Ancora una sentenza dell’Abf
Truffa dell’sms: Poste Italiane condannate a pagare più di 11 mila euro ad un consumatore vittima di sms spoofing. Ancora una pronuncia dall’Arbitro Bancario Finanziario in merito alla truffa dell’sms. Essa ha dato ragione ad un consumatore, vittima di sms spoofing, e condannato Poste Italiane a risarcire il cliente .
Sono centinaia le segnalazioni che ci giungono e tutte sono vittime di una truffa tramite sms per la quale ci si ritrova con il conto svuotato. Ecco il caso appena risolto dall’avvocato Etico Vanessa Pagnoncelli.
I fatti come accaduti :
Il sig. Mario ( nome di fantasia ) aveva ricevuto un sms da un numero che in apparenza sembrava riconducibile a Poste Italiane dove aveva il conto corrente. È così caduto nella trappola ed ha inserito i dati come richiesto. I malfattori hanno quindi avuto l’accesso ai suoi dati ed effettuato un bonifico a suo nome. Recatosi in posta a reclamare il direttore affermava senza dubbio alcuno che la responsabilità era solo ed unicamente dell’utente. Falso , falso , falso. Dopo la paura di aver perso il denaro si è rivolto all’avvocato Etico che dopo le di rito notifiche all’ufficio postale invitandolo a rendere il denaro al correntista ha proceduto al recupero delle somme.
Il legale si è rivolto all’Abf che gli ha dato ragione. Poste Italiane dovrà quindi riconoscergli l’intera cifra prelevata dal conto e condannata a risarcire anche le spese legali. L’Arbitro ha ritenuto infatti il sistema di autenticazione e di protezione di Poste non conforme con lo Strong Customer Authentication altrimenti il danno non ci sarebbe proprio stato. L’avvocato Vanessa Pagnoncelli (difensore del malcapitato) è felice di questo risultato e consiglia a tutte le vittime di truffe online di rivolgersi all’Abf.
Vogliamo ricordare che le società di gestione carte di credito o gli Istituti Bancari non chiederanno mai dati sensibili via e-mail, tramite messaggio o telefono. E non chiederanno nemmeno di effettuare pagamenti pilotati. Qualora si dovessero ricevere tali messaggi, quindi, non si dovrà dare alcun seguito ad essi e non fornire mai dati.
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Le vittime di frode dovranno sempre sporgere denuncia alla Polizia Postale ed portare quest’ultima alla propria Banca o alla società che ha emesso la carta. Inoltre dovranno inviare una diffida con richiesta di rimborso delle cifre sottratte illegalmente. Nel caso in cui il destinatario dovesse rifiutare di rimborsare, poi, nel caso ci siano le possibilità, si dovrà promuovere un’azione giudiziale. Prima però dovrà esserci un tentativo obbligatorio di mediazione finalizzata alla conciliazione oppure una procedura davanti l’Abf.
Ricordiamo la norma
Gli Istituti di credito hanno specifici obblighi da rispettare per rendere sicuri i sistemi operativi. Ciò per evitare che i clienti siano truffati come avvenuto in questo caso. L’avvocato Pagnoncelli e l’avvocato Mascotto spiegano che il decreto legislativo numero 11 del 2010 stabilisce proprio degli obblighi precisi a carico di banche e Poste in casi di truffa. Tutti gli Istituti si legge in esso sono tenuti ad assicurare che le credenziali di sicurezza non siano accessibili ad altri. Inoltre devono verificare l’identità dell’utente che effettua le operazioni mediante il sistema tecnologico migliore. Se ciò non avviene si deve rimborsare il cliente delle somme prelevate in modo illecito.
ECCO LA SENTENZA DI CONDANNA
PER LE POSTE ITALIANE
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Fonte: https://www.avvocatoinfamiglia.com/poste-italiane-colpevole-deve-pagare/
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