La favola del virus uscito dal laboratorio conquista gli allocchi
“Il vostro compito oggi è quello di sviluppare una proposta per una campagna pubblicitaria” “La campagna in questione serve a promuovere un prodotto che non esiste ma nessuno lo deve sapere”
Semplice: “apriamo un dibattito infinito sulle origini del prodotto!“
“La maniera migliore per vendere una bugia è nasconderla come se fosse la verità.”
Lynn Baber è una esperta di scienze comportamentali autrice di 6 bestseller. Nel suo articolo “The Best Ways to Sell a Lie“ Lynn Baber ci spiega che il modo migliore per far credere a qualcuno una storia falsa è quello di nasconderla come se fosse una verità inconfessabile.
Siamo in Virginia all’inizio del 2016, in una stanza di un palazzo sede di uffici ci sono degli esperti di marketing seduti intorno ad un tavolo. Un uomo in giacca e cravatta entra nella stanza e dice: “Il vostro compito oggi è quello di sviluppare una proposta per una campagna pubblicitaria”.
“La campagna in questione serve a promuovere un prodotto che non esiste ma nessuno lo deve sapere”. Perciò quello che vi si chiede è “come facciamo a fare in modo che il pubblico dia per scontato che un determinato prodotto esiste mentre non esiste?” L’uomo in giacca e cravatta guarda le facce dei candidati chiamati a risolvere quel rebus pubblicitario. Poi si avvicina alla porta e mentre sta per aprirla dice: “avete tre ore di tempo per elaborare le vostre proposte!” Ma mentre apre la porta e sta per uscire uno dei tipi seduti al tavolo si alza e dice: “io ho la soluzione!” L’uomo in giacca e cravatta gira la testa con la mano ancora sulla maniglia per guardare la faccia di colui che ha risposto. Dopodiché chiude la porta e ritorna al centro della stanza e guarda negli occhi il tipo che ha alzato la mano e ha parlato. Si tratta di un giovane pubblicitario, è ancora in piedi e dice: “apriamo un dibattito infinito sulle origini del prodotto!“. L’uomo lo guarda stringendo gli occhi come per osservarlo meglio e il ragazzo continua: “Se dobbiamo far esistere qualcosa che non esiste basta darne per scontata l’esistenza…. parliamo continuamente dell’origine o della nascita di quel prodotto…da dove viene, come è stato fatto, chi lo ha realizzato…in questo modo le persone si concentreranno sulla sua provenienza e daranno per scontato che il prodotto esiste….” L’uomo in giacca e cravatta adesso è fermo in mezzo alla stanza con le braccia conserte e guarda il ragazzo. Ride.
Questa è la ricostruzione di come probabilmente sono andate le cose quando i responsabili del progetto covid 19 dovevano preparare il framework per il covid perception management.
E l’idea che hanno sviluppato per nascondere la verità è stata semplicemente geniale. Insieme alla narrazione del virus mortale hanno attivato una narrazione parallela sulle “origini” del virus, impegnando risorse immani su questa storia: politiche, militari, sanitarie, scientifiche e i media ovviamente. Impegnando una gran parte dell’opinione pubblica sulle origini di una cosa, si dà per assodato che quella cosa esiste. Tutto qui. Perciò la storia sulle origini del covid 19 è stata la storia che più degli studi scientifici ha dato supporto all’esistenza di un virus mai esistito.
Non solo. La storia sulle origini del virus è stata accuratamente pianificata secondo la tempistica del sistema delle rivelazioni, utilizzato nella struttura narrativa delle sceneggiature di Hollywood. Ogni storia prodotta a Hollywood infatti si basa su un impianto di rivelazioni progressive. Abbiamo da una parte la “verità” ufficiale: in questo caso il virus che passa dai pipistrelli all’uomo. Dall’altra invece abbiamo una narrazione complottista di un pericoloso virus fuggito da un laboratorio mentre uno scienziato pazzo sviluppava armi biologiche. All’inizio è solo una teoria del complotto, poi questa teoria viene alimentata da sospetti, poi vengono rivelati degli indizi, poi delle prove et voilà, quella che è la bugia del millennio viene recepita dal pubblico come Verità rivelata. E chi dirige lo spettacolo non deve preoccuparsi quale sarà poi la teoria che prevarrà sull’altra perché tanto sarà comunque una menzogna. L’importante è non uscire dal fatto che il virus esiste ed ha avuto origine in Cina. Fuga dal laboratorio o pipistrelli non fa differenza. Tanto sono entrambe menzogne perché il virus non esiste.
Quello che non si doveva assolutamente scoprire era il fatto che non c’era alcun nuovo virus in circolazione, quindi la strategia era di nascondere la bugia più grande e questo era possibile soltanto focalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica sulle origini del virus.
Se ti focalizzi sulle origini del virus, dai per scontato che quel virus esiste. La fantasia che hanno messo in questa operazione non ha precedenti:
Si è passati dalla storia che gli Stati Uniti hanno creato il virus a Fort Detrick, una base dell’esercito USA a Frederick in Maryland, e portato a Wuhan durante i World Games del 2019 a quella che la Cina avesse creato il COVID-19 per usarlo come bioarma e che poi fosse fuoriuscito dai laboratori di Wuhan dove era in fase di sviluppo.
Riguardo l’obiettivo del virus, due narrazioni sono emerse: la prima era che il virus era stato creato dagli USA per indebolire i suoi avversari e distruggere l’economia cinese nel contesto della guerra commerciale tra i due paesi. La seconda era che il COVID 19 era un arma biochimica geneticamente modificata per colpire ed eradicare specifici gruppi etnici. I sostenitori di quest’ultima teoria affermavano che l’arma era stata creata in un laboratorio finanziato dagli USA nella Repubblica della Georgia nel caucaso o in Nord Carolina (USA).
Alcuni credevano che l’obiettivo era l’etnia cinese altri invece gli Iraniani. Tutte queste narrazioni sono state raggruppate addirittura in uno studio svolto niente meno che dall’Atlantic Council, think tank statunitense di supporto alle attività militari della NATO.
Sin dall’inizio della farsa pandemica, il regime ha sostenuto che l’origine della malattia nota come covid 19 fosse in Cina, nella città di Wuhan dove come noto gli Stati Uniti avevano finanziato ed installato dei laboratori di ricerca epidemiologica. La narrazione di regime ha fin dall’inizio negato che l’origine del covid 19 fosse avvenuta per una fuga da questi laboratori di ricerca americani, sostenendo che il virus era in realtà stato trasmesso dai pipistrelli all’uomo.
Come in tante altre operazioni note come psyop, la negazione di una storia serve in realtà per affermarla. L’essere umano adora il processo di conoscenza attraverso il procedimento logico-deduttivo e una teoria del complotto che poi si rivela esatta, costituisce una grande soddisfazione per il bipede che si ritiene esserne lo scopritore. Il problema qui è che la teoria del complotto è stata ideata sin dall’inizio da quelle forze che avevano interesse ad affermare che un pericoloso virus ha minacciato e infettato miliardi di persone.
E allora come si fa per fare si che una storia che non sta in piedi possa essere rivendicata addirittura da coloro che ne sono destinatari?
E’ semplicissimo: la si nega con tutta la forza possibile. Il governo USA fin dall’inizio dell’epidemia ha sostenuto con veemenza che la storia dell’origine del covid come virus fuggito da un laboratorio fosse assolutamente fuori questione ma nel contempo faceva insinuare nella pubblica opinione l’idea che il virus fosse stato creato dal governo USA nel tentativo di sviluppare un arma biologica. L’idea dello scienziato pazzo Anthony Fauci, impegnato in un oscuro programma governativo era avvincente. La strategia della manipolazione è sempre la stessa: si creano due fazioni opposte: una che sostiene l’origine animale del virus, opinione sostenuta dal governo USA nella figura del Senatore Tom Cotton, l’altra, quella complottista della fuga dal laboratorio sostenuta da un membro della finta opposizione: Rand Paul. Non importa quale delle due il pubblico crederà perché sono entrambe false.
Gli Americani sono maestri nell’arte della menzogna, basti pensare all’11 settembre, alla favola delle armi di distruzione di massa in Iraq, alle immagini farlocche dello sbarco sulla luna e chi più ne ha più ne metta. L’ultima gigantesca menzogna è stata quella del virus del covid 19. Dalla pubblicazione su Eurosurveillance il 23 gennaio 2020 dello studio noto come Corman Drosten, in cui il virologo tedesco Christian Drosten ha affermato di avere isolato il virus SARS CoV 2 ci sono voluti dieci mesi per scoprire che si trattava di una truffa.
Il 30 novembre del 2020 il team del biologo Olandese Pieter Borger ha pubblicato Borger et al, lo studio che ha praticamente smantellato l’intera narrazione del covid 19 contestando a Drosten l’intera architettura epidemiologica del presunto virus noto come SARS CoV 2.
In realtà non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di scomodare Borger e i suoi meravigliosi aiutanti, tra cui ci sono i migliori biologi del mondo per capire che qualcosa nell’architettura di Drosten non andava. Se si va infatti a leggere lo studio di Drosten, è lo stesso Christian Drosten ad ammettere che “non avendo il virus a disposizione ma soltanto in formato digitale, vista la similitudine morfologica con il SARS 2003 da me scoperto, ho usato quello per sviluppare il test”.
Questa storia è veramente straordinaria perché ci da la misura dello stato mentale degli esseri umani che vivono su questo pianeta. Nessuno si è posto il problema di andare a leggere il Corman Drosten, in cui candidamente Drosten affermava di non avere mai avuto a disposizione il virus. Ma nessuno si è mai nemmeno preso la briga di andarsi a leggere Drosten et al, lo studio del 2003 sul quale l’intera architettura delle restrizioni messe in piedi dai governi di tutto il mondo si basa.
Se si legge Drosten et al, studio del 2003 che riguarda il virus che dovrebbe causare la SARS, si rimane letteralmente sconcertati, perché quello che Drosten afferma nella sezione RISULTATI del suo omonimo studio è che la conclusione di suddetto studio è che:
1) il virus isolato da Drosten ha soltanto il 50% dellecaratteristiche di un coronavirus
2) Drostenammette che gli studi di controllo, anche noti come studi clinici che sono indispensabili per verificare se un determinato virus è causa di una determinata patologia, non sono stati condotti. (Vi ricordo che stiamo parlando della più grande epidemia mai avvenuta su questo pianeta)
3) Siccome il nesso di causalità eziologico necessario per stabilire se il virus isolato da Drosten era la causa della SARSera MANCANTE, la conclusione di Drosten et al è che “il virus in questione POTREBBE avere un ruolo nella causadella SARS”. “Potrebbe avere un ruolo.”
Perciò il 30 novembre 2020, sapevamo già che non c’era nessun nuovo virus in circolazione.
Chiunque abbia ideato questa storia sapeva benissimo che la storia del virus non avrebbe retto più di tanto. Ma sapeva anche che la maggioranza delle persone oggi è scettica rispetto a quanto gli viene raccontato dai media e dai governi e hanno pensato anche a questo. Qualunque esperto del comportamento sa che dentro ogni essere umano c’è un investigatore e che non c’è godimento più grande per un essere senziente della soddisfazione di sapere che quello che si pensava come vero contro l’opinione dominante è vero. Gli americani in particolare soffrono di questa particolare condizione che il regime della menzogna definisce “teoria della cospirazione” da quando il buonsenso o senso comune ha messo in dubbio che Lee Harvey Oswald non poteva avere agito da solo.
Il regime per disinnescare qualunque deviazione dalla narrazione dominante ha tirato fuori la definizione di “complottista” per chiunque provasse a dubitare del fatto che il Presidente Kennedy era stato ucciso da Oswald. E’ normale quindi che gli americani essendo cresciuti in un ambiente che di fatto è abituato ad annientare sul nascere qualunque pensiero critico, oggi dubitino di qualsiasi cosa il governo gli racconti. Ad esempio più del 50% degli americani crede che il Presidente Bush abbia orchestrato o abbia saputo in anticipo degli attacchi dell’11 settembre 2001. (Cassino and Jenkins). Secondo l’istituto di ricerca Pew Research, soltanto due americani su dieci si fidano del governo federale.
Perciò coloro che dirigono il circo qui a Shangri-la non hanno fatto altro che sfruttare la sfiducia che il pubblico nutre verso le istituzioni. Come rubare le caramelle a un bambino.
TIMELINE DELLA FAVOLA SULLE ORIGINI DEL NIENTE
Questa timeline è molto importante, perché mentre la leggete dovete tenere a mente la prospettiva di chi ha come obiettivo che la storia del virus mortale deve assolutamente restare in piedi. Vorrei che la leggeste dal punto di vista di coloro che devono assolutamente evitare che il pubblico scopra che non esiste alcun virus letale in circolazione.
30 dicembre 2019: La commissione sanitaria municipale di Wuhan rilascia un avviso urgente alle istituzioni mediche di Wuhan dicendo che alcuni casi di polmonite di causa sconosciuta sono emersi nel quartiere del mercato cittadino del pesce.
5 Gennaio 2020: le prime teorie della cospirazione che legano il virus alla Cina appaiono On-line. Un utente twitter di Hong Kong afferma che la Cina ha creato il virus. Subito dopo la teoriaappare su altre piattaforme come 4chan e Reddit.
23 gennaio 2020: un articolo sul Daily Mail dice: “La Cina ha costruito un laboratorio per studiare la SARS e Ebola a Wuhan — e esperti USA di biosicurezza nel 2017ci avvertirono che un virus avrebbe potuto fuggire dall’edificio che è il centro per la la lotta all’epidemia”
26 gennaio 2020: Il Washington Times pubblica un articolo dal titolo: “Coronavirus può essersi originato in un laboratorio appartenente al programma Cinese di guerra biologica”. Una nota viene aggiunta a questo articolo il 25 marzo: “Dalla pubblicazione di questo articolo, scienziati fuori dalla Cina hanno studiato il SARS-CoV-2 ed hanno concluso che non mostra segnali di essere statocreato o manipolato di proposito in un laboratorio”
30 gennaio 2020 : Il Senatore USA Tom Cotton, durante un’udienza della Commissione del Senato sui servizi armati dice : “Questo coronavirus è una catastrofe nella scala di Chernobyl per la Cina. Ma in verità è probabilmente peggio di Chernobyl, i cui effetti erano lcocalizzati. Questo coronavirus potrebbe causare una pandemia globale” E aggiunge: “Vorrei farvi notare che Wuhan è l’unica città in Cina con un superlaboratorio con livello di biosicurezza 4 che lavora con i più mortali patogeni del mondo che includono, si, i coronavirus”
Vorrei qui rammentare che il virus preso come campione da Christian Drosten per il test del covid 19 utilizzato in tutto il pianeta, è il 2003 SARS CoV, che non solo è soltanto “un’ipotesi di virus” ma soprattutto non è nemmeno definibile come coronavirus.
3 Febbraio 2020 : i ricercatori del Wuhan Institute of Virology pubblicano nella rivista Nature che il nuovo coronavirus che si sta diffondendo intorno al mondo è un virus derivato dai pipistrelli. Il report afferma che il SARS-CoV-2 è per il 96.2% identico alla sequenza genomica del coronavirus dei pipistrelli noto come RaTG13.
E’ importante qui evidenziare il fatto che il RATG13 è esattamente come il SARS CoV di Drosten “una ipotesi di virus” perché oltre a non essere mai stato isolato trattasi di un betacoronavirus zoonico, cioè limitato alle specie animali. Inoltre, la sequenza genomica del virus RaTG13 esattamente come per la truffa del SARS CoV 2 fatta da Drosten è stata ricostruita in silico dal campionamento metagenomico (cioè il campionamento è avvenuto sul posto e non mediante coltura cellulare). Il nome tecnico per questo tipo di ricostruzione è “chimera in silico”, cioè ricostruito al computer. Infatti non è mai stato confermato che RaTG13 esista in natura, che sia stato coltivato o isolato in alcun laboratorio, tantomeno che sia un agente patogeno umano vitale. Un virus vivo “RaTG13” non è mai stato rilevato in nessun campione di laboratorio del Wuhan Institute of Virology né in nessun altro laboratorio. Capite perciò che questo report pubblicato su Nature non solo non serve a nulla ma è soltanto funzionale alla narrazione favolesca di questo virus fantomatico che nessuno vede e nessuno conosce. Nel frattempo però migliaia di persone in Europa muoiono a causadi questo virus, come è possibile?
6 Febbraio 2020 Botao Xiao, un ricercatore di biomeccanica molecolare alla South China University of Technology, pubblica un articolo che afferma che “il coronavirus mortale ha probabilmente avuto origine da un laboratorio a Wuhan.” Xiao indica la causa nelle lacune di sicurezza del laboratorio e nel tipo di ricerca condotte nel laboratorio. Xiao ritirerà l’articolo poche settimane dopo su insistenza delle autorità Cinesi secondo le quali nessun incidente è avvenuto nel laboratorio di Wuhan.
9 febbraio 2020: In risposta alle critiche dell’ambasciatore Cinese che le affermazioni di Cotton
di 10 giorni prima sono “assolutamente folli”, il senatore pubblica un tweet “Ecco cosa non è una cospirazione e nemmeno una teoria, primo fatto: La Cina ha mentito riguardo il fatto che il virus è partito dal mercato di Wuhan. Altro fatto: il super laboratorio è a poche miglia dal mercato. Dove è iniziato? Non lo sappiamo. Ma le prove indicano voi e i vostri compagni comunisti. Adesso dovete aprire a scienziati internazionali competenti.
Da notare come questi commenti del Senatore Cotton, dia non solo per scontato che il virus esista e che la sua origine sia in Cina. Stiamo parlando di un senatore degli Stati Uniti che accusa un paese straniero di essere all’origine di una pandemia globale senza nessuna prova scientifica o di altro tipo a supporto. Nessuna.
16 febbraio 2020: Il senatore Cotton, in risposta ad un articolo del Washington Post che lo critica propone 4 scenari su Twitter: “1. origine naturale (ancora quella più probabile ma quasi sicuramente non dal mercato di Wuhan) 2) buona scienza cattiva sicurezza l’ipotesi è che stessero sperimentando una metodologia diagnostica e dei vaccini e la fuga del virus è stato un incidente. 3 cattiva scienza cattiva sicurezza (questa è l’ipotesi dell’arma biologica ingegnerizzata con una fuga accidentale) 4 Rilascio volontario (molto improbabile ma non da escludere finché non abbiamo le prove). Nessuna di queste sono “teorie” e certamente non sono teorie della cospirazione. Queste sono ipotesi che devono essere studiate alla luce dell’evidenza.
19 febbraio 2020: su Lancet viene pubblicata una dichiarazione da parte di un gruppo di 27 scienziati: “Siamo uniti per condannare fermamente le teorie del complotto che suggeriscono che il covid-19 non ha un’origine naturale”, afferma la dichiarazione. Gli scienziati “concludono in modo schiacciante che questo coronavirus ha avuto origine nella fauna selvatica”. La dichiarazione è stata redatta e organizzata da Peter Daszak, presidente della EcoHealth Alliance, che ha finanziato la ricerca presso il WIV con sovvenzioni del governo statunitense. (Tre firmatari da allora hanno affermato che un incidente di laboratorio è sufficientemente plausibile da meritare di essere preso in considerazione.)
Questa dichiarazione è particolarmente importante perché questi scienziati come tali, sanno benissimo che non esiste alcun nuovo virus.
11 marzo 2020: Scientific American pubblica un profilo del virologo Shi Zhengli, che dirige un gruppo che studia i coronavirus dei pipistrelli al WIV. “Non mi sarei mai aspettata che una cosa del genere accadesse a Wuhan, nella Cina centrale”, ha detto. Se il colpevole fosse il coronavirus, ricorda di aver pensato: “Potrebbero provenire dal nostro laboratorio?” L’articolo afferma che dopo la comparsa del virus, Shi ha esaminato freneticamente i registri del suo laboratorio degli ultimi anni per verificare l’eventuale cattiva gestione dei materiali sperimentali, ma “ha tirato un sospiro di sollievo quando sono arrivati i risultati: nessuna delle sequenze corrispondeva”. quelli dei virus che la sua squadra aveva campionato dalle caverne dei pipistrelli. Ha detto alla rivista: “Questo mi ha davvero tolto un peso dalla mente. Erano giorni che non chiudevo occhio”.
Questa notizia è molto importante perché ci dice che delle sequenze campionate in Cina nessuna è lontamente simile al pattern del virus di Drosten. Questo perché il virus di Drosten non solo non viene dalla Cina ma non è mai esistito.
17 marzo 2020: un’analisi pubblicata su Nature Medicine da un influente gruppo di scienziati afferma: “Sebbene le prove dimostrino che SARSCoV-2 non è un virus manipolato di proposito, è attualmente impossibile provare o confutare le altre teorie sulla sua origine qui descritte. Tuttavia, poiché abbiamo osservato tutte le caratteristiche degne di nota del SARS-CoV-2, incluso l’RBD [dominio di legame del recettore] ottimizzato e il sito di clivaggio polibasico, nei coronavirus correlati in natura, non crediamo che alcun tipo di scenario basato su laboratorio sia plausibile. “
Tenete presente che per stessa ammissione di Drosten, il SARS CoV2 che come sappiamo per ammissione dello stesso Drosten è il SARS CoV1 o 2003 SARS CoV ha solo il 50% delle caratteristiche dei coronavirus, il che non è sufficiente nemmeno a caratterizzarlo come tale.
La comunità dell’intelligence interviene
27 marzo 2020: una valutazione della Defense Intelligence Agency sull’origine del coronavirus viene aggiornata per includere la possibilità che il nuovo coronavirus sia emerso “accidentalmente” a causa di “pratiche di laboratorio non sicure”.
2 aprile 2020: David Ignatius, scrivendo sul Washington Post, osserva: “Il principale sospettato è la trasmissione ‘naturale’ dai pipistrelli agli esseri umani, forse attraverso mercati non igienici. Ma gli scienziati non escludono che un incidente avvenuto in un laboratorio di ricerca a Wuhan possa aver
diffuso un virus mortale proveniente dai pipistrelli che era stato raccolto per studi scientifici”.
14 aprile 2020: Josh Rogin, scrivendo su The Post, rivela che nel 2018, funzionari del Dipartimento di Stato hanno visitato il WIV e “hanno inviato due avvertimenti ufficiali a Washington sulla sicurezza inadeguata del laboratorio, che stava conducendo studi rischiosi sui coronavirus dei pipistrelli. I dispacci hanno alimentato discussioni all’interno del governo degli Stati Uniti sul fatto se questo o un altro laboratorio di Wuhan fosse la fonte del virus, anche se le prove conclusive devono ancora emergere”.
22 aprile 2020: Yuri Deigin, un imprenditore biotecnologico, in un lungo e dettagliato post su Medium , passa in rassegna la ricerca sul “guadagno di funzione ” condotta in laboratorio e conclude che “da un punto di vista tecnico, non sarebbe difficile per un virologo moderno creare una tensione tale” come il nuovo coronavirus. E aggiunge: “Vale la pena ripetere anche il punto opposto: neanche l’ipotesi inversa sull’origine esclusivamente naturale del virus ha ancora prove forti”.
L’uomo della strada ama imparare nuove espressioni che sottendono concetti scientifici capaci di spiegare un complotto governativo. “Il guadagno di funzione” che non significa un cazzo ha riempito la bocca dell’uomo della strada facendolo sentire consapevole della vera realtà dietro il complotto pandemico. La verità e cioè che non c’è mai stato nessun virus è molto più banale ma molto più agghiacciante se si pensa che sono stati sperimentati farmaci velenosi a miliardi di persone inconsapevoli.
24 aprile 2020: sotto la pressione della Casa Bianca, il National Institutes of Health revoca la sovvenzione alla EcoHealth Alliance che aveva finanziato lo studio sui coronavirus dei pipistrelli al WIV.
30 aprile 2020: il presidente Donald Trump dice ai giornalisti : “C’era la teoria dal laboratorio…ci sono molte teorie. Ma abbiamo persone che ci stanno lavorando molto attentamente…”
30 aprile 2020: in una rara dichiarazione , l’Ufficio del Direttore dell’intelligence nazionale afferma: “La comunità dell’intelligence concorda anche con l’ampio consenso scientifico secondo cui il virus COVID-19 non è stato creato dall’uomo o geneticamente modificato…. L’IC continuerà a esaminare rigorosamente le informazioni e l’intelligence emergenti per determinare se l’epidemia è iniziata attraverso il contatto con animali infetti o se è stata il risultato di un incidente in un laboratorio di Wuhan”.
[ Articolo del Washington Post: un laboratorio cinese ha condotto ricerche approfondite sui virus mortali dei pipistrelli, ma non ci sono prove di rilascio accidentale.
3 maggio 2020: il segretario di Stato Mike Pompeo afferma in un’intervista con ABC News: “Ci sono enormi prove che tutto ciò abbia avuto inizio da lì. … Ricordate, la Cina ha una storia di infezione del mondo e ha una storia di gestione di laboratori al di sotto degli standard. Queste non sono le prime volte in cui il mondo è esposto a virus a causa di fallimenti in un laboratorio cinese”.
18 maggio 2020: The Seeker, un utente anonimo di Twitter, pubblica una tesi medica descrivendo una miniera a Mojiang, nello Yunnan, dove i minatori si ammalarono di polmonite indotta da virus nel 2012.
4 giugno 2020: Milton Leitenberg , scrivendo sul Bulletin of the Atomic Scientists , passa in rassegna la storia della sicurezza di laboratorio e il tipo di ricerca condotta al WIV e sostiene che la teoria delle perdite di laboratorio non può essere facilmente respinta. “I pro e i contro riguardo alle due possibilità alternative: in primo luogo, che sia nato sul campo come un’evoluzione naturale, come sostengono molti virologi, o in secondo luogo, che potrebbe essere stata la conseguenza della ricerca sul coronavirus dei pipistrelli in una delle due ricerche di virologia istituti situati a Wuhan che hanno portato all’infezione di un ricercatore di laboratorio e alla successiva fuga, si basano ugualmente su deduzioni e congetture”, afferma.
Emergono nuove prove
4 luglio 2020: il Times di Londra riporta che un virus identico al 96% al coronavirus che causa
il covid-19 è stato trovato in una miniera di rame abbandonata in Cina nel 2012. La miniera di rame infestata da pipistrelli nella Cina sudoccidentale ospitava un coronavirus che ha lasciato sei uomini malati di polmonite, tre dei quali alla fine morirono, dopo essere stati incaricati di spalare il guano di pipistrello fuori dalla miniera. Questo virus è stato raccolto nel 2013 e poi conservato e studiato al WIV.
Tenete presente che questo articolo del Times in pratica ritira fuori la storia fritta e rifritta che è quella del virus RaTG13 proposta dai ricercatori del WIV pubblicata non si sa come su Nature nonostante sia acclarato che non è mai stato confermato che RaTG13 esista in natura, che sia stato coltivato o isolato in alcun laboratorio, tantomeno che sia un agente patogeno umano vitale. Un virus vivo “RaTG13” non è mai stato rilevato in nessun campione di laboratorio del Wuhan Institute of Virology né in nessun altro laboratorio.
28 luglio 2020: Jamie Metzl, ex funzionario della sicurezza nazionale dell’amministrazione Clinton,
scrive sul Wall Street Journal che “suggerendo che un’epidemia di coronavirus mortale da pipistrello si sia verificata casualmente vicino all’unico istituto di virologia di livello 4 in tutta la Cina, che stava studiando il parente più stretto conosciuto di quel virus esatto mette a dura prova la credulità. Chiede che “un’indagine forense completa debba includere il pieno accesso a tutti gli scienziati, ai campioni biologici, ai registri di laboratorio e ad altri materiali degli istituti di virologia di Wuhan e di altre organizzazioni cinesi rilevanti. Negare tale accesso dovrebbe essere considerato un’ammissione di colpa da parte di Pechino”.
31 luglio 2020: la rivista Science pubblica un’intervista con Shi Zhengli del WIV. Ha affermato che è impossibile che qualcuno nell’istituto sia stato infettato, affermando che “ad oggi, c’è ‘infezione zero’ per tutto il personale e gli studenti del nostro istituto”. Ha aggiunto: “L’affermazione del presidente Trump secondo cui il SARS-CoV-2 sarebbe trapelato dal nostro istituto contraddice totalmente i fatti. Mette a repentaglio e influenza il nostro lavoro accademico e la vita personale. Ci deve delle scuse”. Nell’intervista, ha ammesso che alcune ricerche sul coronavirus sono state condotte al livello di biosicurezza 2, non al più restrittivo BSL-4.
2 novembre 2020: David A. Relman, un microbiologo dell’Università di Stanford, scrive nei Proceedings of the National Academy of Sciences : “Nella ‘storia delle origini’ mancano molti dettagli chiave, inclusa una storia evolutiva recente plausibile e adeguatamente dettagliata del virus, l’identità e la provenienza dei suoi antenati più recenti e, sorprendentemente, il luogo, il tempo e il meccanismo di trasmissione della prima infezione umana”.
17 novembre 2020: viene pubblicato un autorevole articolo scritto da Rossana Segreto e Yuri Deigin: “La struttura genetica della SARS-CoV-2 non esclude un’origine di laboratorio”. Il documento osservava che “un ospite naturale, diretto o intermedio, non è stato ancora identificato”. Sostiene che alcune caratteristiche del coronavirus “potrebbero essere il risultato di tecniche di manipolazione di laboratorio come la mutagenesi sito-diretta. È meno probabile che l’acquisizione di entrambe le caratteristiche uniche da parte del SARS-CoV-2 più o meno simultaneamente sia naturale o causata solo dal passaggio seriale cellula/animale”. Il documento concludeva: “Sulla base della nostra analisi, un’origine artificiale della SARS-CoV-2 non è una teoria del complotto infondata che deve essere condannata”, facendo riferimento alla dichiarazione di Lancet di febbraio.
17 novembre 2020: I ricercatori del WIV, tra cui Shi, pubblicano un addendum al loro rapporto del 3 febbraio su Nature, riconoscendo che RaTG13, il coronavirus del pipistrello strettamente associato al coronavirus, è stato trovato in una grotta mineraria dopo che diversi pazienti si erano ammalati di “grave malattie respiratorie” nel 2012 mentre puliva la grotta.
[Opinione del Washington Post: non potremo scoprire le origini della pandemia se la polizia del pensiero cinese continua a tenere d’occhio gli scienziati ]
4 gennaio 2021: la rivista New York pubblica un lungo articolo di Nicholson Baker, che esamina le prove e conclude che lo scenario della fuga di dati dal laboratorio è più convincente di quanto si credesse in precedenza.
15 gennaio 2021: Alcuni giorni prima che Trump lasci l’incarico, il Dipartimento di Stato pubblica una ” scheda informativa ” sul WIV in cui si afferma: “Il governo degli Stati Uniti ha motivo di credere che diversi ricercatori all’interno del WIV si siano ammalati nell’autunno 2019, prima del primo caso identificato di l’epidemia, con sintomi coerenti sia con il covid-19 che con le comuni malattie stagionali. … Il WIV ha un record pubblicato di conduzione di ricerche sul “guadagno di funzione” per progettare virus chimerici. Ma il WIV non è stato trasparente o coerente riguardo al suo studio sui virus più simili al virus covid-19, incluso “RaTG13”, che ha campionato da una grotta nella provincia dello Yunnan nel 2013 dopo che diversi minatori morirono di malattie simili alla SARS. “
20 gennaio 2021: Joe Biden diventa presidente.
9 febbraio 2021: un rapporto congiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Cina dichiara: “I risultati suggeriscono che è estremamente improbabile che l’ipotesi dell’incidente di laboratorio spieghi l’introduzione del virus nella popolazione umana”.
11 febbraio 2021: il segretario generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus rifiuta di escludere lo scenario di una fuga di dati dal laboratorio. “Sono state sollevate alcune domande sul fatto che alcune ipotesi siano state scartate”, ha detto . “Ci tengo a precisare che tutte le ipotesi restano aperte e necessitano di ulteriori approfondimenti”.
19 febbraio 2021: il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan rilascia una dichiarazione sul rapporto dell’OMS: “Siamo profondamente preoccupati per il modo in cui sono stati comunicati i primi risultati dell’indagine sul COVID19 e abbiamo domande sul processo utilizzato per raggiungerli. È fondamentale che questo rapporto sia indipendente, con i risultati degli esperti esenti da interventi o alterazioni da parte del governo cinese. Per comprendere meglio questa pandemia e prepararsi alla prossima, la Cina deve rendere disponibili i suoi dati fin dai primi giorni dell’epidemia”.
4 marzo 2021: eminenti scienziati di tutto il mondo, in una lettera aperta all’OMS , chiedono una nuova indagine sulle origini del virus, affermando che l’indagine precedente era viziata. La lettera descriveva dettagliatamente gli elementi di un’indagine “completa e senza restrizioni”. (Ulteriori lettere verranno rilasciate il 7 e il 30 aprile).
22 marzo 2021: il quotidiano australiano riporta : “I ricercatori dell’Istituto di virologia di Wuhan che lavoravano sui coronavirus sono stati ricoverati in ospedale con sintomi coerenti con il covid-19 all’inizio di novembre 2019 in quello che i funzionari statunitensi sospettano potrebbe essere stato il primo focolaio”.
28 marzo 2021: “60 Minutes” trasmette un rapporto sulle domande persistenti sulle origini del coronavirus, con la partecipazione di Metzl e dell’ex vice consigliere per la sicurezza nazionale Matt Pottinger. “C’era un ordine diretto da Pechino di distruggere tutti i campioni virali – e loro non si sono offerti volontari per condividere le sequenze genetiche”,dice Pottinger, citando informazioni di intelligence declassificate.
5 maggio 2021: l’ex reporter scientifico del New York Times Nicholas Wade, scrivendo sul Bulletin of the Atomic Scientists , esamina le prove e sostiene con forza la teoria delle perdite di laboratorio. Si concentra in particolare sul sito di scissione della furina, che aumenta l’infettività virale per le cellule umane. La sua analisi produce questa citazione di David Baltimore, virologo ed ex presidente del California Institute of Technology: “Quando ho visto per la prima volta il sito di scissione della furina nella sequenza virale, con i suoi codoni di arginina, ho detto a mia moglie che era la prova decisiva”. per l’origine del virus. Queste caratteristiche rappresentano una potente sfida all’idea di un’origine naturale per la SARS2”.
Questa gente non sa di cosa parla. Non esiste uno studio che dimostri l’isolamento del SARS CoV2 perché l’unico esistente, cioè Drosten et al, si rifà al pattern genomico del virus della SARS, scoperto nel 2003 dallo stesso Christian Drosten e per sua stessa ammissione il virus da lui scoperto non è nemmeno un virus ma “una ipotesi di virus, che potrebbe avere un ruolo nel causare la SARS”. Non so se vi rendete conto della magnitudine della presa per il culo.
14 maggio 2021: diciotto eminenti scienziati pubblicano una lettera sulla rivista Science, affermando che è necessaria una nuova indagine perché “le teorie del rilascio accidentale da un laboratorio e dello spillover zoonotico rimangono entrambe valide”. Uno dei firmatari è Ralph Baric, un virologo che ha lavorato a stretto contatto con Shi.
17 maggio 2021: un altro ex reporter scientifico del New York Times, Donald G. McNeil Jr., pubblica su Medium: “Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la teoria delle perdite di laboratorio”. Cita W. Ian Lipkin della Columbia University – che aveva firmato la lettera del marzo 2020 su Nature Medicine – che affermava che la sua mente era cambiata alla luce delle nuove informazioni
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