Il karma è una gran brutta cosa, e qualche volta colpisce proprio bene. In un articolo della Bild, la corrispondente dalla Grecia Liana Spyropoulou, ha intervistato i politici greci a proposito dell’attuale crisi di bilancio tedesca, per sentire i loro suggerimenti. Ricordiamo che la Corte Costituzionale, cancellando 60 miliardi di fondi “Fori bilancio” destinati alla transizione energetica e all’aiuto delle aziende, ha messo il crisi la possibilità di scrivere un bilancio in Germania, dato che la possibilità di fare debito è limitata dal cosiddetto “Tetto del debito”.
Quando i greci sono andati in bancarotta nel 2010, non sono mancati i nostri buoni consigli: “Vendete le isole, greci in bancarotta“, titolava la BILD all’epoca, e dicevamo sul serio. Del resto i tedeschi saccheggiarono aziende e in infrastrutture greche vendute a prezzo di costo.
A questo punt Panagiotis Lafazanis, ex ministro dell’Energia e dell’Ambiente nel governo del primo ministro di estrema sinistra Alexis Tsipras e del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha dato la risposta più appropriata al giornale tedesco, consigliando la stessa medicina che fu imposta alla Grecia: “Il governo dovrebbe imporre tasse di emergenza sia ai cittadini che alle aziende per risolvere il problema. Questo causerà una crisi in Germania, ma i soldi non possono essere raccolti altrimenti”. Esattamente la soluzione che la Grecia dovette applicare e che portò alla parte più tremenda della crisi.
E poi, i greci esplodono con il martello dell’austerità: “Un’altra soluzione sarebbe quella di vendere beni pubblici come le isole, per raccogliere rapidamente grandi somme di denaro”. La stessa medicina che il Bild consigliò ai greci.
La Germania fallita dovrà vendere le sue isole, Helgoland, Ruegen o Wangeroogem oppure la soleggiata Sylt?
Inoltre lo Stato dovrebbe vendere anche le aziende, dice la sinistra greca. Ma chi prenderebbe la Deutsche Bummelbahn?
Però non è finita: l’ex ministro Lafazanis ha dichiarato alla BILD: “Se i tedeschi non riescono a riportare la situazione sotto controllo da soli, allora devono essere messi sotto la supervisione della Troika. Allora saranno costretti ad obbedire“.
Il suo commento sulla situazione tedesca è stato: “La vita è vendicativa. La Germania deve sperimentare ciò che ha imposto alla Grecia. La Germania minaccia di condurre l’Europa in una crisi a lungo termine“.
Strano che il politico greco abbia dimentica di chiedere l’intervento del MES, lo strumento europeo di stabilità, il fondo privato che ha governato con pugno di ferro le finanze greche. Forse se lo è dimenticato perché il MES rischia di intervenire veramente per salvare il sistema bancario.
In realtà la soluzione sarebbe dietro l’angolo: piantarla di fare i maestrini e coprire gli investimenti con i debiti, come fanno tutti per effettuare politiche anti-cicliche. Però sono tedeschi, e non lo faranno.
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