Commovente storia di una maestra sospesa.
La violenza di queste misure è soprattutto nella complicità di chi le supporta e le mette in atto spietatamente ai danni di un prossimo inerme e dignitoso, totalmente innocuo.
Nessuno deve essere costretto a scegliere tra l’inviolabilità del proprio corpo e il proprio lavoro.
Quello che sta avvenendo in Italia e solo in Italia è solo un autentico abominio!
La lettera di Simonetta ai suoi alunni
Prima di essere cacciata dalla scuola dove sono rimasta per 30 anni, ho voluto leggere questa favola i miei piccoli alunni di III si intitola così “la gioia dell’etica”. Un’antica favola africana racconta del giorno in cui scoppiò un grande incendio nella foresta tutti gli animali abbandonarono le loro tane e scapparono spaventati, mentre fuggiva veloce come un lampo il leone vedere il colibrì che stava volando nella direzione opposta; dove credi di andare chiese il re della foresta, c’è un incendio dobbiamo scappare, il colibrì rispose io vado al lago per raccogliere acqua nel becco da buttare sull’incendio, il leone e allora sbottò “sei impazzito? non crederai di spegnere un incendio gigantesco con quattro gocce d’acqua? alchè il colibrì rispose: io faccio la mia parte e quindi cari bambini dopo aver letto e raccontato questa favola cercherò di spiegarvi che cosa mi succederà fra qualche giorno. Cercherò di farlo se ci riesco questo che vi leggo e come un saluto di commiato un arrivederci o più probabilmente un addio, vi ho raccontato la storia del colibrì, che un uccello minuscolo dal becco ancora più minuscolo si prodiga per spegnere un incendio mentre gli altri animali lo scherniscono e insultano dicendogli: “non potrei mai farcela da solo”, ma lui risponde “Io faccio la mia parte”
Io sono come quelle Colibrì, sono minuscola, faccio il contrario di quello che fanno tutti, ma sono orgogliosa e felice di fare la mia parte per spegnere l’incendio, l’incendio che è divampato nella foresta qui in Italia è l’incendio dell’odio che discrimina le persone, che impedisce loro di lavorare di salire sui treni persino di entrare in un teatro o in una biblioteca, so che siete piccoli, ma so anche che siete bambini straordinari, so che capirete qualcuno ha già capito oggi stesso, qualcuno fra qualche giorno, qualcuno fra qualche anno, ma so che capirete tutti.
Un giorno capirete che per me stare in classe con voi è la cosa che riempiva di sole anche le giornate più cupe e buie, capire questa commozione e capirete che sono stata disposta a tutto pur di stare in classe con voi, ho fatto di tutto al punto che ho pagato molti soldi per continuare a fare lezione con voi, ma oggi purtroppo nemmeno pagare per lavorare è più sufficiente. Ma proprio perché abbia rispetto, proprio perché non vi ho mai raccontato una bugia, proprio perché vi ho sempre aiutato col mio esempio ad avere il coraggio delle vostre idee delle vostre azioni, proprio perché ho giurato che sarei stata sempre un adulto nel quale i miei alunni potevano fidarsi ciecamente; per tutti questi motivi oggi devo lasciarvi o meglio Io non vorrei lasciarvi, qualcuno mi obbligherà a lasciarvi, vi lascio perché non posso tradirvi, non voglio raccontarvi bugie perché ai bambini non si raccontano mai lo sapete, perché ve l’ho sempre detto, è ve lo sempre dimostrato. Non posso col mio esempio farvi credere che piegarsi ai ricatti dei potenti sia l’unica cosa possibile, proprio non ce la faccio non posso, non posso rinnegare tutto quello che vi ho insegnato sull’indipendenza del pensiero mostrando che quei modi si può dire qualunque cosa e con grande rispetto. Bisogna raccogliere le idee degli altri, ebbene sì anche quelli che non ci piacciono, non posso rinnegare tutto quello che vi ho insegnato sull’inviolabilita della persona umana aiutandovi a riconoscere ciò che avrebbe offeso il vostro corpo e la vostra intelligenza, la vostra dignità e aiutandovi a rifiutare tutte queste offese. Mi mancherete tantissimo, mi mancheranno la maestra Mirella e la maestra Raffaella più di tutti, sarà difficile per me stare lontana da voi ma non ho altra scelta, non è vero che ho potuto scegliere sono stata costretta, ma vi prometto che verrà il giorno in cui sarà fatta giustizia e io aspetterò quel giorno per riabbracciarvi
La vostra maestra Simonetta
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