Una prima bozza del provvedimento che dovrà accompagnare la “fase due” dell’emergenza. La moratoria dei licenziamenti sale da due a cinque mesi, sostegni al Terzo settore, nuove indennità per gli autonomi e bonus a colf e badanti, rafforzamento per gli organi ispettivi del lavoro. Ma la maggioranza litiga ancora e le misure possono cambiare ed aggiungersi, soprattutto sul versante degli aiuti alle imprese.
ROMA – Reddito di emergenza fino a 800 euro mensili e allargamento dei requisiti per il Reddito di cittadinanza. Proroga degli ammortizzatori sociali Covid a tutto ottobre prossimo. Moratoria dei licenziamenti per giusta causa, prolungata da due a cinque mesi. Risorse e incentivi al Terzo Settore, vale a dire il volontariato al fianco del personale sanitario nella prima linea dell’emergenza coronavirus.
Prende faticosamente forma il Decreto Aprile che, nell’intenzione del governo, dovrà innescare ed accompagnare la “Fase 2”, ma che le liti all’interno della maggioranza hanno fatto slittare di giorno in giorno fino a trasformarlo in un Decreto Maggio. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ne ha prefigurato il varo entro la prossima settimana, anche per attendere le indicazioni europee sugli aiuti di Stato, propedeutiche alle regole di ingaggio di Cassa depositi e prestiti nel sostegno al capitale delle imprese in difficoltà. Temporanee nazionalizzazioni per le quali sarebbero pronti fino a 50 miliardi.
Nella bozza del decreto legge circolata ai piani alti del Tesoro giovedì sera (composta per ora di 44 articoli, destinati ovviamente ad aumentare, e che ancora riporta l’intestazione “Decreto legge Aprile”), effettivamente non c’è alcun accenno alla Cdp, ma per la definizione dell’articolato saranno decisive le prossime ore. Più delineate le altre misure, anche se le tensioni tra i “soci” della maggioranza di governo lasciano prevedere ulteriori aggiustamenti. Con probabili esclusioni e new entrance di provvedimenti. In particolare nel versante, al momento molto scarno, degli aiuti alle imprese: si era parlato, ad esempio, di 10 miliardi a fondo perduto a sostegno delle attività produttive.
Reddito di emergenza
“Il Rem – si legge nella bozza – è la misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19” e la relativa richiesta va presentata entro luglio prossimo. Ammonta a 400 euro mensili di base che salgono fino a 800 in proporzione al numero dei componenti della famiglia. I requisiti sono, oltre alla residenza italiana, un reddito mensile inferiore al reddito di emergenza stesso, un patrimonio mobiliare sotto i 10mila euro (fino a un massimo di 20mila considerando gli altri componenti della famiglia), un valore dell’ Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) sotto i 15mila euro. Il Reddito di emergenza si può sommare al Reddito di cittadinanza, ma senza superare il limite del Rem medesimo. Potrà essere richiesto all’Inps e presentato secondo le modalità stabilite dall’Istituto e sarà erogato per tre mesi.
Reddito di cittadinanza
Cambiano (e si allargano) – almeno in base alla bozza del provvedimento- i requisiti reddituali e patrimoniali per ottenere il Reddito di cittadinanza, considerati nelle domande di accesso presentate dal primo luglio al 30 ottobre prossimi: la soglia Isee sale 9.360 a 10mila euro, quella del patrimonio immobiliare da 30mila a 50mila, quella del patrimonio mobiliare da 6mila euro a 8mila.
Ammortizzatori sociali
La Cassa integrazione ordinaria per Covid-19 ci sarà, per un massimo di 18 settimane, fino al 31 ottobre prossimo e per chi la percepirà saranno confermati inoltre gli assegni familiari. Contemplata anche per chi è in Cassa integrazione straordinaria, prevedendo ovviamente la sospensione di quest’ultima che riprenderà in coda alla ordinaria. Confermata fino a tutto ottobre pure la Cassa integrazione in deroga, sempre con causale Covid-19. Proroga di due mesi per Naspi e Dis-Coll in scadenza tra il primo febbraio e il 30 aprile scorsi. Chi percepisce i vari ammortizzatori sociali o i redditi di emergenza e di cittadinanza, potrà essere impiegato in agricoltura per un massimo di 60 giorni, con una retribuzione massima di 2mila euro che si aggiungerà alle altre entrate. Moratoria dei “licenziamenti per giustificato motivo oggettivo”, prolungata da due a cinque mesi.
Le indennità
“Ai soggetti già beneficiari per il mese di marzo dell’indennità di 600 euro – si legge nella bozza – è erogata anche per il mese di aprile 2020”. Ai liberi professionisti titolari di partita iva, iscritti alla Gestione separata, che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, a maggio andrà un’indennità di 1000 euro. Stessa cifra ai lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa che hanno interrottoil rapporto di lavoro. Agli autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago (Assicurazione generale obbligatoria) e che per Covid-19 hanno cessatol’attività o hanno subito un taglio di almeno il 33% del fatturato nel secondo bimestre 2020, vanno 1000 euro. Indennità e bonus anche per gli addetti stagionali del turismo, delle terme, per quelli dello spettacolo, dello sport e delle vendite a domicilio, per gli intermittenti. Indennità tra i 400 e i 600 ad aprile e maggio, infine, per i lavoratori domestici.
Bonus, detrazioni e permessi
Il bonus per le spese di baby sitting sale da 600 a 1.200 euro e si estende a servizi educativi territoriali, centri ricreativi e servizi per la prima infanzia. Per medici, infermieri e operatori sanitari il bonus sale da 1000 a 2000 euro. Altri 12 giorni di permessi retribuiti consentiti a maggio mentre i congedi speciali, al 50% della retribuzione per i genitori con figli under 12 (un massimo di 30 giorni) sono estesi a tutto settembre. Limitatamente a quest’anno è introdotta la detraibilità delle spese per i centri estivi relative agli under 16 (fino a 300 euro e reddito sotto i 36mila euro). Inoltre, tutti i certificati, gli attestati, permessi e concessioni abitativi in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile scorsi, restano validi fino al 15 giugno.
Imprese
È il versante più incompleto della bozza di decreto. Oltre alla moratoria dell’aumento della contribuzione per i contratti a tempo determinato rinnovati entro il 31 agosto, è previsto un “Fondo formazione” che dovrà accompagnare la ripresa graduale del lavoro: in particolare, con accordi territoriali e aziendali tra le parti sociali, verrà favorita la “rimodulazione dell’orario di lavoro per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, finalizzando parte dell’orario di lavoro a percorsi formativi”. Il costo sarà a carico del Fondo nuove competenze dell’Anpal, con una dotazione iniziale di 230 milioni.
Terzo settore
Le risorse di Inail e Invitalia per i dispositivi di sicurezza individuale impiegati nelle imprese, vengono allargati anche a quelle del Terzo settore. Ma non si fermano qui le misure previste dalla bozza del decreto legge a favore del no profit: incremento di 130 milioni del “Fondo terzo settore”, credito d’imposta del 50% (fino a un massimo di 20mila euro) per le spese di sanificazione degli immobili e sospensione del canone di affitto fino al 31 maggio.
I controlli
In vista dell’enorme mole di controlli delle norme di sicurezza nel mondo del lavoro post-Covid, il decreto – nella sua bozza provvisoria- prevede il rafforzamento attraverso concorsi “con modalità semplificate” di personale dell’Ispettorato nazionale del lavoro. In via eccezionale, il Ministro del Lavoro si avvarrà in via diretta anche del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro. Rimpolpato, infine, il bilancio dell’Inps.
Fonte: La Repubblica
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