I due Paesi chiudono al turismo da e per le nostre frontiere, considerandoci “terra di contagio”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha già detto che non accetterà “accordi bilaterali che possano creare percorsi turistici privilegiati”
Le compagnie aeree stanno rapidamente riorganizzando l’operativo voli saltato in poche ore a marzo a seguito dell’emergenza coronavirus e i tour operator di mezza Europa stanno velocemente allestendo le offerte per le vacanze al mare sfruttando i cosiddetti ‘corridoi turistici’. Tra Austria, Francia, Svizzera e Germania, come annunciato, le frontiere saranno riaperte dal 15 giugno anche se ci sarà possibilità di viaggio già da sabato perché alle frontiere tedesche i controllo saranno casuali. In tutto questo non c’è l’Italia, esclusa sia dalla Germania che dall’Austria.
Il Bel Paese, seppur i casi e i decessi siano diminuiti, è ancora considerato “terra di contagio”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha già detto che non accetterà “accordi bilaterali che possano creare percorsi turistici privilegiati”; e ha trattato il tema con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, perché “i corridoi sarebbero la distruzione del mercato e significherebbe che all’interno dell’Ue il turismo verrebbe determinato e condizionato da accordi bilaterali”.
Restando a Bruxelles e dintorni, tra Belgio e Paesi Bassi ai confini terrestri sono stati attuati controlli saltuari mentre le frontiere col Lussemburgo sono aperte. Sulla ‘black list’ oltre all’Italia c’è la Spagna, altra nazione a forte richiamo per il turismo.
L’Italia è storicamente il Paese più frequentato dai vacanzieri tedeschi, circa 12,2 milioni. Da domani tra Austria e Germania le frontiere saranno aperte per motivi di lavoro, visite ai parenti e agricoltura mentre dal 15 giugno i confini saranno completi aperti. L’Austria in vista dell’estate potrebbe attuare i ‘corridoi turistici’ anche con le vicine Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e soprattutto Slovenia, alternativa all’Italia perché c’è ampia offerta per soggiorni al mare.
Il governo di Vienna da domani inizierà una veloce ripresa proprio in chiave turismo: apriranno i ristoranti e le caffetterie (il venerdì potranno restare aperte fino alle ore 23), dal 15 ritorneranno ad essere visitabili gli zoo (Tiergarden) e il 29 riapriranno gli hotel e le strutture per il tempo libero.
Nel contesto dei confini, c’è sempre quello storicamente ‘molto caldo’ del Brennero tra Tirolo e Alto Adige. La Provincia di Bolzano sta facendo pressione su Roma per poter riattivare, oltre che per motivi di studio, lavoro e salute, le frontiera facendo leva sulla regione europea dell’Euregio. Se Vienna e Roma riusciranno ad accordarsi – compito che spetta ai ministeri degli Affari esteri – nell’apertura transfrontaliera rientrerebbe anche il Trentino.
La Germania è pronta ad aprire lo storico ‘corridoio’ con la Danimarca ma attende il via libera da Copenhagen. Nel frattempo c’e’ gia’ l’accordo con Lussemburgo e Francia. Nei Laender tedeschi viene lanciata la Croazia come meta alternativa all’Italia che si puo’ raggiungere in auto. Lo slogan lanciato è ‘Straende ohne Covid’, ovvero ‘spiagge Covid free’. In corso colloqui per offerte turistiche tra Germania e Spagna, soprattutto per le isole di Maiorca, Minorca e Ibiza molto meno colpite dalla pandemia rispetto alla terraferma.
La compagnia di bandiera Lufthansa ha annunciato che riprenderà i collegamenti con Maiorca da giugno e anche altri tour operator vorrebbero includere le Baleari nella loro offerta estiva. Seppur esista una Reisewarnung (‘avviso di viaggio’) imposta da Berlino, ci sono contatti con la Turchia per portare turisti ad Antalya e sulla Costa Turchese.
Un ‘corridoio turistico’ senza quarantene potrebbe essere attuato tra Francia e Regno Unito. Da domani non ci saranno più controlli tra la Repubbliche Baltiche, ovvero si potrà viaggiare liberamente tra Estonia, Lettonia e Lituania. Malta, altra meta turistica, ipotizza corridoi con Nazioni dove la pandemia non è stata così violenta. Sul fronte della Grecia, seconda Nazione d’Europa dopo Cipro che vive sul turismo, il governo di Atene sta spingendo per aprire “corridoi” anche perché entro fine maggio siti archeologici e ristorazione potranno nuovamente accogliere persone.
Dalla Germania i voli di linea saranno riattivati su Atene da giovedì, da fine mese su Creta. La Grecia sta valutando di attuare accordi anche con Paesi che nel complesso hanno avuto pochi casi di coronavirus, quali Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Danimarca, Norvegia, e la stessa Cipro.
Fonte: Agi
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