Alcune organizzazioni hanno presentato un’analisi scientifica e legale alla Corte di giustizia europea, evidenziando che la Commissione e le agenzie scientifiche dell’Ue avrebbero sistematicamente escluso studi scientifici critici che riportavano tutti gli effetti avversi causati dal glifosato, concludendo piuttosto che il glifosato sia sicuro. Pertanto, le ONG chiedono l’intervento della Corte
Hanno usato argomentazioni scientificamente infondate oppure hanno minimizzato gli effetti dannosi del glifosato applicando, ad esempio, metodologie statistiche inadeguate. Così facendo, hanno violato le loro stesse linee guida e i protocolli internazionali.
Per questo motivo il Pesticide action network (Pan) Europe e i suoi membri – ClientEarth, Générations Futures, Global 2000, Pesticide action network Germania e Olanda – hanno presentato un ricorso alla Corte di giustizia europea per contestare l’approvazione del glifosato da parte dell’Unione europea per altri 10 anni.
Ne abbiamo parlato qui: Glifosato, la Commissione europea autorizza l’uso del pericoloso erbicida per altri 10 anni
L’erbicida più utilizzato al mondo in realtà è stato collegato a gravi rischi per la salute e l’ambiente, tra cui cancro, disturbi riproduttivi e malattie neurologiche. Essendo stato riapprovato per 10 anni, continuerà ad essere utilizzato ampiamente in tutta Europa, seppure l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) lo abbia classificato come “probabilmente cancerogeno per l’uomo” già nel 2015. Tanto che, ai sensi del diritto dell’Ue, l’uso dei pesticidi con questa classificazione di pericolo dovrebbe essere vietato, ma le valutazioni del rischio dell’UE del 2017 e del 2023 hanno concluso che il glifosato non presenta rischi significativi per la salute, il che gli consente di rimanere uno degli erbicidi più utilizzati in Europa e nel mondo.
Cosa è accaduto
A gennaio scorso le ONG avevano chiesto alla Commissione di rivedere la decisione di riapprovare il glifosato fino al 2033, perché viola le disposizioni del diritto dell’Ue e in particolare il regolamento (CE) n. 1107/2009.
In risposta, la Commissione ha formalmente respinto la richiesta di riesame nel settembre 2024 e ora le ONG stanno ufficialmente presentando un ricorso in tribunale.
Le agenzie scientifiche dell’UE stanno piegando le regole per concludere che il glifosato è sicuro. Numerosi studi scientifici, anche dell’industria stessa, lo collegano chiaramente a gravi effetti avversi, come il cancro e potenzialmente malattie neurologiche, afferma Angeliki Lysimachou, responsabile della scienza e delle politiche di PAN Europe.
Utilizzando intenzionalmente metodi statistici meno sensibili, respingendo le prove scientifiche critiche e trascurando la ricerca pionieristica sul cancro, l’UE sta venendo meno al suo dovere di proteggere la salute pubblica. Non possiamo tacere su questo tema: si tratta di salvaguardare la salute delle generazioni attuali e future.
Le ONG si sono concentrate su quelle che hanno identificato come le carenze più significative nella valutazione del rischio del glifosato nell’Ue e nell’ambito della loro analisi le organizzazioni hanno presentato alla Corte i seguenti importanti risultati:
- le preoccupazioni sollevate dagli esperti di neurotossicità sono state ignorate. Le lettere ottenute da PAN Europe attraverso una richiesta di accesso ai documenti rivelano che gli scienziati avevano avvertito la Commissione Europea, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e l’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA) dei potenziali legami del glifosato con il morbo di Parkinson e la neurotossicità dello sviluppo, rilevante per l’autismo e le carenze cognitive nei bambini. Le lettere criticano le autorità dell’UE per non aver confutato questi rischi
- nella loro risposta, la Commissione e l’Agenzia europea per le sostanze chimiche si basano in larga misura sull’analisi del cancro di Kenny Crump, un consulente privato con una storia di difesa delle industrie legati al piombo, all’amianto e al benzene. Crump liquida tutti i tumori indotti dal glifosato come “falsi positivi”, cercando di minare la credibilità della valutazione di altri scienziati, compresi quelli dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’OMS
- “Manipolazione” statistica: i valutatori del rischio dell’Ue hanno utilizzato test statistici negli studi sul cancro al glifosato progettati per esaminare i potenziali effetti terapeutici, riducendo la potenza del test
- IARC, nella sua Raccomandazioni per le priorità 2025-2029, ha rivisto la recente letteratura scientifica sul glifosato e il cancro e ha concluso che “le prove esistenti non sembrano sostenere un cambiamento nella classificazione“. Di conseguenza, la classificazione come “probabilmente cancerogena per l’uomo” rimane, mentre l’ECHA ha rifiutato tale classificazione, basando la sua decisione su quelli che possono essere descritti come dati “manipolati”
Dunque PAN e i suoi membri chiedono alla Corte Ue di fermare la decisione della Commissione. Staremo a vedere che accade.
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