di Cesare Sacchetti
La giornata di ieri si è aperta in Vaticano con un ennesimo colpo di scena. Bergoglio era atteso per fare un discorso davanti ai rabbini europei – non sono pochi gli incontri che sta riservando ultimamente agli esponenti del mondo ebraico – ma il discorso non c’è stato.
Quando il pontefice si è presentato nella sala dove avrebbe dovuto leggere il suo intervento ha sorpreso un po’ tutti annunciando di non sentirsi bene e che ciò gli avrebbe appunto impedito di tenere il suo discorso.
La sala stampa vaticana purtroppo nota, o famigerata, da tempo per i suoi salti carpiati quando si tratta di parlare della salute dei papi, soprattutto nella moderna Chiesa post-conciliare, ha prontamente emesso una sua dichiarazione sostenendo che il pontefice avesse soltanto un raffreddore.
Ciò non ha convinto così come non ha convinto un’altra strana circostanza.
Considerato il malessere, di qualsiasi natura fosse, che affliggeva Bergoglio ieri mattina ci si sarebbe aspettati conseguentemente un forfait intero da parte sua per tutti gli impegni della giornata.
E invece sorprendentemente il papa ha regalato ancora una volta una delle sue inspiegabili giravolte quando ha fatto sapere che il pomeriggio di ieri avrebbe partecipato all’incontro con dei bambini giunti da tutto il mondo per ascoltarlo.
È ormai da mesi che in Vaticano si verifica questo strano fenomeno e l’esempio più lampante di questa situazione lo si è avuto lo scorso marzo quando Bergoglio fu portato al policlinico Gemelli di Roma d’urgenza con l’ambulanza.
Anche in quell’occasione la sala stampa vaticana si superò avendo l’ardire, o la faccia del materiale che lasciamo decidere ai lettori, di dire che si trattava di controlli programmati.
Se si trattava di controlli programmati allora non si comprende perché un’ambulanza abbia trasportato di gran carriera il pontefice all’ospedale, ma tant’è, il circolo gesuitico che governa Bergoglio probabilmente è a corto di idee e sforna delle versioni palesemente illogiche.
Quello che sorprese in quell’occasione è quanto accaduto nei giorni successivi. Le indiscrezioni che siamo riusciti a raccogliere all’epoca parlavano addirittura di un infarto che avrebbe colpito il pontefice.
La situazione dunque era molto seria. L’incredibile è accaduto due giorni dopo il malore che avrebbe avuto Francesco.
Il venerdì prima della domenica della Palme Bergoglio si faceva vedere in un reparto del Gemelli dove sono curati i bambini affetti da malattie oncologiche.
Bergoglio e la incredibile visita ai bambini malati di tumori due giorni dopo il suo malore
Se c’è un posto dove andrebbe indossata una mascherina forse questo è proprio quel reparto per proteggere i fragili sistemi immunitari di quegli sfortunati bambini, ma Bergoglio oltre a non osservare questa minima misura di sicurezza se ne andava in giro scorrazzando per il reparto come se nulla fosse accaduto due giorni prima.
Nemmeno i giovani di 30 o 40 anni in ottima salute hanno la capacità di recupero che invece un anziano signore di 86 anni che vive in Vaticano ha, nonostante tale signore abbia diversi acciacchi e sia stato già operato nel 2021 per quella che è stata ufficialmente dichiarata una stenosi diverticolare.
A noi è stata raccontata una storia molto diversa da quella che è stata narrata dal mainstream. Alcune fonti vicine agli ambienti vaticani ci informarono già in quel periodo che in realtà il pontefice aveva un tumore intestinale piuttosto serio e questa ipotesi trapelò persino sui quotidiani mainstream quando fu chiesto un parere ad un chirurgo gastrointestinale sul tipo di operazione che Bergoglio doveva fare.
Il mistero del 6 gennaio 2021: cosa accadde in Vaticano?
La situazione però era già poco chiara nei mesi precedenti il luglio del 2021 e qui c’è da passare in rassegna una serie di eventi che ancora oggi non stati del tutto chiariti.
A partire dal gennaio del 2021 infatti in Vaticano si verificano strani accadimenti, come quando il 10 gennaio di quel tetro anno mancò la corrente nella Santa Sede e si udirono nei filmati della webcam che riprende la facciata di San Pietro, dei rumori che sembravano essere degli spari d’arma da fuoco.
Nelle settimane successive, Bergoglio sparisce dalla scena pubblica per un po’ e in quei giorni le persone che abitano vicino alla basilica di San Pietro e vicino porta Sant’Anna, una delle entrate del Vaticano vicine al colonnato del Bernini, riferirono di aver assistito ad un trambusto senza precedenti nella Santa Sede.
I residenti videro una fila di auto incolonnate uscire dal Vaticano e sopra piazza San Pietro videro passare un elicottero bianco che assomigliava molto a quello che utilizza il papa per i suoi spostamenti.
Nulla di tutto questo venne mai riportato dai media così come nulla di quello che accade il 10 gennaio in Vaticano quando si verificò il blackout e si udirono quelli che sembravano spari fu mai accennato dai media mainstream.
Non possiamo essere certi che gli strani eventi di quel periodo abbiano avuto una qualche relazione con l’aggravarsi delle condizioni di salute di Bergoglio ma è certo che dopo gennaio, la salute di Francesco ha iniziato a peggiorare visibilmente e consistentemente.
A febbraio di quell’anno, un settimanale spagnolo vicino al pontefice, Vida Nueva, inizia a parlare di una operazione chirurgica necessaria per il papa e poi a luglio dopo mesi di silenzio da parte della sala stampa vaticana su queste indiscrezioni, l’operazione viene finalmente fatta.
Non per una stenosi come raccontano i media ma più probabilmente per un tumore come altre fonti ci hanno riferito alle quali ovviamente l’apparato mediatico non ha alcun interesse a dare voce.
Da allora, la situazione si è fatta sempre più anomala dietro le Mura Vaticane. Bergoglio è apparso visibilmente gonfio in diverse occasioni probabilmente per l’effetto dei pesanti farmaci antitumorali che sta assumendo fino a quando siamo giunti al marzo del 2023 dove è accaduto l’assurdo.
In un quadro clinico tutt’altro che rassicurante e che richiede molta cautela e attenzione per possibili ricadute, vediamo Bergoglio collassare il 29 marzo e poi lo vediamo sorridere il 31 dello stesso mese come se nulla fosse accaduto.
Addirittura sui media viene raccontata la storia che Francesco abbia mangiato una pizza già il giorno dopo il malore e a nostro parere sembra alquanto assurdo pensare che ad un uomo in quelle condizioni sia stato consentito di mangiare dei cibi in teoria abbastanza pesanti quando invece sarebbe stata preferibile una dieta molto più leggera.
Resta poi da capire come il papa, se veramente affetto da un infarto, sia stato in grado di recuperare nel giro di pochissimi giorni senza osservare un periodo minimo di riposo e arrivando persino a officiare la messa della Domenica della Palme in uno stato che è apparso a molti a tratti catatonico.
I colpi di scena non finiscono, ma proseguono. Il Santo Padre verso la fine di aprile dopo essere riuscito incredibilmente a celebrare le messe pasquali senza il minimo riposo previsto dopo il suo ricovero se ne va persino in Ungheria a incontrare Orban il 27 aprile e quando fa ritorno da Budapest cambia versione sul suo malore.
In un primo momento, Francesco aveva dichiarato di “aver perso i sensi e di essersela vista brutta” tanto che, a suo dire, “bastavano alcune ore in più e non la raccontava.”
Dunque secondo le stesse parole del papa, il malore che lo ha colpito il 29 marzo era davvero serio tanto da fargli rischiare la vita, ma se così fosse, allora non si comprende come abbia potuto recuperare a tempo di record e come i medici soprattutto non gli abbiano imposto un periodo di riposo, considerata la gravità del malore.
Quando però torna dall’Ungheria, Bergoglio invece afferma di non aver perso i sensi.
Possibile che il pontefice cambi versione in maniera così radicale e non si ricordi nemmeno più quello che gli è successo a distanza di un mese nonostante la serietà della situazione?
E poi arriviamo alla nuova operazione che Bergoglio ha subito il 7 giugno, nuovamente all’intestino.
In quell’occasione, il pontefice ha presenziato all’udienza del mercoledì la mattina e poi il pomeriggio è andato in ospedale per operarsi di nuovo.
Considerati tutti i precedenti di Bergoglio e considerata la precarietà della salute del papa, appare veramente irrituale e forse assurdo che un uomo di 86 anni prima di un intervento chirurgico la mattina se ne stia all’aperto ad officiare una cerimonia con migliaia di persone e poi il pomeriggio entri in sala operatoria senza fare nemmeno la preparazione minima prevista per le operazioni di questo tipo.
È come se ci fosse una lampadina nel papa che si accende e si spegne e che gli consente dalla sera alla mattina di fare cose che sulla carta non sarebbe in grado di fare.
E poi si arriva all’ultimo episodio di ieri, dove ancora una volta viene messo in atto lo stesso copione. La mattina Bergoglio sta male e non ce la fa a leggere nemmeno un discorso; il pomeriggio invece riesce a ritrovare inspiegabilmente le forze e porta a termine impegni ben più gravosi come quello di ricevere così tanti bambini venuti in Vaticano per lui.
Il colpo di coda di Bergoglio: cambiare la formazione del conclave
C’è un’aria di mistero attorno alla salute di Bergoglio che fa pensare che questa situazione così ambigua e così anomala dei recuperi lampo del papa non sia destinata a durare.
Sarà probabilmente questa la ragione che ha spinto, secondo il sito americano cattolico The Remnant, Francesco a studiare un piano per riformare le regole di elezione del papa e consentire a laici e suore di partecipare al conclave con una quota del 25% degli elettori del pontefice.
Sarebbe una vera e propria rivoluzione di stampo liberal-massonico tale da scuotere le fondamenta della Chiesa e mettere in discussione uno dei pilastri di questa istituzione che esiste da quasi 2000 anni e che fu fondata da Cristo durante la sua missione qui sulla Terra.
Ciò fa pensare che Francesco non è nemmeno sicuro del conclave del futuro nonostante abbia creato ben 99 cardinali durante il suo pontificato sui 137 cardinali elettori che parteciperanno alla prossima elezione papale.
Evidentemente ci sono alcune dinamiche e variabili che vorrebbero indurre a Bergoglio a dare una sorta di scossone definitivo alle regole di elezioni dei papi per essere sicuro che il prossimo pontefice segua il percorso progressista già intrapreso da lui e dagli altri pontefici dopo il Concilio.
È come se Francesco volesse assicurarsi che la Chiesa un domani non torni al suo percorso originario e continui ad essere una sorta di istituzione secolarizzata nella quale non è più l’evangelizzazione e la figura redentrice di Cristo al centro della sua missione, ma quella invece del culto illuminista dei diritti umani e della società aperta liberal-progressista senza religioni e popolata dai migranti così cari a Bergoglio.
Una possibile variabile che Bergoglio potrebbe temere riguarda quella che accennammo in un altro contributo di qualche tempo fa, nel quale riferivamo come in Vaticano sia attiva una commissione che potrebbe pronunciarsi sulla irregolarità dell’elezione di Francesco, forse dopo la sua morte.
Uno scenario che porterebbe ad annullare d’ufficio tutto quello fatto dal pontefice, comprese le nomine dei suoi cardinali.
Nel frattempo, questo alone di incertezza sulle condizioni di salute di Bergoglio e questa situazione nella quale il regno della massoneria in Vaticano appare incerto inducono a chiedersi se non si è vicini a quella apostasia che affligge la Chiesa, e della quale parlammo in altre occasioni.
Un’apostasia che era stata ampiamente prevista dalle profezie mariane e un’apostasia che sempre secondo le profezie di Maria del secolo scorso, quali Fatima, Garabandal e Akita, dovrebbe terminare presto con il trionfo e la restaurazione della Fede.
Negli ultimi giorni si è assistito ad un fenomeno di tempeste magnetiche sui cieli dell’Europa che hanno tinto il cielo di rosso.
Qualcuno ci ha visto un presagio simile a quello annunciato dalla Vergine che parlava di cieli rossi prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Stavolta, secondo alcune interpretazioni, tale presagio significherebbe l’avvicinarsi del castigo che si abbatterà sull’umanità secondo le citate profezie, soprattutto quella di Akita.
Non sappiamo con certezza se questo possa essere interpretato come un presagio di imminente compimento della profezia della Madonna di Akita, ma ci pare evidente che coloro che siedono nelle stanze vaticane e soprattutto il circolo gesuita di Bergoglio, sappiano molto bene che il tempo a disposizione non è molto ormai.
E lo stesso Bergoglio ne sembra ben consapevole tanto da studiare qualche atto di sabotaggio finale prima della sua uscita di scena.
In cauda venenum, ma coloro che da secoli tramano contro la Chiesa dimenticano sempre un elemento essenziale.
La Chiesa non è loro. È di Cristo.
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