Le treccine rasta al vento, l’immancabile copricapo con i colori della bandiera giamaicana in testa e la sua amata ganja: è intorno a questa iconografia che continua ad aleggiare il ricordo di Bob Marley.
Ma il profeta del reggae è molto di più di un’effigie stampata su una maglietta e di una serie di fotogrammi triti e ritriti e colpevolmente svuotati di senso.
Fino a quando il colore della pelle sarà più importante del colore degli occhi ci sarà sempre la guerra.
Marley, che è stata la prima star mondiale proveniente dal Terzo Mondo, ha diffuso ovunque il suo messaggio di unità e di fratellanza, un perfetto esempio di artista glocal, saldamente ancorato alle sue radici e al tempo stesso universale.
Con le sue canzoni inneggianti alla libertà, alla passione ed alla giustizia, Bob Marley ha lanciato un messaggio che continua a risuonare in tutto il mondo.
Un messaggio che, nonostante tutto, ha cambiato il mondo.
Ha costretto il mondo a modificare le sue percezioni riguardo coloro che venivano considerati scarti della società. Stigmatizzò gli aspetti socio culturali dei suoi anni riuscendo ad irradiare di luce l’inferno.
Non puoi sprecare la tua vita nell’egoismo, altrimenti tutto ciò che resterà di te saranno solo un mucchio di parole e poi morirai. Per dare un significato alla vita devi fare qualcosa.
Nessuno prima o dopo di lui era mai arrivato a toccare punti talmente alti. L’eternità alla quale è stato consacrato dopo la morte è dovuta proprio a questo. La storia di Bob Marley nasce tra mille altre storie, alcune terrificanti, altre sorprendenti. Dal suo percorso, emerge il trionfo di una personalità immensa che, oltre la morte, continua a perpetrare i propri sogni attraverso un’idea radicata nel senso comune.
Dietro la sua musica, non solo teorie o congetture, ma storie di vita dalla massima introspezione, nate con l’obiettivo di infondere speranza nei cuori di chi ascolta.
Io non cancello nulla in questa vita: le cose belle mi hanno insegnato ad amarla e le cose brutte a saperla vivere.
Bob Marley è stato, ed è tutt’oggi, la voce di un popolo che si erge dalle ceneri. L’inno degli ultimi, degli scarti con cui venire guidati verso la terra promessa. La sua musica ha avuto un impatto profondissimo nei confronti della sua comunità riuscendo a colorare la vita dei derelitti del mondo, contro le avversità e nonostante la consapevolezza di avere pochissimo tempo a disposizione.
Il messaggio di resistenza e spiritualità di Bob Marley venne usato come strumento per sconfiggere l’oppressione incessante della società, reclamando i propri diritti. La sovversione positiva di Bob Marley è diventata la sua eredità più importante. Tutto ciò che, di lui, resisterà alla terrificante erosione del tempo.
In molti hanno provato ad affrontare le stesse tematiche di Bob Marley. Tra questi anche John Lennon, Bob Dylan e Bruce Springsteen, ciò nonostante, nessuno è mai riuscito a sensibilizzare riguardo argomenti critici come l’intolleranza e la povertà come lui che, tutto questo, l’aveva vissuto in prima persona. Bob Marley mise a repentaglio la sua stessa vita per difendere i suoi ideali.
Il risultato della spinta dei suoi valori oltre il limite umano, ha fatto sì che la sua arte divenisse, in primo luogo, un esempio di vita e, successivamente, la fonte d’ispirazione giusta per dare coraggio ad altre persone, coinvolte in tragedie altrettanto terribili, come la Diaspora africana.
Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa.
Bob Marley è riuscito ad entrare a far parte di azioni socioculturali molto diverse dalle realtà in cui era immerso, dimostrando eterea sincerità e assoluto coinvolgimento.
La musica di Bob Marley rappresenta la forma più pura di insurrezione, attraverso le sfumature travolgenti con cui è stato capace di narrare gli orrori più crudi.
Fonte: Elogio alla follia
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