La Ue e i quattro paesi interessati (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) hanno chiuso l’accordo dopo più di 20 anni di negoziati, ma non tutti sono d’accordo
AGI – L’Unione europea e i quattro Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) hanno ufficializzato la chiusura dei negoziati per l’accordo di libero scambio. Ci sono voluti venticinque anni – sei dall’ultima versione del testo concordato, nel 2019 – eppure non è una notizia che da questa parte dell’Oceano non viene accolta in una clima di festa. Per la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, comincia la parte più difficile, quella di convincere Consiglio e Parlamento europeo a ratificarlo.
“L’Ue e il Mercosur creano una delle più grandi partnership commerciali e di investimento che il mondo abbia mai visto. Stiamo abbattendo le barriere e stiamo consentendo investimenti. Stiamo formando un mercato di oltre 700 milioni di consumatori. Questa partnership rafforzerà intere catene del valore; svilupperà industrie strategiche; sosterrà l’innovazione; e creerà posti di lavoro e valori, su entrambe le sponde dell’Atlantico”, ha spiegato nella conferenza stampa a Montevideo.
“Questo accordo non è solo un’opportunità economica, è una necessità politica”, un “win-win” che farà risparmiare alle aziende europee 4 miliardi di euro di dazi l’anno, ha insistito. Ma potrebbe non bastare. La leader dell’esecutivo europeo cerca di rispondere anche alle perplessità emerse nelle ultime settimane. “Cinque anni fa, abbiamo raggiunto un accordo iniziale di principio, tuttavia ha suscitato preoccupazioni in diversi settori delle società e dell’economia europee, dagli agricoltori alle associazioni dei consumatori e alle Ong ambientaliste. Abbiamo ascoltato attentamente queste voci e, in cinque anni di negoziati, abbiamo affrontato ogni preoccupazione direttamente”, ha chiarito.
“L’accordo che abbiamo raggiunto ora ha le protezioni più forti mai incorporate in un accordo commerciale. Protegge i nostri settori economici più essenziali, tra cui agricoltura e alimentazione. Protegge i nostri consumatori applicando standard elevati. E dà priorità alla protezione del nostro pianeta e dei suoi polmoni verdi. Questo non è lo stesso accordo di cinque anni fa: è stato trasformato. Oggi, possiamo affermare con sicurezza che è un accordo migliore per i cittadini europei”, ha insistito.
Per Macron è “inaccettabile”
Dall’Eliseo è arrivato solo gelo. Già ieri il presidente francese, Emmanuel Macron, aveva chiamato von der Leyen per rammentare che “a queste condizioni l’accordo non è accettabile”. Oggi solo la leader francese dei liberali, Valerie Hayer, ha ribadito il concetto. Nel frattempo è saltata – per questioni organizzative – la partecipazione di von der Leyen alla cerimonia di riapertura della cattedrale di Notre-Dame. Plaudono i leader di Germania e Spagna, primi sostenitori del negoziato (nonché tra i principali beneficiari).
“Dopo oltre 20 anni di negoziati, i Paesi Mercosur e l’Ue hanno raggiunto un accordo politico. Un ostacolo importante all’accordo è stato superato. Ciò creerà un libero mercato per oltre 700 milioni di persone insieme a maggiore crescita e competitività”, ha evidenziato Olaf Scholz. Pedro Sanchez invece si è impegnato ad “adoperarsi per farlo approvare dal Consiglio perché l’apertura al Mercosur renderà tutti più prosperi”. Il presidente del Consiglio europeo, il portoghese Antonio Costa, ha chiarito che l’ultima parola tocca agli Stati che “valuteranno e decideranno”.
Per l’Italia non ci sono le condizioni per sottoscrivere l’accordo
Da Palazzo Chigi, nella serata di ieri, erano filtrate alcune perplessità. “Il governo italiano ritiene che non vi siano le condizioni per sottoscrivere l’attuale testo dell’Accordo di associazione Ue-Mercosur e che la firma possa avvenire solo a condizione di adeguate tutele e compensazioni in caso di squilibri per il settore agricolo”, ha evidenziato.
“In primo luogo, va garantito che le norme europee sui controlli veterinari e fitosanitari siano pienamente rispettate e, più in generale, che i prodotti che entrano nel mercato interno rispettino pienamente i nostri standard di protezione dei consumatori e controlli di qualità. Serve poi un fermo impegno della Commissione a monitorare costantemente il rischio di perturbazioni del mercato e, in tal caso, ad attivare un rapido ed efficace sistema di compensazione, dotato di risorse finanziarie consistenti. L’eventuale via libera italiano alla firma dell’accordo da parte dell’Unione europea resta pertanto condizionato alla previsione di misure concrete ed efficaci per tenere in conto le preoccupazioni del settore agricolo europeo”, ha avvertito.
Dalla Commissione europea hanno fatto sapere che “le regole sanitarie vanno rispettate e non sono negoziabili, come in ogni accordo” e che “i prodotti arriveranno con una gradualità di sette anni quindi non ci sarà un’invasione del mercato, cosi’ come ci sono delle quote – ad esempio per la carne bovina – che limitano la quantità di esportazione all’1,6% della produzione europea”. Detto ciò, al Palazzo Berlaymont sono convinti che questo “sia il miglior testo possibile e quindi non modificabile”. Partirà ora un’operazione trasparenza per chiarire meglio agli Stati e alle associazioni di categoria – gli agricoltori hanno già annunciato una manifestazione lunedì a Bruxelles, in concomitanza con il Consiglio Agricoltura – per convincerli alla ratifica.
La procedura legislativa va ancora definita in base al contenuto dell’accordo. Se riguarda competenze miste dell’Ue e degli Stati membri servirà il via libera del Consiglio (all’unanimità) del Parlamento europeo e una ratifica da parte degli Stati membri. Se invece è un accordo commerciale limitato alle competenze europee, basterà il voto in Consiglio (maggioranza qualificata) e il via libera del Parlamento europeo.
Fonte: https://www.agi.it/estero/news/2024-12-06/accordo-mercosur-spacca-europa-29053047/
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