Il termine giusto non è No Vax ma No Speriment
Avevano lasciato il lavoro per non cedere al green pass. Hanno presentato ricorso al giudice di pace, ma l’amministrazione ha deciso di non presentarsi in giudizio e mediare tra avvocati
Era il 15 ottobre del 2021, quando il sindaco Sergio Giordani e l’assessora Francesca Benciolini varcarono per primi i cancelli di Palazzo Moroni col green pass. Da quel momento divenne obbligatorio per presentarsi a lavoro. Dietro di loro centinaia di dipendenti, ma alcuni di loro si opposero (circa una quarantina) decidendo di non timbrare il cartellino. Per tutto il periodo di validità del green pass non andarono a lavorare e furono quindi sospesi, rinunciando ad una parte di stipendio pur di portare avanti i propri principi. Ora però due di loro hanno deciso di rivolgersi al giudice del lavoro per vedersi riconosciuti i soldi mai percepiti. Davanti al ricorso, l’amministrazione ha valutato con l’avvocatura civica e il settore Risorse Umane cosa fare e se proseguire nella battaglia legale, decidendo però di transare e staccare un bonifico di circa 3000 euro (di 1200 e 800 euro), di cui 1000 di contributo per le spese legali. L’amministrazione quindi ha preferito non procedere contro i dipendenti “No Vax” e trovare un accordo bonario.