Qualcuno potrebbe gentilmente spiegare come si può entrare in un luogo privato a verificare la temperatura senza violare il domicilio e la proprietà privata, beni tutelati costituzionalmente?
Per entrare in casa delle persone, è necessario avere uno strumento normativo IDONEO che consente di farlo, soprattutto per vincere eventuali resistenze legittime del proprietario e si può fare SOLO ED ESCLUSIVAMENTE nei casi PREVISTI dalla legge che mi permette di violare il domicilio e la proprietà privata del cittadino quali, ad esempio, eseguire delle perquisizioni (d’iniziativa o delegate ma tutte previste dalla legge, con tanto di obbligo di verbalizzare le operazioni compiute, con tanto di convalida da parte della magistratura), impedire dei reati o delle catastrofi (violenze in atto, incendi, etc).
Altrimenti, fuori dai casi previsti, si suona, si chiede gentilmente di potersi accomodare in casa per parlare, per notifica atti o per ciò che servive.
Se il proprietario è gentile, ci si accomodava dentro.
Altrimenti, si fa tutto sulla soglia o fuori di casa.
Quindi, mi chiedo:
Quale LEGGE verrà emanata per violare il mio domicilio, quello del mio ufficio o del mio condominio o di qualsivoglia altra Proprietà PRIVATA e permettere così l’accesso per verificare i termostati?
Perché se credete che basti un Decreto Ministeriale, un articolo di giornale o la vs. simpatica presenza, rimarrete al cancello o sulla soglia…
Art. di FanPage
Cosa succede se non abbassi il termosifone a 19 gradi quest’inverno: ecco come saranno i controlli
Il piano del ministro Cingolani è chiaro: giù i termosifoni di un grado, ovunque, per risparmiare gas. Anche nelle abitazioni private. In autunno e inverno scatteranno i controlli da parte della Polizia locale.
Il governo sembra aver tracciato la strada per affrontare l’autunno e l’inverno. L’obiettivo è risparmiare il gas per affrontare le stagioni più fredde dell’anno senza andare in emergenza: perciò il ministro Cingolani ha preparato un piano, che la prossima settimana dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri sotto forma di decreto e dovrebbe essere approvato dal governo Draghi. Da ottobre i termosifoni dovranno essere abbassati di un grado in tutti gli edifici pubblici, ma anche nelle abitazioni private. Si passa da 20 gradi a 19, obbligatoriamente. Il tutto mentre si continuano a riempire gli stoccaggi poco alla volta, con l’obiettivo di arrivare al 90% entro l’autunno e affrontare così più serenamente il resto dell’anno.
La domanda, però, è: cosa rischia chi non abbassa il termosifone? E soprattutto chi fa i controlli? Il piano non è ancora definitivo, ma bisogna fare subito una distinzione: negli edifici pubblici – dagli uffici alle scuole – il termostato sarà obbligatoriamente regolato a 19 gradi. Ma attenzione: tutto ciò varrà anche per gli uffici privati, che saranno controllati così come quelli statali. E dato che la regola varrà anche per le abitazioni private, i controlli arriveranno anche nelle case.
La Polizia locale non potrà bussare certo casa per casa per controllare il termostato dei singoli appartamenti, perciò ci si concentrerà – molto probabilmente – sulle abitazioni con il riscaldamento centralizzato. Spetterà agli amministratori di condominio monitorare la temperatura. In ogni caso i controlli saranno a campione, nelle abitazioni private così come negli altri tipi di edifici.
Per quanto riguarda le case con il riscaldamento autonomo, invece, i controlli diventano effettivamente una chimera. Non che negli altri casi siano realistici, ma la verifica porta a porta è chiaramente irrealizzabile. Perciò il governo punta – contestualmente – anche su una forte persuasione a seguire le regole. Sono pronti spot e campagne di sensibilizzazione sul risparmio energetico.
Per quanto riguarda le multe e sanzioni, invece, al momento tutto tace. Il governo sta ancora riflettendo sulla stesura del decreto, ma è evidente che – in qualche modo – sarà prevista una sanzione per chi non rispetta la regola.
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