La mirata distribuzione del PNRR, l’avanzamento dell’agenda 2030 e il come viene realizzata, puzzano tanto di nuova colonizzazione.
E il fatto che entro il 2025 anche Palermo avrà il suo biolaboratorio, il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica (CBRB), con la bandierina americana ben conficcata nel cuore, conferma questa colonizzazione scientifica in atto.
Non solo Trieste (abbiamo visto) ma diverse università italiane, il polo di Siena (che ri-tratteremo a breve), Pesaro. Tutto sotto l’occhio di chi conta.
Con il corposo sostegno del Governo italiano e con il contributo della Regione Sicilia, che ha messo a disposizione del centro il terreno a Carini nei pressi di Palermo, la storia, si legge nel sito, “della Fondazione Ri.MED inizia nell’aprile del 2005, quando proprio il Governo firma un protocollo d’intesa con la University of Pittsburgh e lo University of Pittsburgh Medical Center finalizzato alla realizzazione in Sicilia di un centro di eccellenza per progetti di ricerca biotecnologica e biomedica ad elevato contenuto tecnologico”.
Un accordo che vede in prima linea gli USA i quali, al solito, mettono il naso in casa nostra e molto di più: dirigono i lavori. E non parliamo di gente qualunque: ma dei vari poteri alla Rockefeller o Bill Gates. L’ingerenza a stelle e strisce non è solo un nostro prurito.
Al contrario è ben esplicitata nel sito: “I partner statunitensi garantiranno la direzione scientifica della Fondazione e la gestione ordinaria della attività del nascituro Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica”. Così, tanto per essere chiari.
Andiamo al sodo. Tra i partner troviamo l’università di Pittsburgh, che negli anni ha incamerato milioni di euro dalla Gates Foundation in particolare per le ricerche vaccinali.
Un’università naturalmente “inclusiva”, totalmente proagenda 2030, che vanta addirittura un’intera sezione dedicata alle persone LGBT.
Non troviamo quella per le coppie etero che magari decidono si sposarsi…come non troviamo nemmeno quella della categoria dei single o delle persone etero che, chessò, sono depresse… e così via.
Ovviamente non sono categorie di persone forse cosi interessanti (o remunerative) come quelle delle lobby arcobaleno.
Troviamo poi il CNR, il governo e la regione Sicilia, e l’University of Pittsburgh Medical Center, che è un gruppo sanitario e assicurativo da 23 miliardi di dollari legato all’università.
L’UPMC non offre nulla di nuovo. “Abbiamo molta esperienza con questo vaccino (Covid ndr) negli adulti e negli adolescenti”, afferma Alejandro Hoberman, MD , presidente proprio della UPMC Children’s Community Pediatrics.
Queste le parole del vicepresidente esecutivo, sottolineiamo, di pediatria del centro.
A sua volta tra i partner dell’Università di Pittsburgh troviamo poi l’American Heart association, associazione che si occupa di malattie cardiache, e i cui vertici collaborano con la Rockefeller Foundation.
Lanciata nella primavera del 2023, questa iniziativa scrivono “genererà prove e strumenti per aiutare il settore sanitario a progettare e ridimensionare programmi che aumentino l’accesso a cibi nutrienti, migliorino sia la salute che l’equità sanitaria e riducano i costi complessivi dell’assistenza sanitaria”.
Inutile aggiungere che con tutti questi soldi, se solo si volesse, si sfamerebbe veramente il mondo intero.
Tra tutti i progetti del nuovo biolaboratorio, saltano agli occhi i finanziamenti a pioggia del PNRR ad esempio “per aumentare il know-how tecnologico necessario per progettare e fornire medicinali a base RNA e per terapia genica e identificare promettenti farmaci/geni candidati in cinque aree patologiche umane (malattie genetiche, cancro, malattie metaboliche/cardiovascolari, malattie neurodegenerative e malattie infiammatorie/infettive)”.
Progetti che riguardano diverse università italiana e partner in comune tra cui Orgenesis Italy srl, costituita il 14 gennaio 2022 ad Udine, braccio italiano della società americana Orgenesis Inc, esperta di tecnologia ad MRNA, la stessa azienda dei vaccini contro il Covid, la quale, scrive il Codacons “da visura camerale risulta inattiva sino al 14 ottobre 2022 ma risulterebbe però aver vinto poco dopo la sua creazione un bando da 320 milioni di euro inerente tutti i fondi europei del Piano per il Rilancio del paese il PNRR”.
Se vi ricordate, nel comitato di sorveglianza della fondazione, indovinate un po’, vi era il marito della Von Der Leyen, Heiko Von Der Leyen.
La gestione privatistica e segreta con la quale la presidente della Commissione europea ha maneggiato il negoziato con Pfizer, ha innescato una indagine della procura europea.
La Fondazione Ri.MED, che sta promuovendo il progetto, è stata istituita, dicevamo, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il presidente è Paolo Aquilanti, magistrato del Consiglio di Stato.
Aquilanti è uomo vicino a Renzi, il quale sostenne Bill Gates e la battaglia vaccinale, e a Maria Elena Boschi.
Nel 2014 è nominato Capo del Dipartimento per i Rapporti con il Parlamento alla Presidenza del Consiglio dei ministri (proprio con l’allora ministro Maria Elena Boschi).
Il 13 aprile 2015 viene nominato Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri del Governo Renzi e confermato nell’incarico il 14 dicembre 2016 dal Governo Gentiloni.
Già segretario della importantissima Commissione Affari Costituzionali, con decreto del Presidente della Repubblica del 15 novembre 2016 è stato nominato Consigliere di Stato. In questi anni ha guidato Ri.MED attraverso importanti cambiamenti, primo fra tutti proprio il Centro per le Biotecnologie e la Ricerca Biomedica, presentato alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Una volta erano le basi, oggi abbiamo anche i biolaborari americani.
Biolaboratori che in mezzo alla ricerca scientifica vera infilano ricerche di ingegneria genetica, vaccinale, transumana maneggiando, come abbiamo visto altrove, anche virus potenzialmente letali.
Nessuno osa fiatare: al massimo si parla di eccellenza o di “grande opportunità”.
Nessuno che pare percepire il pericolo di una nuova Wuhan o di un sito “militare”.
Certo è che, dall’eccellenza alla colonizzazione, prima militare ora sanitaria, il passo è veramente breve.
Gloria Callarelli
In collaborazione con: www.gazzettadellemilia.it
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