ma il governo tricolore non provvede mai a salvaguardare la salute pubblica, in Italia le libertà costituzionali sono state sospese, mentre gli italiani sono stati confinati nelle loro case, pena la prigione. Neanche la dittatura fascista si era spinta a tanto quando imperversavano al contempo la malaria e la tubercolosi. Sul piano scientifico il serbatoio ed il vettore del nuovo coronavirus non sono ancora noti. Un fatto è però certo: questo agente virale presenta un tasso di mortalità cinque inferiore rispetto alla Sars. Se un cittadino non può più uscire per una boccata d’aria, allora il colpo di Stato c’è stato, eccome, eppure nessuno in Italia ha espresso un’opposizione critica per questo isolamento coercitivo.
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