Lo studio di follow-up sulla miocardite e sulla pericardite sopra pubblicato è stato segnalato e tradotto dal Dr. Alfredo Borghi, rilevando come durante il periodo di rischio di 28 giorni successivi alla vaccinazione dalla prima dose di BNT162b2, sono stati osservati 1.077 casi di miocardite incidente e 1.149 casi di pericardite incidente.
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I tassi di incidenza della miocardite era del 9,7% per 100.000 persone di sesso maschile e 4,3% per 100.000 persone di sesso femminile (Tabella 2), mentre tra gli individui di età compresa tra 16 e 24 anni, i tassi di incidenza erano 18,8% per 100.000 maschi e 4,4% per 100.000 femmine, considerando che i tassi di incidenza della pericardite aumentano con l’età (Tabella 4 nel Supplemento).
Le conclusioni cui perviene questo studio di coorte su 23,1 milioni di residenti nordici di età pari o superiore a 12 anni, accerta un rischio di miocardite più elevato entro 28 giorni dalla vaccinazione sia con BNT162b2 che con mRNA-1273 rispetto ai non vaccinati.
Il rischio era più pronunciato sia dopo la seconda dose di mRNA-1273 che dopo la seconda dose di BNT162b2, ed era più alto tra i maschi di età compresa tra 16 e 24 anni.
I dati sono compatibili con da 4 a 7 eventi in eccesso entro 28 giorni per 100.000 vaccinati dopo una seconda dose di BNT162b2 e da 9 a 28 eventi in eccesso entro 28 giorni per 100.000 vaccinati dopo una seconda dose di mRNA-1273.
Il rischio di miocardite associato alla vaccinazione contro la Covid-19 deve essere bilanciato rispetto ai benefici di questi vaccini, tenendo conto che nei giovani il covid ha fatto pochissimi danni, se non addirittura nessuno significativo.
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