Emma Bonino e la paura dell’establishment italiano per la fine del Nuovo Ordine Mondiale
Di Cesare Sacchetti
Quando guarda dalla finestra del suo appartamento romano nel quale è stata raggiunta dal filosofo Massimo Adinolfi per una conversazione sullo stato dell’arte della geopolitica presente, Emma Bonino vede scenari a tinte fosche.
Le tinte fosche sono quelle che riguardano la fine delle vecchie sicurezze del passato. Quel passato così tanto venerato dalla élite liberal-progressista “italiana” che ha dedicato tutte le sue energie per conto dei suoi referenti d’Oltremanica e d’Oltreoceano ad abbruttire e tentare di spazzare via la culla della cristianità mondiale e la sede dell’Impero Romano.
L’Italia è tutto ciò che il protestantesimo anglosassone odia. L’Italia nella sua antica tradizione e splendore è l’antidoto alla avanzate delle forze massoniche che negli ultimi decenni hanno scristianizzato un intero continente consegnandolo alla immigrazione di massa nel tentativo di costruire quell’archetipo genetico kalergiano che altro non è che il meticciato.
Emma Bonino ha dedicato la sua vita a questa “missione”. Emma Bonino ha dedicato la sua vita a perpetrare quello stupro controculturale eseguito per trasformare questo Paese da una sana nazione cattolica ad una consegnata al vuoto dell’ateismo e del laicismo che ora vediamo approdare nei territori del luciferianesimo sempre più spinto.
La storica leader del partito radicale assieme ad un altro riprovevole personaggio, Marco Pannella, definito “luciferino” dal pentito radicale Danilo Quinto che convertitosi nuovamente al cattolicesimo denunciò le spese folli di Pannella e il disegno anticristico di questo partito che ha condotto una guerra ideologica sin dalla sua esistenza contro l’Italia.
Una guerra ideologica, ma soprattutto spirituale, ispirata dagli ambienti massonici ai quali Giacinto, in arte Marco, era vicinissimo e che ha portato la sua creatura politica a condurre tutte le battaglie dei cosiddetti “diritti civili” dei quali Emma Bonino è stata una fiera campionessa.
E’ attraverso tale grimaldello illuminista che si consuma la rivoluzione controculturale che porta il primo gravissimo attacco alla famiglia, pilastro della società antica, attraverso il divorzio, passato soprattutto per il tradimento della Democrazia Cristiana e per la defezione della Chiesa post-conciliare rappresentata allora da Montini, Paolo VI, già coinvolto in gravi scandali che lo vedevano persino nelle vesti di delatore dell’URSS che negli anni 50 fece giustiziare diversi vescovi in incognito dall’altra parte della cortina di ferro.
L’altro paletto piantato nel cuore dell’Italia è stato l’aborto, altro fiore all’occhiello del partito radicale, a sua volta passato per il secondo grande tradimento della Balena Bianca che piuttosto che arrestare l’avanzata modernista che stava sfigurando il volto del Paese si faceva da parte e lasciava che lo stupro avesse luogo.
Emma Bonino in quegli anni era lì a condurre la battaglia per uccidere i bambini nel grembo della madre e la cultura liberale massonica della morte che è stata in grado di chiamare l’infanticidio come un “diritto di libertà” per la madre alla quale viene assegnato potere di vita e di morte sul proprio nascituro.
Questo è il paradosso e l’ipocrisia del culto dei diritti civili che chiama “diritto” la facoltà di uccidere un innocente e “civiltà” la campagna per l’abolizione della pena di morte anche per il più efferato dei criminali.
I radicali sono coloro che sono in prima linea per attuare questa moderna strage di innocenti in quella che pare una rivisitazione dell’antico culto israelita del dio Moloch, al quale venivano appunto sacrificati i bambini, e sono al tempo stesso in prima linea per assicurare protezioni e assistenza legale ai peggiori delinquenti che hanno popolato le nostre carceri.
Sono una infezione, a tutti gli effetti, ma oggi la Bonino, espressione “massima” di questo mondo in Italia, vede un futuro dove ciò che è stato costruito da lei e dai suoi sodali internazionali, su tutti il finanziere di origine ebraica George Soros che ha finanziato i radicali, non è più certo.
La fine dell’anglosfera e della liberal-democrazia
Ad essere messa in discussione è l’impalcatura politica internazionale sorta dal dopoguerra.
Dal cumulo di macerie della seconda guerra mondiale nacque uno Stato coloniale etero diretto dallo stato profondo di Washington, quel grumo di poteri finanziari e lobby sioniste, quali l’AIPAC e Chabad Lubavitch, che ha governato per più di un secolo gli Stati Uniti d’America, Paese protestante “eletto” dall’ebraismo internazionale.
Questa struttura è quella che ha dominato l’Italia e l’Europa Occidentale per quasi 80 anni. E’ quella composta dalle istituzioni sovranazionali quali il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale, la NATO e soltanto da ultima l’Unione europea.
Il potere passa dalle mani delle nazioni a quelle degli organi sovranazionali che diventano gli assoluti padroni della storia del novecento, da noi definito in precedenza a tutti gli effetti come il secolo ebraico.
Questo status quo è ad un passo dalla sua definitiva dipartita. Emma Bonino, nella sua paura di avere davanti a sé il vuoto, non gira intorno alla questione quando fa la sua diagnosi.
“Al momento, anche a causa delle pessime relazioni con Russia e Cina, l’intero sistema multilaterale è in panne. In panne sistemiche: dalle Nazioni Unite all’Organizzazione mondiale del commercio, alla Banca mondiale, all’OCSE: non funziona più nulla. Il ritorno di Trump, in questo scenario, con il suo approccio esasperatamente transattivo, anche alle relazioni internazionali più spinose, rischia seriamente di decretare la fine del sistema organizzato di relazioni del dopoguerra. Un sistema in cui l’UE, fondata su un patto istituzionale profondamente strutturato, ha prosperato e di cui ha bisogno.”
La campana dunque sta suonando per Bruxelles e per tutti i sistemi politici europei che erano strettamente dipendenti da tale architettura sovranazionale.
Il venir meno degli Stati Uniti come garante del mondo sovranazionale del dopoguerra mette fine a tutto ciò che dipendeva da questo ruolo della superpotenza americana.
Un ruolo che appariva insostituibile già all’alba della seconda guerra mondiale quando un gruppo di intellettuali progressisti quali Thomas Mann, Gaetano Salvemini e Christian Guass, tra gli altri, scriveva un saggio breve intitolato “La città dell’uomo” nel quale invitata gli Stati Uniti ad assurgere al ruolo di leader del mondialismo per poter condurre poi il resto del mondo verso il governo mondiale.
L’impero americano era soltanto un mezzo per un fine più “grande”, ma la inevitabile sparizione del primo impedisce il raggiungimento del secondo.
Questo ha provocato in Europa Occidentale una condizione di abbandono e smarrimento come mai si era vista prima del 1945.
A Washington oggi non ci sono più i vecchi amici di una volta e adesso le élite europee si trovano di fronte ad una contingenza storica che mette in dubbio la loro stessa sopravvivenza.
Questa condizione di assoluta novità porta inevitabilmente alla crisi della classe politica italiana che italiana lo è solo formalmente e che senza l’ombrello di Washington non ha possibilità di sopravvivere a questa nuova fase della storia.
Sono questi i pensieri che tormentano Emma Bonino e Mario Draghi, un altro personaggio che ha servito questi poteri che hanno cercato in ogni modo di annichilire l’Italia.
Questo porta la radicale a dichiararsi pienamente d’accordo con l’uomo del Britannia quando questi ha affermato almeno in tre distinte occasioni negli ultimi 6 mesi che è necessario quanto prima costruire l’edificio kalergiano degli Stati Uniti d’Europa.
Come degli assetati nel deserto, i vari rappresentanti del mondialismo invocano la salvezza sovranazionale del superstato europeo per provare a preservare uno status quo che non può più essere preservato.
E le ragioni che rendono impossibile, ad oggi, una costruzione di un apparato unico sovranazionale europeo, che in realtà è una impostura della vera Europa cristiana, sono spiegate dalla stessa Emma Bonino.
Nessun Paese europeo è in grado di sostituire gli Stati Uniti nella leadership del vecchio ordine liberale internazionale.
Nessuno ha la forza politica, militare ed economica di Washington. Gli Stati europei sono deboli e fragili perché essi si trovano imprigionati in un sistema economico che ha finito per strangolare anche il Paese che più di tutti aveva beneficiato della moneta unica e dell’UE, la Germania.
La Francia di Macron appare invischiata negli stessi problemi economici e seppur con un esercito leggermente più strutturato di quello tedesco non ha certo la capacità di assurgere a potenza leader europea.
L’Italia è il Paese che si trova nella fase più avanzata della crisi liberal-democratica con livelli di astensionismo elevatissimi e una popolazione che vuole in larga parte l’uscita dall’eurocrazia e persino quella della NATO stessa.
Non ci sono attori che possono sostituire l’America.
Quando quindi Draghi, Bonino e gli altri esponenti delle élite liberali invocano gli USE non fanno altro che illudere loro stessi.
Non fanno altro che provare a mettere la testa sotto la sabbia nella speranza che poi il mondo esterno in qualche mondo si conformi a ciò che essi vogliono.
Quando poi decideranno di sollevare il capo troveranno probabilmente che il mondo è andato ancora più lontano dai desideri ai quali loro aspiravano.
C’è un mondo che sta scomparendo e c’è un processo storico che appare ormai inesorabile. Siamo alla fine dell’era sovranazionale e all’inizio, o meglio al ritorno, di quella nazionale.
Il XX secolo sta finendo definitivamente in questo scorcio di anni 20 del XXI secolo. L’ordine del dopoguerra è già formalmente morto e manca soltanto l’atto ufficiale del suo decesso che sarà rappresentato con ogni probabilità dalle presidenziali americane che si terranno il prossimo novembre e nelle quali si annuncia il trionfo di Donald Trump.
Il 2024 è un anno carico di eventi storici che decideranno le sorti dell’Italia e del mondo per molti anni a venire.
E’ un anno dove c’è un bivio non inferiore a importanza a quello nel quale l’Europa e l’Italia si trovarono di fronte alla fine della seconda guerra mondiale quando si affermava il potere dell’anglosfera che ha oppresso tutti coloro che hanno subito la loro influenza.
Questo bivio conduce dritto verso la fine del Nuovo Ordine Mondiale ed è questa prospettiva che atterrisce Draghi, Bonino, Mattarella, Renzi e molti altri ancora in Italia.
La prospettiva che la storia ha già scritto una sentenza che prevede l’estinzione di questi biechi personaggi traditori del “loro” Paese e dei poteri massonici che essi hanno servito per molti e lunghi anni.
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