Il suo nome evoca un viaggio oscuro che alcuni, quali l”esperto” di religioni Massimo Introvigne, hanno provato a liquidare come una storia del tutto falsa, frutto della fervida fantasia di qualche mente letteraria.
E invece la storia è terribilmente vera tanto che la Chiesa se ne interessò molto da vicino dopo l’uscita in francese dell’opera nel 1885 e incaricò monsignor Augusto Moglioni di scrivere una traduzione di questo libro.
Si tratta del libro rivelazione di Clotilde Bersone, una donna che sembrava essere predestinata ad essere una eletta delle logge massoniche sin dai primi anni della sua vita.
Suo padre, massone di alto livello e membro della loggia degli Illuminati a Costantinopoli, aveva abbandonato Clotilde quando questa era ancora una bimba per andarsene altrove e inseguire i suoi sogni di potere nel seno delle massonerie più importanti del pianeta.
La giovane si ricongiungerà al padre proprio nella antica capitale dell’impero romano d’Oriente a 18 anni, nel 1874, e iniziò a frequentare le logge massoniche dal per restarne poi profondamente disgustata.
Clotilde nel suo libro riconosce subito che non aveva alcuna protezione o vero insegnamento per comprendere cosa aveva di fronte.
La sua educazione era stata di stampo prettamente secolare. In quel periodo, ad unità d’Italia già avvenuta, dopo il 1871, si stava diffondendo un nuovo pensiero nelle scuole di natura esclusivamente scientista, laico, e soprattutto profondamente anticattolico.
Clotilde era stata educata a coltivare il libero pensiero sulla scia dei pensatori illuministi quali Rousseau e Voltaire che ancora oggi sono i capisaldi di tutta la presente scuola post-sessantottina europea modellata sulle idee del secolo dei lumi.
Non si studia più la Bibbia e non si insegna più che l’uomo è una creatura di Dio, ma si è fatta largo la teoria del massone Darwin che affermava che l’uomo derivava dalla scimmia – forse nel suo caso era vero – e che aveva anche uno stretto rapporto con Karl Marx, al secolo Mordechai Levy, altro massone di origini ebraiche.
Talmente alta era la stima tra i due che il “fondatore” del comunismo aveva mandato al padre dell’evoluzionismo una copia del suo “Il Capitale” nel quale c’erano delle idee prese in larga parte da altri filosofi collettivisti del secolo precedente, su tutti, Adam Weishaupt, il fondatore della loggia massonica degli Illuminati.
La Bersone piomba in questo mondo senza la corazza della fede e inizia ad avvicinarsi alla massoneria animata forse più che altro da uno spirito di curiosità e di sfida nei confronti di quegli uomini che sedevano ai gradini più alti di questa setta.
Il padre voleva portarla con sé, per iniziarla ai riti massonici e servirsi di lei probabilmente per ascendere ancora di più i gradini delle logge.
L’ingresso nell’alta massoneria della Bersone
Il primo impatto con gli arredi della loggia massonica nella quale Clotilde entra a Costantinopoli è senz’altro traumatico.
La donna si trova circondata da arredi a dir poco inquietanti e chiaramente di natura occulta e satanica.
Lei stessa descrive così quello che vide in quell’occasione.
“In mezzo alla Loggia, d’improvviso mi arrestai, sorpresa; quantunque mio padre si sforzasse di distogliermene, rimasi come bloccata dinanzi ad una bestia strana, di marmo bianco, distesa su un piedistallo, in un’attitudine minacciosa. Uno scettro e una corona spezzati sotto le sue zampe anteriori, e una tiara sotto le zampe posteriori: con sette teste, a volto quasi umano; alcune sembravano di leone senza però rassomigliarvi; altre con delle corna. Una vita strana, indefinibile, emanava da quel mostro, il cui multiplo sguardo sembrava essersi avvinto al mio e mi affascinava… “E’ il Dragone – disse mio padre con voce sorda – qui, lo chiamano Idra, l’Idra della cabala e degli Illuminati.”
Questa scena è straordinariamente simile a quella di fronte alla quale si trovarono i servitori della nobile famiglia romana dei Borghese.
A raccontare questo aneddoto è stato un altro pentito della massoneria, Domenico Margiotta, che ha lasciato una ricca, e ben nascosta dalla storiografia liberale, raccolta di opere nelle quali denuncia tutti gli intrighi della massoneria al tempo del Risorgimento e come solo e soltanto la forza della libera muratoria, assieme all’appoggio della famigerata famiglia di banchieri Rothschild, permise di uccidere diversi monarchi degli Stati pre-unitari e di togliere allo Stato pontificio i suoi possedimenti.

Il massone pentito Domenico Margiotta
I risorgimentali non erano certo animati da nobili intenti “patriottici” come volevano far credere ma erano piuttosto tutti mossi dal comune odio contro la Chiesa Cattolica, quella istituzione che ai loro occhi rappresentava il sommo ostacolo verso la cosiddetta Repubblica universale.
Margiotta scrive quando accadde dentro il palazzo Borghese che era stato dato in uso ad Adriano Lemmi, un altro famigerato personaggio del quale si è parlato in diverse occasioni.
Lemmi era il protetto del massone Giuseppe Mazzini, e dopo la morte di quest’ultimo nel 1872, il suo potere all’interno della massoneria italiana e internazionale crescerà a dismisura tanto da diventare egli stesso il capo supremo della massoneria mondiale in virtù della sua segreta adesione al rito palladiano, una sorta di superloggia alla quale appartengono soltanto pochissimi iniziati, le vere menti della massoneria.
Nell’opera di Margiotta intitolata “Le palladisme” si legge che la famiglia Borghese voleva tornare nuovamente in possesso del suo palazzo, ma gli uomini di Lemmi erano restii a lasciar entrare i servitori della nobile casata in una stanza che era chiusa.
I servitori del capo della massoneria alla fine dovettero cedere e lasciarono entrare gli uomini dei Borghese che si trovarono di fronte una scena raccapricciante.
La stanza era adornata alle pareti da drappi rossi e neri. In fondo ad essa, c’era una raffigurazione nientemeno che di Satana, e sotto questa c’era un altare sopra il quale si praticavano i vari sacrileghi riti seguiti dai massoni, specialmente quelli di grado più alto.
La verità che trapela da questa rivelazione è inequivocabile.
La massoneria ai vari iniziati di rango inferiore non rivela mai apertamente cosa essa davvero adora.
Preferisce trincerarsi dietro la criptica espressione del “Grande Architetto dell’Universo”, una entità misterica dietro la quale in realtà non si cela altro che Lucifero, l’angelo caduto.
Ai vari aspiranti massoni non viene mai detta subito tale verità nel timore di poterli spaventare e far rivelare al mondo esterno l’inconfessabile segreto della libera muratoria.
Soltanto dopo un attento processo di “valutazione” interna da parte dei capi della massoneria si giudica il candidato più adatto per salire i gradini dei 33 gradi, e anche oltre, che portano alla rivelazione suprema e ultima della natura luciferiana e anticristiana di questa organizzazione.
Il grado superiore segreto della massoneria
Clotilde Bersone ebbe questo “privilegio”.
I vari capi degli Illuminati fondati nel 1776 dal citato Weishaupt avevano chiesto a suo padre di portare la giovane in loggia perché la si voleva iniziare ai misteri più nascosti dell’alta massoneria e la si voleva usare meglio per gli scopi dell’organizzazione.
Una volta superato lo choc di vedere che ai gradi più alti della massoneria si venera apertamente il dragone, ovvero Satana, Clotilde entra in un’altra stanza nella quale trova il quadro di un personaggio citato poco fa, ovvero Giuseppe Mazzini.
La Bersone narra così quello che vide.
“Era il ritratto di Giuseppe Mazzini, capo supremo dell’Antica Carboneria, poi del Consiglio dei Maestri Perfetti da dove si era originata questa nuova sètta di Illuminai Superiori che presiedeva, a sua volta, su tutti i massoni dei gradi inferiori. Mazzini, ritto, s’appoggiava a un Dragone come quello della sala. Teneva in mano una corona reale, da cui sembrava strapparne ad un ad una le gemme, con un ghigno sarcastico e crudele. Ai sui piedi il suolo era cosparso di crani e ancora coperti o di mitra o di diadema. dietro il tribuno, si ergeva una donna, fluida e bianca, che con una mano porge a a Mazzini una coppa piena di sangue fino all’orlo, e nell’altra teneva un globo terrestre, al piede s’avvinghiava un serpente, Mazzini indossava un magnifico costume che, poi, ho veduto essere quello del Grand’Oriente delle Grandi Logge degli Illuminati.”

Giuseppe Mazzini
La testimonianza dell’aspirante massona acquista ancora più credibilità perché essa coincide perfettamente con quanto rivelato da Domenico Margiotta nella sua produzione saggistica sulla massoneria di alto livello.
Giuseppe Mazzini fino agli ultimi anni della sua vita era appunto parte di quel circolo segreto, il cosiddetto e già citato rito palladiano, del quale facevano parte anche personaggi come Albert Pike che fino alla sua morte è stato il leader universale della massoneria prima di lasciare il testimone ad Adriano Lemmi, discepolo dello stesso Mazzini.
La Bersone era entrata, per così dire, nel “sancta sanctorum” della massoneria più alta, il livello superiore che governava ogni singola loggia del mondo e del quale soltanto pochissimi eletti sono a conoscenza.
La massoneria, come si vede, fa credere al pubblico esterno che i suoi capi siano i cosiddetti Gran maestri del 33° grado, ma al di sopra di essi ci sono i veri burattinai delle logge che impartiscono nel segreto più assoluto a tutti le varie direttive da eseguire.
Tempo addietro qualche magistrato, come Agostino Cordova, si stava avvicinando al piano più elevato delle logge massoniche prima appunto di essere fermato da altri magistrati come la moglie di Bruno Vespa, Augusta Iannini, che gli sfilarono e l’archiviarono in quel porto delle nebbie che è la procura di Roma.
Una volta entrata a contatto con quel mondo orribile, Clotilde sembra voler iniziare a scalare il potere di quelle logge segrete per vedere fino a dove esso si spinge e mentre lo fa sembra coltivare al tempo stesso il segreto intento di uno spirito di rivalsa nei confronti di quegli uomini che disprezzava.
I riti satanici dei leader della libera muratoria
Iniziano così i riti più abominevoli che si possano immaginare.
La donna dopo essere stata marchiata a fuoco dal suo amante e massone di altissimo grado, il futuro presidente degli Stati Uniti, James Garfield, e dopo aver eseguito un omicidio rituale è costretta ad eseguire gli ordini dei suoi superiori senza discutere.
E’ così che viene chiamata un giorno a procurarsi delle ostie durante la settimana Santa per mettere in atto una serie di riti dissacratori così tanto amati dai massoni.
Clotilde riluttante esegue e narra quello che viene fatto con queste ostie durante il giorno della Passione di Cristo.
“Confondendomi deliberatamente all’afflusso degli Affiliati, che in silenzio si recavano al piano superiore, mi trovai nella Camera Verde, ove aspettammo gli Iniziati e gli Adepti. Appena giunti, si iniziò, se così si può osar dire, la festa, con una cerimonia comune. Al muro della sala, dal lato del Posto di vigilanza, era addossato un altare di marmo bianco, il cui centro portava un incavo. Al di sopra, giaceva un agnello, anch’esso di marmo; la sua testa era coronata di spine e le zampe trafitte da chiodi, il cuore trapassato da una lancia. Non c’era bisogno di spiegare questo simbolismo. Il Dragone e l’Agnello; il Cristo e l’Anticristo: tutto il vero segreto della Massoneria universale era là, schiacciando i miei occhi che non volevano vedere. Ed é per questo che questa festa della crocifissione è la Pasqua trionfale delle Logge; per questo tutte le Logge, in luogo della domenica dei cristiani, sognano, un po’ dappertutto sulla terra, di fare del venerdì il loro giorno di riposo e di baldoria per commemorare la loro vittoria. Quando furono tutti riuniti e disposti dinanzi questo apparato, un Fratello postulante, salendo l’altare, afferrò un agnello vivo, lo scannò e, metodicamente, lo trafisse con tutti gli strumenti della Passione, come nell’Agnello di marmo. Ne distaccò poi la testa, i piedi e il cuore, cinicamente e sapientemente seviziati dalle sue mani, e questi pezzi gettò, come per purificar tutto col fuoco, nel braciere di bronzo, dove fu immerso nella coppa di marmo, come per purificare tutto con l’acqua. Il sacrificatore, allora, si lavò le mani nel sangue che riempiva la cavità in mezzo all’altare; afferrò il ciborio, ne consumò l’Ostia consacrata, stritolò e insozzò a suo piacimento le altre ostie, recitando in ebraico la parodia di un testo sacro: “Non sei più tu che vivi, ma io che vivo in te, e t’immolo con le tue stesse mani”!
I signori che governano la massoneria, come si vede, sono gli uomini più degenerati e corrotti che il genere umano abbia mai visto.
Il Venerdì Santo che per i cristiani e i cattolici è un giorno di penitenza e di ringraziamento per il sacrificio offerto da Gesù sulla croce, per i liberi muratori è un giorno da oltraggiare con un sacrificio blasfemo di un agnello, parodia del Cristo agli occhi dei massoni, seguito poi da una dissacrazione dell’ostia consacrata che rappresenta il corpo di Cristo.
Nelle pagine di Pasque di Sangue, il libro “proibito” di Ariel Toaff, si narra di sacrifici simili da parte delle comunità ebraiche nei secoli passati che utilizzavano sacrificare alcuni bambini, come riferisce tra gli altri il pittore ebreo Israel Wolfgang, per dissanguarli e oltraggiare ancora una volta la morte di Cristo sulla croce.
Tolto ogni orpello misterico ed esoterico, la massoneria si rivela per essere null’altro che una espressione del satanismo più sfrenato e sacrilego praticato dalle varie “elite” che governano questa setta satanica.
La Bersone dopo aver assistito a questo ripugnante atto partecipa all’atto successivo che vede un altro bestiale omicidio rituale di un malcapitato portato nella stanza del sacrificio, seguito poi da un’altra profanazione delle ostie e del crocefisso spezzato e gettato sulla tavola imbandita nella quale i vari appartenenti a questo grado più elevato della massoneria brindavano alla morte del papa e alla morte della Chiesa Cattolica.
Se c’era un massimo livello di degradazione morale e spirituale, quello era il quale era arrivata la giovane donna piombata nelle viscere della più spinta depravazione satanica.
Qualcosa però inizia a cambiare nell’animo di Clotilde. Dopo aver invocato più volte Satana, si rende conto che questi non è altro che un falso dio e che invece è Cristo il vero Dio al quale l’angelo caduto deve soggiacere.
La sua ribellione viene notata dagli altri massoni e viene allontanata e rinchiusa in una casa di tolleranza per punizione nella quale rimane incinta, ma ormai la conversione della donna è inarrestabile.
Risoluta nel non voler consegnare il suo bambino al Moloch, e la donne cita esplicitamente la divinità ebraico-babilonese alla quale si sacrificavano gli infanti, la Bersone decide di prendere i voti, diviene suora, e rivela quanto da lei testimoniato nelle sue memorie consegnate agli uomini di Chiesa che le tradussero e le hanno fatte arrivare oggi a noi.
Gli altri membri degli Illuminati vengono informati da lei stessa di quanto fatto da lei, e così Clotilde va incontro al suo martirio quando viene uccisa e crocefissa nella loggia di Parigi dove un tempo lei stessa partecipava alla varie profanazioni massoniche.
La storia di questa donna, dimenticata e conosciuta da pochi, è ancora oggi una lezione fondamentale sulla vera natura della massoneria ma soprattutto è una lezione sulla straordinaria unicità della religione cattolica.
Anche il più dannato può redimersi se riscopre la fede.
Nessuna loggia massonica potrà mai fare nulla contro la verità e la forza del cristianesimo.
Fonte: https://www.lacrunadellago.net/clotilde-bersone-confessioni-di-una-ex-sacerdotessa-della-massoneria
Siamo entusiasti di comunicarvi la partnership tra Oggi Notizie e cazzeggiando, un social libero da CENSURE, Intelligenza Artificiale, e algoritmi di controllo. Con il nuovo social cazzeggiando hai la possibilità di pubblicare tu stesso notizie e argomenti di tuo interesse, aprire gruppi pubblici o privati e interagire con tutti gli iscritti attraverso una chat in tempo reale. Cazzeggiando preserva e promuove la possibilità di esprimersi e condividere opinioni, incoraggiando una discussione rispettosa e civile tra gli utenti.
Cazzeggiando non solo è totalmente gratuito, ma chi volesse sostenere il progetto sottoscrivendo un abbonamento avrà la possibilità di GUADAGNARE invitando amici ad iscriversi e monetizzare tramite i contenuti che pubblicherà